La Coppa del Gobbo - XV - Kalle e Lucia
"Adesso mi farò togliere tutto l'hardware dalla gamba e presto ricomincerò ad allenarmi perchè voglio ritornare...!" Kalle Palander non perde tempo e nella casa di Montecarlo, con in braccio la figlia Oda di quattro anni, disegna ancora una volta il suo futuro agonistico..."Avevo una piccola speranza di potermi qualificare per le finali del gigante, peccato! Ma non ho alcuna intenzione di smettere, anzi, mi sento forte dentro, una gran voglia di sciare, di fare gare, di misurarmi con i più giovani anche se mi accorgo di come i tempi siano cambiati da quando cominciai io." La voce che giunge dal telefono è quella di sempre, quei toni forti e sicuri che hanno fatto di questo ragazzo simpatico uno dei personaggi più amati nel Circo Bianco." Sono molto contento per il mio amico Marcus Sandell, quest'anno ha potuto far vedere quanto siano importanti le sue qualità...vedrete che presto saprà anche vincere." Sembra di vedere il sorriso inconfondibile di Kalle, le sue battute sono sempre spiritose ed intelligenti..."Per tutta la stagione ho avuto enormi problemi di centralità, il mio fisioterapista - che è Lappone -, mi è stato accanto in questi mesi ma il suo lavoro non era facile e così abbiamo deciso di togliere tutto e di ripartire!" Nella tibia destra c'è una placca in titanio lunga 10 centimetri, larga due e mezzo, spessa 4 millimetri, fissata con quattro viti. A maggio avrà 34 anni e presto, come dice lui, "Vorrò iniziare una vita normale (perchè questa non è una vita normale) e finire la carriera di atleta in salute, senza ulteriori incidenti. Dedicarmi alla famiglia e ad Oda Sofia, ho bisogno di potermi godere la quotidianità. Non credo che vorrò allenare. La vita che fanno gli allenatori ce l'ho sotto gli occhi tutti i giorni. Ma prima voglio riprovare, voglio ritornare a danzare tra le porte come so di essere ancora in grado di fare. La prima manche del gigante di Soelden, lo scorso anno, la risento ogni giorno dentro di me. E' come una musica, un raggio di sole che mi riscalda ogni giorno. Impossibile fare a meno di questo calore!" Le stesse motivazioni, gli stessi bisogni, la stessa voglia di Lucia Recchia che continua a rialzarsi dopo ogni caduta...quasi come le sofferenze del corpo le diano nuove energie nell'anima e nel cuore. Ha cominciato sin troppo presto a piangere Lucia, il dolore l'ha resa più forte, un rifugio quasi, nel quale ritrovare conforto e sprone perchè la vita è una lotta che si vince un giorno e si perde in quello successivo, ma che bisogna sempre affrontare a viso aperto, senza nascondersi mai...Vince solo chi è leale ed ha gli occhi puri e sorridenti, come quelli di Lucia, come quelli di Kalle! L'operazione al ginocchio quest'anno per eliminare tanti problemi...tutto sembrava filare liscio...il ritorno sugli sci e la ripresa nelle gare di Are. Si sentiva pronta Lucia, aveva nelle mani tutte le energie di cui aveva bisogno. Poi la caduta maligna, vigliacca! Commozione cerebrale...elicottero...ospedale...ancora riposo finchè la testa è a posto! "In tanti mi dicono di lasciar perdere, di essere realista, ma io non mi arrendo, sento ancora dentro di me una vocina che mi esorta a riprovare, che mi dice...rialzati Lucia!" Già, lo stesso fuoco di Kalle, la stessa passione per lo sport, lo stesso desiderio di felicità che quasi si purifica nel dolore fisico. Ci saranno di nuovo tanti ostacoli da superare, tante prove da sostenere ma Lucia, come Kalle, ce la metterà tutta...perchè anche lei vuole continuare a sognare e a rincorrere le nuvole...
(martedì 8 marzo 2011)
(martedì 8 marzo 2011)