La Coppa del Gobbo - Cala il Sipario
Tra i due momenti sono intercorsi undici anni, un periodo non banale, ma uscendo dalla postazione di commento il mio storico compagno di viaggio credo che possa ritenersi conclusa un’epoca!
"Un saluto cordiale a Voi Tutti, Gentili Telespettatori, da Carlo Gobbo e Paolo De Chiesa. Queste immagini in diretta Vi giungono da..."
Per tanti anni abbiamo iniziato così il racconto di un’affascinante ed irripetibile esperienza di lavoro, divertimento e amicizia. Una perfetta armonia in cabina si raggiunge non sempre con facilità e, nei miei primi tempi da telecronista, non ho alcuna difficoltà nell’ammettere, che ci siano state delle rugosità con Paolo!! Entrambi superammo ben presto piccole incomprensioni ed iniziò un rapporto che giorno dopo giorno si consolidava ben prima delle gare. Viaggi in macchina assieme con lunghe chiacchierate e "ripassi" storico/agonistici, camere d’albergo condivise con serate passate a preparare le telecronache e a rivedere le informazioni su atleti, tecnici, allenatori e tutto quanto fosse interessante per poter dare calore al commento in cabina.
Io mi tenevo di riserva un argomento quasi sempre tecnico, da usare nel caso di lunghe interruzioni della gara. Sapevo che Paolo aveva sempre argomenti sufficienti per coprire anche lunghi minuti. Oggi questo non è più possibile perché interviene subito lo Studio che si appropria degli spazi che invece DEVONO essere lasciati ai telecronisti che sono sul posto e che per primi possono avere notizie fresche!
Io avevo un elenco infinito dei numeri di telefono di allenatori, tecnici, direttori sportivi di ogni nazione, amici giornalisti e quando accadeva qualcosa, mentre Paolo continuava a parlare, uscivo per un attimo dalla cabina e in un modo o nell’altro riuscivo ad avere subito risposte preziose ed importanti.
Devo ringraziare un grande Amico, Robert Brunner, che addirittura portò in diretta il suo telefonino ad un raggiante Christophe Innerhofer mentre, nell'angolo dei vincitori, stava festeggiando una straordinaria vittoria in discesa! Altri tempi.
La grande sintonia e la complicità che Paolo ed io raggiungemmo fu dovuta ad un elemento molto semplice: io facevo il giornalista e lui il tecnico.! Semplice! Poi, a forza di vedere i gesti degli atleti, qualche osservazione mi scappava, ma erano fatte per stimolare delle riflessioni che ritenevo si adattassero al racconto della gara.
No! Oggi non tornerei in cabina! All’inizio non c’è neppure il tempo per salutare perché "lo Studio" spesso ti collega quando è partito il primo atleta...! Invece a i "nostri" tempi ti davano la linea una decina di minuti prima della partenza del primo concorrente ed avevamo tutto il tempo per raccontare le novità dell’ultima ora, presentando gli atleti azzurri con qualche notizia personale su coloro che in quella occasione esordivano in Coppa del Mondo! E quando la regia internazionale mandava in onda la ricognizione pre gara di Hans Knauss ...o altri...mi zittivo subito per consentire a Paolo di portare idealmente i telespettatori sulle code degli sci lungo le vertigini del Lauberhorn, della Streif, degli angoli della Gran Risa, delle insidie del Canalone Miramonti.
Ci siamo divertiti, è vero! Con un protagonista in modo particolare: Kristian Ghedina! La spaccata di Kitz è entrata nell’antologia dello sci, figlia di una scommessa del Ghedo quale risposta ad "gnanca bon" che proprio gli stava stretta! E pensare che Kristian aveva già all’attivo la capriola sulla Mausefalle.
Un simpatico pazzo! Poi c’è stato il capriolo nel tratto finale della Sasslong. Un divertimento unico.
Abbiamo vissuto momenti difficili!
SECONDA PARTE
(sabato 2 novembre 2019)