Thaler: "è stata una meravigliosa avventura"
Dici Patrick Thaler e pensi alla longevità, alla serietà, all'impegno, al rigore, ad un fisico non comune: ci vogliono tutte queste cose per arrivare alla soglia dei 40 anni e ancora tuffarsi dal cancelletto di una gara di Coppa del Mondo, per di più in slalom, disciplina dove serve la rapidità e la freschezza tipica dei 20 anni.
Eppure è proprio Thaler ha detenere il record di più anziano a podio di sempre, risultato ottenuto tre anni fa a Kitz, a 35 anni e 10 mesi, nonchè del più anziano di sempre a punti, poche settimane fa ad Adelboden, a 39 anni e 9 mesi.
Quest'anno però il carabiniere della Val Sarentino ha faticato, e - Adelboden a parte - non ha mai trovato la qualifica per la 2/a manche: il pettorale di partenza si è alzato tanto che, a Schladming, 'Thali' è arrivato al limite dei top30, annunciando che avrebbe continuato solo se non ne fosse uscito.
Così ieri, dopo aver sbagliato nella prima manche, si è reso conto che era arrivato il momento di salutare. Pochi secondi per decidere, tornare su a scaletta e scendere per una commossa passerella finale, dopo 20 stagioni in CdM.
172 pettorali, dall'esordio nel marzo 1997 nel gigante di Shigakogen, 3 podi, un titolo nazionale in slalom nel 2016 ed uno in gigante nel 2002; una curiosità: ha indossato il n.1 una sola volta in carriera, a Wengen nel 2015, chiudendo 12/o.
Ad inizio 1997 Patrick si mette in mostra con alcuni buoni risultati in gigante in CE, vincendo l'argento ai Mondiali Jr di Schladming e i primi punti in CdM arrivano l'anno successivo.
Le 3 stagioni che seguono sono tribolate: in Coppa Europa arriva qualche top10 in gigante, in Coppa poche convocazioni non sfruttate, finchè Thali si concentra sempre più sullo slalom e così nella seconda parte della stagione 2003 arrivano due vittorie.
Nei 10 anni successivi, dal 2004 al 2013, alterna stagioni discrete a stagioni povere di risultati, una dozzina di volte nei top10, si conquista un posto a Torino 2006 e Vancouver 2010 ma in entrambe non arriva al traguardo, e ad Are 2007, Isere 2009 (7/o) e Schladming 2013.
Nel 2009, nella splendida cornice di Kitz, finalmente sale sul podio per la prima volta.
Nella stagione olimpica 2014, già sposato con Eli e padre di Leon (nell'estate 2014 arrivano anche i gemelli Luca e Mia) e a 35 anni compiuti, si scatena: 6/o a Levi nel primo slalom, 3/o in Isere, 11/o a Bormio, 6/o ad Adelboden e ancora 5/o a Wengen, di nuovo sul podio a Kitz, esce solo a Schladming, e poi è 4/o a Kranjska Gora e 8/o a Lenzerheide: una cavalcata trionfale che vale il 4/o posto finale in classifica di specialità, e la convocazione per Sochi, dove però esce.
"E' finita nella gara più bella dell'anno e sono felice così, è stata dura arrivare sino a qui e stasera mi sono commosso perchè chiudo vent'anni di una carriera che mi ha portato via ben oltre metà della mia vita e mi piace ancora, tuttavia è giunto il momento di dire basta. Stavo facendo fatica negli ultimi mesi, quando prendi quella strada che ti porta verso il basso è difficile tirarsi fuori. Non pensavo fosse così difficile accettarlo, ma è la vita. Il ricordo più bello è quel podio di Kitzbuehel di quattro anni fa, quando mio figlio è salito sul podio insieme a me. Adesso comincia un'altra vita, farò l'imprenditore, non ho voglia in questo momento di rimanere nel mondo dello sci e sostenere gli stessi sacrifici che ho compiuto in questi anni, anche se non sai mai cosa ti riserva la vita. Ringrazio gli allenatori con cui ho avuto modo di lavorare in questo tempo e la Federazione che mi ha sempre sostenuto".
Si occuperà della produzione di olio di pino mugo nell'azienda di famiglia, tra le alte quote della Val Sarentino? Vedremo, di sicuro 'Thali' ha ispirato tanti giovani ed ha dimostrato che..."L'età? E' solo un numero...!"
(mercoledì 24 gennaio 2018)