Coppa del Gobbo - Dove andranno i palloncini
Proviamo a capire, con un'ardita metafora, quali effetti possano generare i "numeri" espressi dallo sci alpino italiano nella stagione appena conclusa! Il web ci sta quasi torturando in queste ore riepilogando successi, primati, cifre corredate dagli aggettivi più ricercati in cui si scomodano le leggende, i miti, la storia...eccetera!
Tutto legittimo perchè i numeri, in effetti, ci hanno consegnato uno sci alpino italiano, femminile e maschile, vigoroso e pimpante! I numeri servono per dare l'immagine concreta di una realtà agonistica ed è doveroso riconoscere come alcuni settori abbiano compiuto un autentico miracolo rispetto al recente passato. Non farò troppi nomi perchè in questo mondo bianco ho camminato per molti anni e sarei un ingrato se esprimessi giudizi parziali...ma voglio applaudire la statura morale e le qualità umane di un uomo come Matteo Guadagnini che, dopo 5 stagioni passate alla guida del Comitato Trentino (dove è stato il regista del Progetto Trentino Azzurro) è tornato in Nazionale come Allenatore Capo del settore femminile. I risultati delle ragazze sono in gran parte merito suo!
Ciò che mi preme approfondire però è "cosa sia oggi lo sci in Italia"! Come, con questi palloncini, ci sia la possibilità di incidere nel ridare lustro e brillantezza a quel palcoscenico di passione nazionale sul quale un tempo si era soliti camminare con legittima baldanza.
La prima risposta è desolatamente intrisa di pessimismo, perchè all'indomani della conclusione della Coppa del Mondo, fatta eccezione per La Stampa di Torino, il "nostro sci" ha avuto solo piccoli richiami nelle prime pagine....ed in un caso di quotidiano sportivo nazionale...addirittura nulla! Quante migliaia di palloncini dovremmo mai lanciare in cielo per far capire come "questo sci" sia un valore prezioso per l'economia della montagna ed importante perchè produce ricchezza!
Grandi e gravi responsabilità abbiamo noi giornalisti perchè in tanti anni, a cominciare da quando Alberto Tomba indossava ancora i pettorali, non siamo stati capaci di dare ai lettori, agli ascoltatori, ai telespettatori, un'educazione sportiva corretta, priva di iperboli ed esaltazioni, non siamo stati in grado di trasmettere quegli elementi di conoscenze che consentissero agli appassionati di capire ed apprezzare il nostro sport nella giusta dimensione, abbiamo smesso di essere obiettivi nelle valutazioni, facendo poche critiche costruttive il più delle volte per compiacere! Oggi i giornalisti al seguito del Circo Bianco sono sempre di meno, i costi non ne giustificano più la presenza, ci si affida a pochi free lance e ai comunicati delle Agenzie per riempire pagine di giornali e inondare il web di banalità e ripetizioni!
La televisione non entra nelle case come un tempo e quando lo fa il messaggio è spezzettato in mille modi...dispersivo! Ricordo con imbarazzo come, sull'onda di certe cronache, ci fosse un tempo tanta gente che si avvicinava alla TV solo per vedere Tomba "saltare"! Ingrati!
Abbiamo sbagliato in tanti e non so come si possa ricomporre un'equazione che solo "il sistema" ha il potere di modificare! Uomini come Guadagnini sono preziosi...ma quando incontri gente che ti dice che, per esempio, Fill ha vinto la Coppa del Mondo di discesa senza alcun successo parziale, perchè non c'è più nessun discesista vero, perchè Svindall è rotto, perchè l'Austria non c'era...eccetera...capisci come il recupero culturale sia difficile e faticoso!
....e capisci soprattutto come questi palloncini siano destinati a perdersi di nuovo...senza che nessuno possa o sappia afferrarli! E allora il podio nel gigante femminile di Aspen, l'Inno di Mameli cantato a squarciagola....(SECONDA PARTE)
(martedì 21 marzo 2017)