Julia Mancuso e US Ski Team ai ferri corti?
Patrick Riml, Alpine Director del US Ski Team dal 2011, ha giudicato "ridicola" la raccolta fondi iniziata (e conclusa) da Julia Mancuso in queste settimane: è l'inizio di un braccio di ferro tra la campionessa e la sua federazione?
Per capirne qualcosa di più dobbiamo fare un passo indietro, anzi due: a marzo 2015 Julia rinuncia alle Finali di Meribel per curare i problemi all'anca. Durante l'estate chiude il suo contratto con Head e passa a Stoeckli rassicurando tutti sulla volontà di proseguire la carriera. Poco prima di Soelden annuncia di voler posticipare il rientro ma poi, tre settimane più tardi, arriva la notizia di una operazione chirurgica all'anca con conseguente rinuncia alla stagione 2016.
Julia punta ai Mondiali 2017 e alle Olimpiadi 2018: nonostante le 31 primavere e i 395 pettorali indossati in CdM, la Mancuso vuole arricchire la bacheca di medaglie mondiali (5) e olimpiche (4).
Lo scorso 29 dicembre, con un post sul suo blog e sui canali social Julia chiede un sostegno finanziario ai suoi fan, operazione di per sè non nuova nel mondo dello sport e dello sci, ma generalmente lanciata da atlete giovani o da nazionali in difficoltà economica.
Ecco come viene presentata la richiesta: "...Ho sempre cercato i migliori professionisti per la riabilitazione e l'allenamento atletico, e li ho sempre pagati di tasca mia. Questo è il primo anno che perderò una intera stagione, e abbastanza sorprendentemente anche il sostegno del US Ski Team. So di non essere l'unica, perchè un buon numero di compagne si sono infortunate prima di me, ma ora vedo la realtà delle cose sulla mia pelle ed è pazzesco come sia costoso l'intervento chirurgico e il percorso di riabilitazione. Anche con l'assicurazione e l'aiuto del comitato olimpico ci sono così tante piccole spese ed acquisti necessari per tornare a gareggiare da arrivare a 5000 dollari al mese...e sempre di più! Sono spese senza fine quando stai cercando il meglio...e l'altra cosa pazzesca è che molti sponsor tagliano i loro contratti.
Cerco sostegno dai miei fans e in cambio vorrei che voi tutti vi sentiste parte del mio team. Per questa prima raccolta fondi chiedo a chiunque voglia aiutarmi di darmi 25$ e manderò una foto con dedica. E se vi chiedete perchè lo voglio fare dal mio sito e non da qualche piattaforma specializzata è semplicemente perchè non ci sono costi extra e potete essere sicuri che il 100% di quello che donerete andrà a finanziare la mia riabilitazione..."
L'appello di Julia ha immediatamente colto nel segno, tanto che in un giorno, in un solo giorno, Julia ha raccolto 10.000 dollari (il suo obiettivo), ed ha deciso di proseguire la raccolta "...per aiutare altri atleti nella mia stessa situazione...". Ad oggi, dopo 2 settimane, 380 utenti hanno donato ben 15.000 dollari.
Il messaggio non ha lasciato indifferenti i destinatari: Stoekli, tramite il Racing Director Bernhard Matti, ha puntualizzato che il contratto con gli atleti prevede una parte fissa sempre riconosciuta e una parte variabile dipendente dalla partecipazione e dai risultati delle gare che, in caso di atleta infortunato, verrebbero evidentemente a mancare.
Ben più critico, come dicevamo in apertura, il commento della federsci americana, per bocca di Riml (austriaco di Soelden): in una nota riportata dal "Tiroler Tageszeitung" il responsabile del settore alpino ha definito 'ridicolo' l'atteggiamento di Julia perchè la federazione la sostiene da oltre 15 anni e mette a disposizione le sue strutture e i suoi specialisti nel centro di Park City. Inoltre Julia è assicurata tramite la federazione e il comitato olimpico. .. .. (CONTINUA)
(giovedì 14 gennaio 2016)