La stagione azzurra tra incognite e certezze
di Luca Perenzoni
Ormai ci siamo. Meno di ventiquattro ore e scatterà il primo ciak della stagione 2006/07. Un ciak che si è fatto attendere per qualche settimana in più rispetto al solito per l'annullamento dell'opening di Sölden, ma che riporterà (finalmente) a tutti gli appassionati il contatto con la Coppa del Mondo. E con la compagine azzurra. Una compagine che si ritrova ai blocchi di partenza della stagione con alcuni sostanziali cambiamenti, con qualche certezza e molte incognite. La svolta più lampante ha riguardato la suddivisione delle squadre con l'allineamento alle maggiori realtà mondiali e la costituzione di due gruppi principali poggiati su una polivalenza più o meno spinta. Ecco, la polivalenza. La volontà (o necessità?) di inseguire il modello austriaco e soprattutto l'evoluzione dello sci moderno sta portando una squadra di ottimi specialisti come quella azzurra a prendere sempre più confidenza con discipline meno conosciute e solo il tempo e le prime uscite stagionali potranno togliere il velo dell'incertezza sulla (comunque saggia ed i cui frutti si vedranno nel futuro) scelta operata. L'impatto di un Giorgio Rocca e di un Max Blardone con la velocità comporterà un appannamento nelle loro discipline principi? Un Giorgione pronto a lanciarsi in discesa riuscirà ancora a primeggiare come 12 mesi fa tra i paletti stretti di tutto il mondo? E l'ossolano salderà con l'abitudine alla velocità quel gap che lo divideva dagli altri nei sempre più frequenti super-g cammuffati da giganti?
Tra tutti questi dubbi sembra ancorarsi a certezza Peter Fill, l'unico che da qualche anno percorre la strada della pura polivalenza. In Italia è stato il primo e forse il suo esempio ha definitivamente convinto i "responsabili" all'inversione di rotta; nella passata stagione il ventiquattrenne di Castelrotto ha fatto bene e dovrà innanzitutto cercare di confermarsi, per puoi puntare all'ulteriore passo avanti. E, per concludere la cerchia dei big, Simoncelli? Confermerà la costanza ad alto livello della passata stagione? E i Mölgg, i Deflorian, i Ploner e gli Schieppati riusciranno a riscattare stagioni non entusiasmanti? Tanti interrogativi cui solo il tempo riuscirà a dare risposta; come alla curiosità di vedere all'opera i velocisti al primo anno del dopo-Ghedina ed i tanti giovani che si affacceranno in pianta stabile alla Coppa del Mondo. Eisath, Gufler ed Innerhofer (di cui si dice un gran bene) su tutti. Insomma, la carne al fuoco è tanta ed i motivi di interesse non mancano di certo.
E lo stesso si può dire della squadra femminile. Anche in questo caso di certezze non ce ne sono molte. La più salda forse sarà colei che inaugurerà la stagione: Chiara Costazza è ormai garanzia di buoni risultati, con una porta aperta verso la definitiva consacrazione. Una consacrazione che sembra vicina anche per Nadia Fanchini, nonostante la camuna dovrà pazientare per ritrovare il giusto spunto dopo un'estate abbastanza tormentata, per la sorella Elena che punterà a legittimare l'argento iridato di Santa Caterina, e per una Manuela Mölgg alla ricerca della sua piena dimensione da polivalente di lusso dopo il passaggio a Rossignol.
E poi ci sono Karen Putzer e Denise Karbon. La prima dopo l'operazione all'anca avrà modo di ritornare se stessa, con calma e senza la necessità di bruciare le tappe spinta dalla sua grinta intramontabile, la seconda dopo l'anno di assestamento potrà riprendere a pennellare le porte di gigante con la sua sciata morbida e determinata. Nuovi materiali e stimoli per entrambre, ma immutata è la voglia di tornare ai fasti del passato. Anche Lucia Recchia deve riscuotere i crediti con la fortuna mentre le tante giovani avranno la possibilità di fare esperienza: Camilla Borsotti, Johanna Schnarf, Karoline Trojer su tutte. Tante incognite, tanti punti di domanda: da domani inzieranno ad arrivare le risposte.
(venerdì 10 novembre 2006)
E lo stesso si può dire della squadra femminile. Anche in questo caso di certezze non ce ne sono molte. La più salda forse sarà colei che inaugurerà la stagione: Chiara Costazza è ormai garanzia di buoni risultati, con una porta aperta verso la definitiva consacrazione. Una consacrazione che sembra vicina anche per Nadia Fanchini, nonostante la camuna dovrà pazientare per ritrovare il giusto spunto dopo un'estate abbastanza tormentata, per la sorella Elena che punterà a legittimare l'argento iridato di Santa Caterina, e per una Manuela Mölgg alla ricerca della sua piena dimensione da polivalente di lusso dopo il passaggio a Rossignol.
E poi ci sono Karen Putzer e Denise Karbon. La prima dopo l'operazione all'anca avrà modo di ritornare se stessa, con calma e senza la necessità di bruciare le tappe spinta dalla sua grinta intramontabile, la seconda dopo l'anno di assestamento potrà riprendere a pennellare le porte di gigante con la sua sciata morbida e determinata. Nuovi materiali e stimoli per entrambre, ma immutata è la voglia di tornare ai fasti del passato. Anche Lucia Recchia deve riscuotere i crediti con la fortuna mentre le tante giovani avranno la possibilità di fare esperienza: Camilla Borsotti, Johanna Schnarf, Karoline Trojer su tutte. Tante incognite, tanti punti di domanda: da domani inzieranno ad arrivare le risposte.
(venerdì 10 novembre 2006)