Pechino 2022: storico oro in superg per Mayer, Italia KO
Matthias Mayer vince l'oro olimpico in superg ed entra nella storia: l'austriaco riesce e confermare la medaglia d'oro conquistata a PyeongChang 2018, come solo Aamodt era riuscito a fare, e mette in bacheca la quarta medaglia olimpica, la seconda in questa edizione, nonchè il terzo oro dopo quello in discesa a Sochi 2014 e appunto quello in superg del 2018.
Pochissimi come lui: Aamodt con 4 ori, e poi Tomba, Toni Sailer e Killy con 3 ori, ma Mayer è il primo a riuscirci in tre edizioni diverse.
La manche di Mayer inizia con il brivido: rischia di aprire il cancelletto in anticipo e per un nulla si ferma per poi rilanciarsi, è in ritardo nella parte alta, poi al secondo intermedio, intorno ai 43" di gara, è in ritardo di due decimi rispetto al leader provvisorio Kilde, ma - come in discesa - entra velocissimo nel tratto del Canyon ed è un fulmine nel tratto finale, arrivando al traguardo con 42 centesimi su Kilde.
Subito dopo, con il #14, scende il "Re delle Prove" Ryan Cochran-Siegle: anche l'americano è vicinissimo ai migliori nel tratto finale e chiude con 4 centesimi di ritardo dall'austriaco.
Nessuno farà meglio di lui: e così Ryan si inserisce nella forte tradizione della velocità a stelle e strisce, capace di esaltarsi ai grandi appuntamenti, come Miller e Rahlves e non dimentichiamo la favola di Andrew Weibrecht bronzo nel superg di Vancouver 2010 e argento a Sochi 2014.
Ryan inoltre è figlio d'arte: 50 anni fa sua mamma Barbara Ann Cochran vinse l'oro in slalom a Sapporo 1972!
Tradizione americana ma anche Norvegese: Kilde salva l'onore degli Attacking Vikings e si porta a casa la prima medaglia della carriera, un bronzo a conferma della superiorità mostrata in stagione, e che si inserisce nella tradizione dei vari Aamodt, Kjus, Svindal e Jansrud...
Il norvegese è stato velocissimo nel tratto alto, di fatto ha perso terreno negli ultimi 20 secondi, nel lancio del Canyon.
Medaglia di legno per un inconsolabile Adrian Smiseth Sejersted, che ieri aveva avvertito un forte dolore al ginocchio dopo la discesa e si era sottoposto ad esami, con esito negativo: il norvegese è molto veloce fino a tre quarti di manche, anche lui perde tanto nel finale e chiude a +0.74.
Quinto tempo per il secondo austriaco, Vincent Kriechmayr a +0.76. e poi James Crawford ieri 4/o oggi 6/o a +0.85
Si alzano poi i distacchi con gli ultimi della top10: Baumann 7/o a +1.16, Andreas Sander 8/o a +1.27, Giezendanner 9/o a +1.32 e Philp Trevor 10/o a +1.40.
L'Italia? Dominik Paris parte con il #6, con grande attesa nonostante in stagione abbia sofferto in superg: il campione della Val d'Ultimo è lento in alto, poi recupera qualcosa al secondo intermedio ma sbaglia intorno al minuto di gara, prima del Canyon e perde tutta la velocità, chiudendo lontanissimo, 21/o a +2.68.
Innerhofer, con il #18, va lungo di linea già nella parte alta, poi si inclina ed esce nelle curve del tratto centrale, così come ieri in discesa: due gare e due uscite per il medagliato di Gais, che non potranno non rinfocolare le polemiche in casa Italia.
Infine Marsaglia, con il #23, chiude 18/o a +2.22 ed è il migliore azzurro, perdendo molto terreno nel tratto finale.
Debacle totale per la velocità azzurra, che esce con le ossa rotte da Pechino, sia per i risultati che - sopratutto - per tutta la gestione di questi giorni.
Casse, come noto, è venuto in Cina per...stare in albergo, perchè non avendo il pass olimpico non si è potuto neanche allenare.
Giornata storta anche per gli Svizzeri: Odermatt è vicino a Kilde in alto, ma arriva lungo a metà gara e si fa schiacciare prima del Canyon e non riesce a rimanere sul tracciato.
Anche Feuz non conclude la gara, perdendo la linea nella parte alta.
Ora il programma maschile prevede per domani una nuova prova della discesa, partenza alle 3.30 ora italiane, in vista della combinata di giovedì. Chi schiererà l'Italia?
(martedì 8 febbraio 2022)