Roda: "Gli Sport Invernali devono tornare aperti"
a cura della redazione
E' stato un weekend difficile anche per gli sport invernali, con tante voci e tante bozze nel DPCM che il governo ha preparato e poi varato.
Secondo l'ultima versione annunciata ieri, gli atleti di interesse nazionale possono continuare ad allenarsi, purché lo facciano a porte chiuse. Nel decreto è scritto che "...rimangono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici...", che possono essere usati dagli atleti di interesse nazionale, professionisti e non.
Allo stesso tempo il DPCM lascia la possibilità di riaprire gli impianti a tutti se la Conferenza delle Regioni adotterà delle apposite linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico.
Intanto è stata annullata l'edizione 2020 di Skipass, a pochi giorni dall'inaugurazione, con tutto l'evento ormai progettato e i primi espositori che stavano arrivando per l'allestimento, tra l'altro la prima giornata sarebbe stata ad ingresso gratuito con i biglietti "offerti" dalla Regione Emilia.
Questa mattina la FISI è intervenuta per bocca del presidente Flavio Roda: "Skipass, da sempre, rappresenta il punto d'incontro di tutte le realtà legate agli sport di montagna, che si aprono al pubblico, in vista della nuova stagione - ha detto il Presidente FISI, Flavio Roda -. E' un vero peccato che sia stata annullata l'edizione di questo 2020, ma i numeri del contagio parlano chiaro. Ci adeguiamo, tenendo presente però che va subito fatto un grande sforzo da parte del Governo, del Comitato tecnico scientifico, delle Regioni, a cui è stata affidata la materia, perché si definiscano al più presto le linee guida per permettere la riapertura anche ai turisti degli impianti sciistici. Già da oggi, la Federazione e gli altri attori del comparto montano sono al lavoro per predisporre un documento comune da sottoporre quanto prima all’attenzione del Cts".
"Il mondo degli sport invernali garantisce lavoro a centinaia di migliaia di persone - ha proseguito Roda - con un indotto notevole sul Pil del Paese. In più, nel nostro sport è impossibile contagiarsi sulle piste, vista l'attrezzatura che ogni sciatore veste per proteggersi dal freddo. Va fatta attenzione alla base degli impianti e nei rifugi, ma sono situazioni che sono assimilabili all'ingresso in un supermercato o in un bar: esistono regole ben precise ed è sufficiente rispettarle".
"Ribadisco quindi quanto detto già qualche giorno fa. Gli sport invernali devono tornare aperti a tutti, anche perché la stessa attività agonistica di alto livello si fonda sull'attività di base, sul lavoro degli sci club e dei maestri di sci che, crescendo i più piccoli, mettono le condizioni perché si possano creare i campioni di domani. Il tutto nella massima sicurezza e in un ambiente aperto e sano".
In seguito al DPCM dunque da oggi gli impianti rimarranno chiusi (tranne in Alto Adige, per via delle autonomie previste),ed ora la Conferenza delle Regioni dovrà presentare al CTS un protocollo comune, cioè identico per tutte le regione che invece su alcuni punti avevano fatto scelte diverse, ad esempio sulla capienza delle funivie, sulla gestione delle cose e sull'utilizzo delle mascherine e sulla loro tipologia.
(lunedì 26 ottobre 2020)