Gara da sogno per Dressen: la Streif è sua!
LIVE DA KITZBUEHEL - A sorpresa, ma con pieno merito, sfruttando l'unica finestra di sole, il tedesco Thomas Dressen vince la discesa libera di Kitzbuehel sulla leggendaria Streif, ammutolendo lo svizzero Beat Feuz che stava già pregustando la doppietta Wengen-Kitzbuhel, l'austriaco Hannes Reichelt e buttando giù dal podio l'austriaco Vincent Kriechmayr.
Dalla stradina in poi Dressen ha sciato perfettamente in tutti i passaggi arrivando in vantaggio ai successi intermedi, conquistando così la prima vittoria in carriera nella gara più importante del circuito a esattamente 39 anni dall'ultimo tedesco a vincere qui, con una doppietta (1978 e 1979), Sepp Ferstl, il papà di Josef Ferstl, oggi solamente 20/o. Dopo il podio di Beaver Creek, terzo alle spalle di Svindal e Feuz il tedesco di Garmisch-Partenkirchen trova finalmente il primo successo in carriera sulla pista più difficile del mondo nel ricordo del padre tragicamente perito in un incidente funiviario a Soelden nel 2005.
Proprio l'elvetico Feuz, vincitore a Wengen una settimana fa, e finito oggi alle spalle del tedesco per 20 centesimi e a precedere il padrone di casa Hannes Reichelt che pensava con il pettorale 1 di aver chiuso i conti per la vittoria finale da subito.
Ed, invece, le condizioni meteo, luce e buio, si sono alternati favorendo l'uno e sfavorendo l'altro. Ma la Streif è così e i discesisti lo sanno. Ne sa qualcosa Vincent Kriechmayr che sembrava avviato verso il trionfo, trascinato dagli oltre 60mila tifosi, ma che sbagliando la linea nella Hausberg, alla fine ha dovuto accontentarsi di accomodarsi fuori dal podio per soli 5 centesimi. Una finestra di sole che ha consentito l'inserimento di Marc Gisin (pett. 25) in quinta piazza, il tedesco Andreas Sander (20) in 6/a e il francese Roger Brice (31) in 7/a subito davanti al grande sconfitto di oggi: Aksel Lund Svindal. Il norvegese dopo il successo di ieri in superG sperava finalmente di domare per la prima volta la Streif anche in discesa, ma ancora una volta così non è stato. Alla fine porta a casa un 8/o posto a +1.12 che certamente gli lascia l'amaro in bocca.
ITALIANI - Un solo azzurro tra i top10 ed è anche oggi un Peter Fill 9/o a +1.26 che ci ha provato, anche se le condizioni così variabili lo hanno un po' penalizzato. Solo 12/o il vincitore della passata edizione Dominik Paris. Il carabiniere della Val d'Ultimo, alle prese con un leggero stato influenzale con un raffreddore fastidioso, non è stata certo una gara positiva. Ha pagato un po' la lunga pausa in partenza dovuta alla caduta del francese Clarey e poi qualche leggera sbavatura nella parte centrale e finale lo hanno fatto slittare alla fine in 12/a piazza a +1.64. L'altoatesino è stato anche preceduto da un sorprendente Emanuele Buzzi. Il sappadino, di cui gli allenatori da inizio stagione fanno un gran parlare, finalmente si sblocca e trova con l'11/o posto a +1.45 (pettorale 44) il pass ormai certo per l'Olimpiade di PyeongChang. Ventiquattresimo posto per Matteo Marsaglia, fuori dai trenta Mattia Casse.
INNERHOFER - Dopo Wengen anche a Kitzbuehel Christof Innerhofer finisce gambe all'aria, per fortuna senza conseguenze fisiche. Anche questa volta il finanziere di Gais regala spettacolo e forse senza quella mezza spaccata all'uscita del salto dell'Hausberg, terminata in una spettacolare caduta, forse la'ltoatesino avrebbe potuto trovare un posto sul podio. Quel che più è peggio è la rottura dei suoi migliori sci: e questa non è una buona notizia per il suo morale in vista di Garmisch e PyeongChang.
(sabato 20 gennaio 2018)