La favola Russa, la beffa Coreana
Alexander Zhirov, chi era costui? Ne abbiamo parlato nell'articolo sullo slalom di Are, citando l'ultimo russo capace di salire su un podio, e vincere, in Coppa del Mondo. Nell'arco di 2 anni esatti, tra il gennaio 1980 e il gennaio 1982, Zhirov, classe 1958, conquistò ben 23 risultati nei top10 tra slalom e gigante, di cui 5 podi e ben 4 vittorie, compresa una storica doppietta in slalom e gigante nel marzo 1981, sulle nevi bulgare di Borovetz.
Da quel momento in poi la Russia è praticamente sparita dal radar della Coppa del Mondo maschile, e l'unico che nelle ultime stagioni è riuscito a fare risultato con una certa costanza è Alexander Khoroshilov, classe 1984 di Elizovo, una cittadina dell'estremo oriente russo nel Territorio della Kamcatka, luogo freddo e praticamente disabitato.
Khoroshilov non è certo un nome nuovo, nel senso che è presente nelle start list della Coppa da 10 anni esatti, esordì infatti nel superg della Val Gardena il 17 dicembre 2004, chiudendo 53/o e ultimo.
Da quel momento il russo ha indossato ben 116 pettorali del circuito maggiore, provando tutte le discipline, nessuna esclusa: si è buttato sulla Streif di Kitzbuehel, ha affrontato il Rettenbach di Soelden così come i pali stretti di Madonna di Campiglio, ottenendo però qualcosa solo in combinata.
Nel 2013 la musica cambia: Alexander è l'uomo di punta della squadra russa nelle Olimpiadi di casa e si prepara concentrandosi nello slalom, migliorando il suo pettorale e prendendo la wild card per il City Event di Mosca del gennaio 2013.
Riparte nella scorsa stagione nei top30 al mondo e cresce di gara in gara, facendo registrare un 13/o ad Adelboden e poi ancora 12/o a Schladming e 13/o a Kranjska Gora, tanto da guadagnarsi l'accesso alle finali di Lenzerheide. Ai Giochi strappa un più che onorevole 14/o tempo.
Passo dopo passo si avvicina al vertice della specialità, il resto è storia recente: a Levi parte con il pettorale n.19 e chiude 8/o, miglior risultato della carriera, ad Are il pettorale n.19 porta nuovamente fortuna e permette al 30enne di salire sul terzo gradino del podio, un risultato storico, ma meritatissimo per tecnica, grinta e testa.
Altrettanto incredibile avrebbe potuto essere la gara del coreano Dong-hyun Jung: alla fine della stagione 2013 era 87/o nelle liste FIS, qualche pettorale indossato in Coppa del Mondo senza mai raggiungere la qualifica alla seconda; discorso analogo in Coppa Europa, dove fatica ad arrivare nei 30. Il 'nostro' Dong-hyun, classe 1988, si impegna nella Far East Cup, il circuito asiatico, correndo tra Cina, Corea e Giappone, e grazie a due vittorie giapponesi, a Nozawa e Shigakogen, abbassa sensibilmente i suoi punti FIS, fino ad arrivare a 6, ovvero n.31 al mondo, proprio a ridosso dei migliori 30 della WCSL.
A Levi, la prima occasione: pettorale n.34 chiude la prima manche con il 60/o tempo, a poco più di un secondo dalla qualifica.
Ad Are sfiora l'impresa: chiude la prima manche con il 28/o tempo, qualificandosi per la seconda frazione...Arrivare al traguardo avrebbe voluto significare un punto di Coppa, il primo della carriera, il primo per la Corea del Sud degli ultimi 35 anni, forse di sempre. La pressione sulle spalle di Dong è enorme, parte attento ma concreto, il tempo c'è, potrebbe farcela, poi...l'errore...i secondi che scorrono...Dong riparte ma perde circa 6 secondi...chiude in 1:49.31 e forse non realizza subito l'atroce beffa: il vincitore Marcel Hirscher chiude in 1:40.37 e per la regola del 108% il suo tempo avrebbe dovuto essere al massimo 1:48.40...
Anche questa volta non è arrivato il primo punto di Coppa, riprovaci ancora Dong-hyun!
(lunedì 15 dicembre 2014)