Coppa del Gobbo-Levi:molto frizzante e poco boreal
Il primo slalom della stagione è stato molto bello e ci ha regalato uno spettacolo agonistico più interessante di Soelden, più accattivante, sia per l'importante equilibrio dei valori tecnici sia per l'armoniosità dei gesti che, a differenza di quanto accade in genere nelle prove tra le porte strette, questa volta sono stati molto eleganti con una progressione di grande effetto. Il palcoscenico in questa terra dei Sami è sempre suggestivo, ragazze e maschietti hanno sciato con scoppiettante effervescenza confermando come, nonostante il trascorrere del tempo e l'evoluzione dei costumi, lo sci abbia sempre uno straordinario potenziale di immagine e di coinvolgimento popolare.
Il canovaccio di Levi è stato entusiasmante ed era difficile staccarsi dalla poltrona perchè le bollicine continuavano ad uscire, quasi per magia. Tra le dichiarazioni più belle sottolineo quella di Kristoffersen: "Non mi sono mai divertito come oggi, non ho trovato differenza sciare con il numero uno nella prima manche ed il 29 nella seconda! Quando la pista è così...per noi atleti è adrenalina pura!"
Kristoffersen mi ricorda un altro norvegese, capace in passato di sciare nello slalom con una tecnica alquanto frizzante, Hans Petter Buraas. Anche lui era entrato nel Circo Bianco senza troppi timori e fu così spavaldo da poter vincere senza scomporsi l'oro olimpico di Nagano. Di Kristoffersen mi piace la disinvoltura, la carica positiva e la solarità che lo contraddistinguono. Certo, mi rendo conto come per ora non abbia troppe responsabilità come accade invece per Hirscher, ma la sua giovane età lo rende quantomai gradevole.
Hirscher è stato bravissimo, solo uno sciocco potrebbe mettere in dubbio la prestazione dell'austriaco, ma se ricordate le immagini, quando veniva inquadrato, il suo volto non trasudava gioia, soddisfazione...o quantomeno compiacimento per la propria prestazione. Quando la sua fidanzata gli si avvicina il suo sorriso è freddo...come se gli avessero rubato l'anima e, quando si sforza di dare luminosità ai propri occhi, diventa impacciato, come se si trovasse per caso a passare per quelle parti...
I pensieri non gli mancano e nonostante papà Ferdinand lo protegga in una gabbia virtuale la sua mente viaggia veloce tra le porte di quello che sarà il suo futuro a stagione conclusa. Mi pare che all'orizzonte ci sia un sontuoso contratto che lo attende, denaro e premi che - nonostante tutti i suoi successi - oggi non percepisce e chissà mai se otterrà! I nuovi materiali sono già pronti ed anche il denaro che dovrebbe rientrare attraverso il recupero di cifre importanti che oggi finiscono nelle tasche di un atleta che non fa più "mercato." E sono queste sfide, vicine e lontane, a rubargli (forse) un po' di legittima spensieratezza.
Mi ha fatto un gran piacere vedere gli azzurri così in palla, tutti si sono esaltati e ciascuno ha trovato le risposte che cercava. Bravi, bravi, il nuovo tecnico della squadra è persona di grande profilo e di alta qualità professionale...ma io direi che nella bella prova degli italiani c'è ancora molto di Theolier, molto della sua impostazione, molto della considerazione che aveva per tutti i ragazzi. Non mi stupirei se podio e successi arrivassero presto, perchè un uomo come Theolier lascia sempre il segno. Già...e non solo Theolier...!
(mercoledì 19 novembre 2014)