Worley gigante mondiale!Maze e Fenninger sul podio
E' sempre più il mondiale della Francia e a dimostrarlo è stata oggi una stratosferica Tessa Worley che è andata a mettersi al collo la medaglia d'oro del gigante femminile, sfilandolo letteralmente dal collo di Tina Maze, vincitrice annunciata ma costretta ad accontentarsi dell'argento, già un traguardo importante alla luce del quarto posto dopo la prima manche.
Ma attenzione, non è stata la Maze a perderlo, l'oro, ma la Worley a vincerlo perchè oggi la francesina era assolutamente imbattibile e la riprova più lampante sta tutta nella seconda manche, affrontata con il piglio giusto dalla slovena che ha trovato potenza e cattiveria agonistica dei giorni migliori per poi vedersi superata dalla transalpina anche nel tempo di manche. Soli tre centesimi, d'accordo, ma sommati all'1.09 della prima frazione rendono pieno onore all'impresa e al capolavoro della Worley che con il miglior tempo in entrambe le manche migliora il bronzo raccolto a Garmisch e lo trasforma in uno splendente oro, ideale sottolineatura al suo bagaglio tecnico di primissimo ordine, esaltato su un pista dalla doppia faccia come la Planai, insidiosa nella parte alta, ghiacciata sul muro finale. Era da un anno esatto che la Worley non passava la zampata giusta, dal 12 febbraio 2012 quando seppe firmare il gigante di Soldeu: ci ha messo 12 mesi e 2 giorni per tornare ad assaporare il gusto del gradino più alto del podio già conosciuto nelle 7 vittorie di Coppa. Ora sul trono iridato del gigante siede lei, "piccoletta" di 157 centimetri ma in grado di far risuonare per la seconda volta la marsigliese nell'Arena di Schladming. Due ori, un argento e un bronzo per i transalpini; e all'appello manca ancora Pinturault: un mondiale da sogno.
Terza medaglia personale invece per Tina Maze che da sola tiene testa alla squadra francese: all'oro del superg inaugurale sono seguiti due argenti che servono a rafforzare il concetto emerso sin da ottobre: questo è il suo inverno e pur se lei, nel suo intimo, magari ambiva ad una collezione di metalli più pregiata, i tre allori sin qui raccolti (potrebbero diventare 4 sabato con lo slalom) sono un bottino di eccezionale valore. A completare il podio, solo 6 centesimi dietro alla Maze, è un'Anna Fenninger che ha mandato letteralmente in visibilio la platea stiriana: terza anche dopo la prima manche, la ventiquattrenne austriaca ha saputo reggere alla pressione dell'intera nazione per regalare il "solito" bronzo al Wunderteam ma soprattutto per evitarsi di chiudere il mondiale "sottocasa" senza alcun sorriso dopo le uscite in superG e supercombi. Resta invece giù dal podio Kathrin Zettel, ahilei abituata alle medaglie di legno (è la quarta, tra mondiali e olimpiadi) e costretta a cedere spazio nella manche decisiva sia a Maze che a Fenninger: sabato in slalom potrà rifarsi, ma attenzione a Mikaela Shiffrin e a Frida Hansdotter, oggi rispettivamente sesta e quinta e pronte a lanciare importanti proclami per la giornata conclusiva del programma femminile. Settima Gut, nona Riesch e poi arrivano i colori azzurri, con Manuela Moelgg undicesima a braccetto con Viktoria Rebensburg dopo una piccola rimonta nella seconda manche (era 16ima a metà gara) che ha preso forma nel muro conclusivo, affrontato al passo delle migliori. Poco dietro ecco Irene Curtoni, 14ima e debilitata: di certo per le gigantiste azzurre non è stata una giornata memorabile, complici le uscite di Nadia Fanchini e Denise Karbon (31ima dopo la prima, ha rinunciato alla seconda), forse le due frecce più affilate della faretra italiana nel quartetto odierno. Ma l'argento della camuna nella discesa ha salvato (con margine) il bilancio della truppa di Raimund Plancker.
(giovedì 14 febbraio 2013)