Svindal sul trono della Planai, 2/o Dominik Paris
LIVE DA SCHLADMING - E' Aksel Lund Svindal il re della discesa libera mondiale di Schladming, accanto a lui però un italiano Dominik Paris e il francese David Poisson. Il norvegese, già bronzo in super-g, uno dei favoriti della vigilia riesce ad uscire indenne dal micidiale tracciato austriaco, reso ancora più insidioso dalle condizioni meteo non certo ottimali (nevischio e nuvole basse) e si mette al collo un oro voluto e cercato.
A duellare con lui il nostro Dominik Paris, un altro tra i favoriti della vigilia - già vincitore di due discese quest'anno (Bormio e Kitzbuehel) - privo poi di quelle pressione che hanno forse condizionato l'ex campione del mondo di super-g Christof Innerhofer, finito oggi fuori anche dai top10. Alla fine un 14/o posto per Innerhofer che poco conta in una gara dove solo le medaglie sono importanti. Un mondiale quello del finanziere di Gais che si sta avviando verso la conclusione, ma che dovrà ancora passare per la super combinata dove dovrà difendere l'ultima delle tre medaglie conquistate a Garmisch due anni fa. "Il mio feeling oggi con la pista non era buono, ho patito tanto la visibilità e non mi sentivo sicuro - ha dichiarato Innerhofer - non riuscivo ad accarezzare i dossi e non sono riuscito a sentire gli appoggi. E' stata più una guerra che un divertimento....mi dispiace che sia andata così, ma bisogna accettarlo". Un Christof che sembra però aver già alzato bandiera bianca: "Sarà difficilissimo, io in slalom non mi sono più allenato...quindi per me il mondiale è finito qui...".
L'azzurro Paris intanto mette in bacheca uno splendido argento, dimostrando che le due vittorie di quest'anno, Bormio e Kitzbuehel, non erano frutto del caso: "Non pensavo di essere così veloce - ha raccontato l'azzurro - ma sono felice. Nella parte alta sono stato calmo, ho provato a non sprecare troppe energie e nella seconda parte mi sono preso dei rischi. Di Aksel cosa posso dire? E' il migliore e batterlo è difficile, è un ottimo avversario, sempre corretto".
In tutto questo da segnalare anche il 12/o posto di Peter Fill e il 16/o di Werner Heel, a completare un risultato di squadra che comunque ci vede ancora tra i migliori della specialità.
L'eleganza di Svindal e l'irruenza di Paris: questa la fotografia di una gara che è stata anche un grande spettacolo di pubblico (oltre 30mila gli spettatori presenti) e che ha riservato emozioni a non finire per un tracciato che ha messo a dura prova i muscoli di molti dei protagonisti tra i quali i padroni di casa austriaci, che si devono accontentare della medaglia di legno di un Klaus Kroell, quanto mai deluso, lui che è vive a pochi passi da questa pista. La pressione mediatica ha forse giocato un tiro mancino al Wunder Team, mai più a medaglia nella velocità pura da Bormio 2005 e da dieci anni a secco del metallo più prezioso ottenuto a St. Moritz da Walchhofer.
(sabato 9 febbraio 2013)