Paris: "Per vincere bisogna arrivare al limite!"
LIVE DA SCHLADMING - A soli 23 anni e con due vittorie in coppa del mondo – Bormio e Kitzbuehel – Dominik Paris si mette al collo una medaglia d'argento mondiale che vale forse come l'oro. L'ex pastore della Val d'Ultimo – la stessa valle dalla quale arriva anche Franz Gamper, l'allenatore della medaglia d'oro Svindal - con la sua naturalezza e schiettezza e con un pizzico di irruenza regala all'Italia la prima medaglia di questo mondiale. Certo, dopo i successi di Bormio prima e di Kitzbuehel poi, era certamente uno dei candidati a non tornare a casa con le mani vuote. I pretendenti però erano molti: ad iniziare dagli austriaci, padroni di casa, costretti a raccogliere una medaglia di legno con il padrone di casa Klaus Kroell, e da quello Svindal che si porta a casa il quarto oro iridato di una carriera che non fa una piega, oltre a questo francese, David Poisson che si ritrova sul suo primo podio della carriera, al momento giusto, ma per fortuna un passo indietro al nostro ragazzo.
"E' una grande soddisfazione per me questa medaglia – spiega al termine della conferenza stampa il neo vice campione del mondo di discesa - Ero tranquillo alla partenza e ho sciato bene perché sapevo cosa dovevo fare, metro per metro. Ho fatto bene quasi ovunque. Ho rischiato un po' nella parte finale, perché forse non avevo chiarissima quella curva: non l'avevo provata come gli altri.
Ma l'emozione più grande è stata quando al traguardo i suoi occhi hanno cercato immediatamente il tabellone, con tempo ed piazzamento, e a quel punto la sorpresa è stata tanta: “Quando ho visto che ero secondo quasi non ci credevo. In queste gare comunque bisogna arrivare al limite se si vuole vincere una medaglia e oggi ho cercato di fare. In gara bisogna sempre dare tutto perché altrimenti non si va da nessuna parte". Due vittorie in coppa ed un secondo posto al mondiale, per una stagione da incorniciare. Delle tre prestazione però Dominik predilige una sola: “Di queste sicuramente è Kitzbuehel quella a cui sono più legato. Non si discute su questooe.
Una dedica in questo caso è d'obbligo, ma anche scontata. "Devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino in tutto questo tempo - ci dice Dominik - e soprattutto il gruppo sportivo della Forestale. Senza di loro non avrei potuto allenarmi e guadagnare, invece di continuare a fare il pastore. E poi naturalmente la mia famiglia oltre che i miei tifosi che sono arrivati anche oggi a sostenermi". Per la cronaca il pullman del Fan club dell'azzurro è arrivato praticamente all'ultimo momento a Schladming, rischiando di non riuscire a vedere la gara, perchè proveniente dalla Val d'Ultimo, dopo un viaggio di quasi sei ore, e rimasto bloccato nella vicina Radstadt a causa del gran traffico del sabato.
Domanda lecita quella finale: si festeggerà stasera a Chalet Italia? Scontata la risposta: Certo, lo mettevate in dubbio.....
(sabato 9 febbraio 2013)