La Coppa del Gobbo: Cip,cip,uccellini volano!
Tante, troppe emozioni in una volta sola! Gli azzurri velocissimi, la perdita di conoscenza di Max Franz, le porte nascoste sotto i dossi, il podio di Simoncelli, il quadretto di Blardone e Ravetto (splendido), i Salomon da gigante che ritornano...! Però, che bello, non ci siamo certo annoiati e mai come in questo fine settimana ci siamo sentiti orgogliosi dei nostri atleti!
Iniziamo subito con un argomento serissimo, la caduta di Max Franz e quella porta piazzata sotto il dosso, in superg. Si dice che il giovane austriaco stia meglio, ce lo auguriamo tutti, ma la sincope da compressione carotidea che gli ha fatto perdere conoscenza dopo l'impatto con il telo c'è stata, eccome, seguita da uno stato di ipossia di una decina di secondi. Certo, Max è giovane e forte e si riprenderà presto, ma non credo che il tutto possa essere archiviato con un semplice "...sta bene, ha avuto tagli al viso, fratture al naso ed una commozione cerebrale..." Io non ho mai visto nulla di simile in più di vent'anni di telecronache. Kristian Ghedina era sulla pista e stava con Alberto Senigagliesi proprio sotto il dosso: "Quando ho visto quella porta mi sono inca..ato, mi sono ricordato subito una simile situazione in Val d'Isère, sulla O.K. quando gareggiavo ancora, avevo litigato allora e lo rifarei di nuovo! Ma come è possibile una simile miopia. Ho soccorso io per primo il croato Natko: spalla sinistra lussata e tanta rabbia in corpo. Poi ho visto cadere il tedesco Ferstl, aveva la bocca in sangue...ma scherziamo?" No, purtroppo è tutto tristemente vero! Spero che qualcuno intervenga per dare saggi consigli alla cabina di regia anche in merito a nuove scelte sulla tipologia dei pali delle porte.
Dicevo di come in pista, accanto a Ghedo, ci fosse Volpe Senigagliesi, già ottimo tecnico Rossignol e profondo conoscitore di queste nevi. Sono certo che il suo know how sia di aiuto alla squadra, come ai giovani sia utilissimo il rientro di Alberto Ghidoni. In effetti i nostri velocisti, sia qui sia a Lake Louise sono stati sempre molto rapidi, parevano volare come gli uccellini...molto più delle aquile! Qualcuno si chiederà il senso di quel "cip, cip", proverò a lanciare qualche segnale, ma non credo che lo svelerò...almeno non questa volta, credetemi però...è molto ma molto interessante!
Siamo tutti tanto fieri dei nostri uomini jet, ragazzi che Ravetto, Rulfi, Carca e tutti gli altri componenti dello staff tecnico hanno portato ad uno splendido amalgama proprio alla vigilia di due scadenze prestigiose: i mondiali di Schladming ed i giochi invernali di Sochi. Che bello commentare le vostre gare, così come quelle dei gigantisti e degli slalomisti. Da tempo non si aveva una simile compattezza e qualità di valori maschili!
Bravi anche i gigantisti a Beaver e quale gioia in tutti noi per il podio di Davide Simoncelli, solo lui può dire quanto abbia sofferto e temuto per la sua integrità di giovane uomo e quanto abbia rincorso la sua credibilità agonistica. Bravo, da seguire quale esempio per chi abbia perduto la fiducia! E bravi gli uomini della Salomon che sono andati a rispolverare nel loro patrimonio, trovando negli sci del passato intuizioni vincenti per i materiali di oggi. Complimenti! Manfred Moelgg si riscopre pieno di freschissime energie e si riappropria con pieno merito di quel ruolo di leader nelle discipline tecniche che, prima di lui, era stato di Alberto Tomba. Da applausi!
Fantastico il siparietto...(continua)
(martedì 4 dicembre 2012)