Morzenti e Ravetto: botta risposta a mezzo stampa
"Personalmente credo che aspetteranno qualche giorno perchè le luci della ribalta di Garmisch si spengano, poi diranno che ho troppe pretese e richieste, che ho un brutto carattere, che litigo con i consiglieri e che non so stare alle decisioni altrui, volendo comandare io..."
Il Mondiale delle sei medaglie, per Claudio Ravetto si chiudeva con queste parole, poche ore dopo il bronzo di Manfred Moelgg nello slalom. Parole profetiche come non mai. Purtroppo, verrebbe da aggiungere...
Perchè giorno dopo giorno tutte le previsioni si stanno avverando, a cominciare dal consiglio federale di martedì scorso che ha congelato tutti i contratti tecnici in attesa che sia definito il budget preciso, lasciando in sospeso (e di fatto ritardando i lavori per la prossima stagione) anche il discorso legato al futuro di Ravetto nonostante la proposta di confermare il dt azzurro per acclamazione per poi ufficializzare il tutto una volta concluse le operazioni finanziarie ed economiche. Insomma, un modo come un altro per fare passare del tempo, per consentire che la pressione dei media sia meno forte.
Ed in questi giorni, si è passati al secondo capitolo della vicenda, quello che va ad intaccare anche gli aspetti personali di Ravetto. Tutto prende forma sulle colonne del Corriere della Sera, teatro tra ieri ed oggi del botta e risposta epistolare tra Presidente e Direttore Tecnico. Ieri Morzenti si è prodigato nel sottolineare come il comportamento di Ravetto sia stato in più occasioni poco rispettoso della figura del segretario generale e del consigliere Daniela Ceccarelli ("aggressione verbale al limite delle minacce fisiche", "minacce ad un consigliere eletto" si legge nella missiva del presidente), nel mettere in luce le pretese esagerate del tecnico biellese (sotto vari aspetti, "da quello economico alla richiesta di carta bianca nell`assunzione di personale, dalla programmazione della preparazione fino ai rapporti con squadre minori e settore giovanile") e nel ricordare come nessuna decisione sia stata presa e che la Federazione attende una proposta di Ravetto per valutarla a dovere. Ravetto che, per inciso, è "rimasto finora saldamente al suo posto, nonostante il magro bottino dell`Olimpiade di Vancouver". Sin qui Morzenti.
Ed il "profeta" Ravetto? Si è visto costretto a prendere a sua volta carta e penna e indirizzare il tutto alla redazione di Via Solferino. Per mettere i puntini sulle i, come meglio non potrebbe. Ricorda che le decisioni sulla gestione del settore giovanile e dei rapporti con i comitati vengono prese in accordo con un coordinatore "scelto direttamente da Morzenti", sottolinea come un oro olimpico non sia proprio un brutto risultato, visto che mancava dai tempi di Tomba. Ma è soprattutto sul lato personale, che il dt si aggrappa. "Ho allenato innumerevoli atleti e ho frequentato allenatori che possono testimoniare la bonarietà del mio carattere. Smentisco di avere avuto forti scontri con chicchessia. Men che meno alterchi al limite delle minacce fisiche". E sottolinea ancora una volta a tratto marcato la volontà e l'intento di aver sempre difeso e favorito in ogni modo il lavoro del suo staff e dei tecnici azzurri, cui va gran parte del merito delle medaglie raccolte a Garmisch.
Insomma, tutto come previsto. Morzenti usa parole di fuoco, forte di una ampia maggioranza in consiglio, forte della possibilità di veder approvate le mozioni da lui proposte. E così il responsabile "politico" e quello "tecnico" della Fisi dialogano a mezzo stampa. Ed a questo punto la sorte di Ravetto sembra davvero segnata, purtroppo. Perchè l'impressione, in tutta onestà, è quella che a vincere sia ancora una volta la persona sbagliata. Alla fine deciderà il consiglio? Ecco, la cosa non rincuora affatto. Assurdo.
(mercoledì 2 marzo 2011)
Il Mondiale delle sei medaglie, per Claudio Ravetto si chiudeva con queste parole, poche ore dopo il bronzo di Manfred Moelgg nello slalom. Parole profetiche come non mai. Purtroppo, verrebbe da aggiungere...
Perchè giorno dopo giorno tutte le previsioni si stanno avverando, a cominciare dal consiglio federale di martedì scorso che ha congelato tutti i contratti tecnici in attesa che sia definito il budget preciso, lasciando in sospeso (e di fatto ritardando i lavori per la prossima stagione) anche il discorso legato al futuro di Ravetto nonostante la proposta di confermare il dt azzurro per acclamazione per poi ufficializzare il tutto una volta concluse le operazioni finanziarie ed economiche. Insomma, un modo come un altro per fare passare del tempo, per consentire che la pressione dei media sia meno forte.
Ed in questi giorni, si è passati al secondo capitolo della vicenda, quello che va ad intaccare anche gli aspetti personali di Ravetto. Tutto prende forma sulle colonne del Corriere della Sera, teatro tra ieri ed oggi del botta e risposta epistolare tra Presidente e Direttore Tecnico. Ieri Morzenti si è prodigato nel sottolineare come il comportamento di Ravetto sia stato in più occasioni poco rispettoso della figura del segretario generale e del consigliere Daniela Ceccarelli ("aggressione verbale al limite delle minacce fisiche", "minacce ad un consigliere eletto" si legge nella missiva del presidente), nel mettere in luce le pretese esagerate del tecnico biellese (sotto vari aspetti, "da quello economico alla richiesta di carta bianca nell`assunzione di personale, dalla programmazione della preparazione fino ai rapporti con squadre minori e settore giovanile") e nel ricordare come nessuna decisione sia stata presa e che la Federazione attende una proposta di Ravetto per valutarla a dovere. Ravetto che, per inciso, è "rimasto finora saldamente al suo posto, nonostante il magro bottino dell`Olimpiade di Vancouver". Sin qui Morzenti.
Ed il "profeta" Ravetto? Si è visto costretto a prendere a sua volta carta e penna e indirizzare il tutto alla redazione di Via Solferino. Per mettere i puntini sulle i, come meglio non potrebbe. Ricorda che le decisioni sulla gestione del settore giovanile e dei rapporti con i comitati vengono prese in accordo con un coordinatore "scelto direttamente da Morzenti", sottolinea come un oro olimpico non sia proprio un brutto risultato, visto che mancava dai tempi di Tomba. Ma è soprattutto sul lato personale, che il dt si aggrappa. "Ho allenato innumerevoli atleti e ho frequentato allenatori che possono testimoniare la bonarietà del mio carattere. Smentisco di avere avuto forti scontri con chicchessia. Men che meno alterchi al limite delle minacce fisiche". E sottolinea ancora una volta a tratto marcato la volontà e l'intento di aver sempre difeso e favorito in ogni modo il lavoro del suo staff e dei tecnici azzurri, cui va gran parte del merito delle medaglie raccolte a Garmisch.
Insomma, tutto come previsto. Morzenti usa parole di fuoco, forte di una ampia maggioranza in consiglio, forte della possibilità di veder approvate le mozioni da lui proposte. E così il responsabile "politico" e quello "tecnico" della Fisi dialogano a mezzo stampa. Ed a questo punto la sorte di Ravetto sembra davvero segnata, purtroppo. Perchè l'impressione, in tutta onestà, è quella che a vincere sia ancora una volta la persona sbagliata. Alla fine deciderà il consiglio? Ecco, la cosa non rincuora affatto. Assurdo.
(mercoledì 2 marzo 2011)