Morzenti condannato a 4 anni e 6 mesi
a cura della redazione
Era attesa per ieri la sentenza dei giudici del tribunale di Cuneo per Giovanni Morzenti, presidente della FISI, imputato per concussione aggravata in concorso con il tenente colonnello della Guardia di Finanza Maurio Caboni. Il procuratore capo Alberto Bernardi aveva chiesto 7 anni e 10 anni per Morzenti e Caboni. La pena inflitta dal collegio giudicante del Tribunale di Cuneo, dopo 9 ore di camera di consiglio, è stata di 4 anni e 6 mesi di reclusione per Giovanni Morzenti, 7 anni per il colonnello Maurizio Caboni. Ad entrambi gli imputati i giudici hanno rifiutato le attenuanti generiche e li hanno dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, inoltre in base alla legge 241/06 sull'indulto per entrambi è stata condonata la pena di 3 anni di reclusione.
L'inchiesta, coordinata da Alberto Bernardi procuratore capo di Cuneo, era stata avviata dopo che un imprenditore cuneese, Francesco Pejrone aveva rivelato di aver consegnato a Morzenti 50000 euro, nell'aprile 2006, per evitare di essere coinvolto in un processo a carico del colonnello Alberto Giordano, comandante provinciale della Guardia di Finanza. Sempre secondo l'accusa Morzenti, presidente della società di gestione impianti LIFT di Limone Piemonte, avrebbe ricevuto 10000 euro da un altro imprenditore, Osvaldo Arnaudo.
I giudici hanno creduto alla prima tangente, ritenendo attendibile il racconto e i riscontri probatori di Pejrone, mentre hanno assolto Morzenti con la formula dubitativa per la seconda. Morzenti si sarebbe offerto, sempre secondo l'accusa, di fare da tramite con il colonnello Caboni per aggiustare questioni legate a problemi con la Finanza.
Gli avvocati di Morzenti, Anfora e Ferrero si sono dichiarati "stupefatti ed amareggiati. Infatti se da una parte la sentenza assolve Morzenti per le imputazioni mosse da Arnaudo dall'altro lascia sconcertati la condanna su fatti che non sono mai stati supportati da elementi oggettivi." La parola passerà alla Corte d'Appello. Morzenti ha sempre negato di essere a conoscenza del fatto che ci fosse un'inchiesta sul colonnello Giordano, ed ha sempre negato di aver chiesto i 50.000 euro a Pejrone, e di essere andato con lui a casa di Caboni a Torino.
Morzenti potrà essere interdetto ai pubblici uffici solo nel momento in cui la sentenza passerà in giudicato, come previsto dall'articolo 50 dello Statuto della FISI, quindi al momento, a meno di dimissioni o di sfiducia da parte del consiglio, rimane il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, eletto ad aprile al suo secondo mandato.
(domenica 31 ottobre 2010)
L'inchiesta, coordinata da Alberto Bernardi procuratore capo di Cuneo, era stata avviata dopo che un imprenditore cuneese, Francesco Pejrone aveva rivelato di aver consegnato a Morzenti 50000 euro, nell'aprile 2006, per evitare di essere coinvolto in un processo a carico del colonnello Alberto Giordano, comandante provinciale della Guardia di Finanza. Sempre secondo l'accusa Morzenti, presidente della società di gestione impianti LIFT di Limone Piemonte, avrebbe ricevuto 10000 euro da un altro imprenditore, Osvaldo Arnaudo.
I giudici hanno creduto alla prima tangente, ritenendo attendibile il racconto e i riscontri probatori di Pejrone, mentre hanno assolto Morzenti con la formula dubitativa per la seconda. Morzenti si sarebbe offerto, sempre secondo l'accusa, di fare da tramite con il colonnello Caboni per aggiustare questioni legate a problemi con la Finanza.
Gli avvocati di Morzenti, Anfora e Ferrero si sono dichiarati "stupefatti ed amareggiati. Infatti se da una parte la sentenza assolve Morzenti per le imputazioni mosse da Arnaudo dall'altro lascia sconcertati la condanna su fatti che non sono mai stati supportati da elementi oggettivi." La parola passerà alla Corte d'Appello. Morzenti ha sempre negato di essere a conoscenza del fatto che ci fosse un'inchiesta sul colonnello Giordano, ed ha sempre negato di aver chiesto i 50.000 euro a Pejrone, e di essere andato con lui a casa di Caboni a Torino.
Morzenti potrà essere interdetto ai pubblici uffici solo nel momento in cui la sentenza passerà in giudicato, come previsto dall'articolo 50 dello Statuto della FISI, quindi al momento, a meno di dimissioni o di sfiducia da parte del consiglio, rimane il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, eletto ad aprile al suo secondo mandato.
(domenica 31 ottobre 2010)