Straordinaria Denise. Più forte di tutto
di Luca Perenzoni
La Fatina è riuscita ad incantare di nuovo. Una magia potente quella che Denise Karbon è riuscita a comporre sulle nevi bavaresi di Ofterschwang, in un gigante baciato dal sole e segnato dall'infortunio alla mano sinistra della ventottenne di Castelrotto che sembrava poter limitare l'azione della Fatina dell'Alpe di Siusi. Una sensazione confermata dalla prima manche, in cui l'altoatesina ha sciato con il freno a mano tirato, con l'incognita e la paura a rallentare l'azione dei suoi piedi magici. Nona, a più di un secondo dalla campionessa del mondo Nicole Hosp. Ma non ha perso il sorriso, Denise. Ha capito di poter sciare, si è riposata, ha liberato la mente dai fantasmi di un nuovo infortunio ("Ho pensato che la mano è già ingessata e non poteva rompersi di nuovo") ed ha tirato a tutta. Prendendosi qualche rischio, ma incantando la folta platea di Ofterschwang con un'azione tanto pulita, tanto precisa, tanto tecnica da sembrare lenta, rallentata. Invece no, Denise è scesa forte, fortissimo, più forte di tutto e di tutte, più forte della sfortuna. La Fatina ha respinto l'incantesimo malvagio che sembrava poterla privare di una Coppa strameritata, ha risalito posizione dopo posizione fino a conquistare il quinto successo stagionale, il sesto in carriera.
Una manche incredibile, la seconda di Denise. Una rimonta impossibile solo da immaginare, ma materializzatasi nel giro del quarto d'ora più magico della stagione. Ne aveva 8 davanti a metà gara, di cui 2 azzurre (Manu Moelgg seconda e Nicole Gius sesta) e ben 4 austriache, le stesse che si sono dovute inchinare al ritorno della bolzanina, capace di risorgere per l'ennesima volta dalle acque mobili di un infortunio: Nicole Hosp, leader a metà gara, non va oltre il secondo posto, Lizi Goergl, resta in terza piazza e vede ormai crollare il sogno di mettere le mani sulla Coppetta di cristallo. A due gare dalla fine, sono 181 i punti di vantaggio di Denise e la stiriana, per vincere, deve imporsi in entrambe le prove e sperare che la nostra non ne finisca una. Perchè se arriva in fondo, non ce n'è per nessuna. Anche con una mano sola. Ma Denise continua a nicchiare "La Coppa non è ancora vinta, manca un altro passo. Manca un mese a Zwiesel e molto può ancora succedere..."
Pura scaramanzia. Ma visti i precedenti...serve anche quella.
Gli otto passi avanti di Denise sono coincisi con i passi indietro delle altre azzurre: Manu Moelgg è scivolata in quinta piazza, stringendo a sua volta i denti per una schiena che in mattinata è tornata a lanciare i suoi preoccupanti strali. Bene nella prima, un po' più bloccata nella seconda, dove ha rischiato di finire anzitempo per la "solita rotazione", il "solito" vizio di "entrare" troppo con la spalla esterna. E' andata bene, la marebbana è riuscita a rimanere in piedi, ed il quinto posto in fondo è un bottino più che buono. Un po' più in basso invece Nicole Gius, scesa in 12ima posizione con una manche troppo tranquilla, in cui la venostana è sembrata perdersi nei larghi spazi tra le porte di questo gigante. Discreta seconda manche per Giulia Gianesini, che il miracolo l'aveva fatto in mattinata, qualificandosi con l'impossibile 51: la 24ima posizione potrebbe, anzi dovrà sbloccare la vicentina che in allenamento viaggia costantemente sui tempi delle migliori. Non è riuscita invece la rimonta a Camilla Alfieri, anonima nella seconda manche e bloccata in 28ima posizione; può capitare.
Ma tanto l'Italia continua a sorridere, grazie al sorriso sempre più contagioso di Denise Karbon. La straordinaria Denise Karbon. La più forte di tutto.
(sabato 26 gennaio 2008)
Una manche incredibile, la seconda di Denise. Una rimonta impossibile solo da immaginare, ma materializzatasi nel giro del quarto d'ora più magico della stagione. Ne aveva 8 davanti a metà gara, di cui 2 azzurre (Manu Moelgg seconda e Nicole Gius sesta) e ben 4 austriache, le stesse che si sono dovute inchinare al ritorno della bolzanina, capace di risorgere per l'ennesima volta dalle acque mobili di un infortunio: Nicole Hosp, leader a metà gara, non va oltre il secondo posto, Lizi Goergl, resta in terza piazza e vede ormai crollare il sogno di mettere le mani sulla Coppetta di cristallo. A due gare dalla fine, sono 181 i punti di vantaggio di Denise e la stiriana, per vincere, deve imporsi in entrambe le prove e sperare che la nostra non ne finisca una. Perchè se arriva in fondo, non ce n'è per nessuna. Anche con una mano sola. Ma Denise continua a nicchiare "La Coppa non è ancora vinta, manca un altro passo. Manca un mese a Zwiesel e molto può ancora succedere..."
Pura scaramanzia. Ma visti i precedenti...serve anche quella.
Gli otto passi avanti di Denise sono coincisi con i passi indietro delle altre azzurre: Manu Moelgg è scivolata in quinta piazza, stringendo a sua volta i denti per una schiena che in mattinata è tornata a lanciare i suoi preoccupanti strali. Bene nella prima, un po' più bloccata nella seconda, dove ha rischiato di finire anzitempo per la "solita rotazione", il "solito" vizio di "entrare" troppo con la spalla esterna. E' andata bene, la marebbana è riuscita a rimanere in piedi, ed il quinto posto in fondo è un bottino più che buono. Un po' più in basso invece Nicole Gius, scesa in 12ima posizione con una manche troppo tranquilla, in cui la venostana è sembrata perdersi nei larghi spazi tra le porte di questo gigante. Discreta seconda manche per Giulia Gianesini, che il miracolo l'aveva fatto in mattinata, qualificandosi con l'impossibile 51: la 24ima posizione potrebbe, anzi dovrà sbloccare la vicentina che in allenamento viaggia costantemente sui tempi delle migliori. Non è riuscita invece la rimonta a Camilla Alfieri, anonima nella seconda manche e bloccata in 28ima posizione; può capitare.
Ma tanto l'Italia continua a sorridere, grazie al sorriso sempre più contagioso di Denise Karbon. La straordinaria Denise Karbon. La più forte di tutto.
(sabato 26 gennaio 2008)