E' Marlies Schild a guidare la tripletta austriaca
di Luca Perenzoni
Semplicemente la più forte. Nella prima giornata di questa nuova stagione di Coppa del Mondo, Marlies Schild ha dimostrato di essere la ragazza più in palla del lotto, di avere già un feeling più che buono con traiettorie e paletti e di aver, in poche parole, ampiamente meritato la vittoria nell'esordio di Levi. La "fidanzata" di Benjamin Raich ha fatto segnare il miglior tempo in entrambe le manche dello slalom finlandese, chiudendo con 8 decimi di vantaggio sulla compagna di squadra Nicole Hosp e con poco più di un secondo su Kathrin Zettel che, in rimonta, ha così potuto completare la tripletta austriaca. La Schild oggi aveva una marcia in più: base di appoggio ampia e salda, solite braccia estese in avanti alla ricerca della migliore posizione di equilibrio ed una sicurezza impressionante le hanno permesso di chiudere due manche quasi perfette, se ci eccettuano solo un paio di piccole imperfezioni. Il primo grosso sorriso arriva proprio dalla venticinquenne d'Oltre Brennero ma le due ragazze che la seguono hanno sicuramente altrettanti buoni motivi per gioire al termine della prima gara stagionale. E ancor più di loro Ana Jelusic, imprevedibile quarta in uno slalom che senza Janica Kostelic ha subito trovato motivi di interesse per il popolo croato. Ma le sorprese non finiscono di certo qui, se è vero che in quinta piazza spunta la più giovane delle Riesch, Susanne. I suoi diciannove anni, la spregiudicatezza della teen-ager e una buona dose di talento (requisito di famiglia, evidentemente) le hanno permesso prima di chiudere tra le primissime una prima manche iniziata con il 48, per poi confermare il piazzamento in una seconda prova in cui ha impressionato per precisione e stabilità psico-fisica. La giovane teutonica si è presa anche il lusso di precedere la conterranea Monika Bergmann, tornata comunque in buone condizioni dopo la negativa stagione scorsa. A seguire ancora molte giovani tra le top ten: Kirchgassrer, Borssen, Pietilae Holmner e Stiegler sono le altre esponenti della nuova generazione.
Mancano le big: Anja Pearson è in ritardo di condizione e si sapeva, Tanja Poutiainen pure e la cosa sembra più sorprendente: le due attesissime scandinave hanno chiuso comunque all'12imo e al 14imo posto, tra loro trova posto la sorpresa svedese di Frida Handtotter, altra ragazzina che sta studiando da campionessa.
Non sono moltissime le soddisfazioni per la pattuglia azzurra. Perse nella prima manche Chiara Costazza e Denise Karbon, la migliore della spedizione nostrana è stata Annalisa Ceresa, 19ima. Non una delle migliori uscite per l'aostana che non è mai parsa in piena sintonia con la pista nè in grado di trovare le giuste movenze tra i rapid gates finlandesi. Ma è solo l'inizio e già tra due settimane ad Aspen ci sarà modo di recuperare. Discorso analogo per Manuela Moelgg, 24ima: anche la marebbana alla prima uscita stagionale è sembrata decisamente scomposta, quasi insicura, retaggio forse dei nuovi materiali con cui deve magari ancora affinare il feeling. Tra tutte a sorridere maggiormente è però Nicole Gius che prima ha centrato la qualificazione con il pettorale 58 per poi chiudere con attenzione in 23ima posizione. Una manciata di punti che sanno di boccata d'aria per chi, come lei, ha dovuto passare l'estate ad allenarsi con il gruppo sportivo dell'Esercito dopo l'esclusione dai principali gruppi nazionali. Nè gioia nè dolore, in conclusione: nessun acuto ma l'aver qualificato tre ragazze per la seconda manche e la consapevolezza che in condizioni normali la Costazza è in grado di tenere il ritmo delle prime è un bilancio almeno sufficiente di questa prima uscita. Buttando invece l'occhio oltre confine è inevitabile fare una piccola considerazione su Germania, Svezia e Francia che stanno ricevendo grandi frutti dal lavoro giovanile praticato negli ultimi anni.
(sabato 11 novembre 2006)
Mancano le big: Anja Pearson è in ritardo di condizione e si sapeva, Tanja Poutiainen pure e la cosa sembra più sorprendente: le due attesissime scandinave hanno chiuso comunque all'12imo e al 14imo posto, tra loro trova posto la sorpresa svedese di Frida Handtotter, altra ragazzina che sta studiando da campionessa.
Non sono moltissime le soddisfazioni per la pattuglia azzurra. Perse nella prima manche Chiara Costazza e Denise Karbon, la migliore della spedizione nostrana è stata Annalisa Ceresa, 19ima. Non una delle migliori uscite per l'aostana che non è mai parsa in piena sintonia con la pista nè in grado di trovare le giuste movenze tra i rapid gates finlandesi. Ma è solo l'inizio e già tra due settimane ad Aspen ci sarà modo di recuperare. Discorso analogo per Manuela Moelgg, 24ima: anche la marebbana alla prima uscita stagionale è sembrata decisamente scomposta, quasi insicura, retaggio forse dei nuovi materiali con cui deve magari ancora affinare il feeling. Tra tutte a sorridere maggiormente è però Nicole Gius che prima ha centrato la qualificazione con il pettorale 58 per poi chiudere con attenzione in 23ima posizione. Una manciata di punti che sanno di boccata d'aria per chi, come lei, ha dovuto passare l'estate ad allenarsi con il gruppo sportivo dell'Esercito dopo l'esclusione dai principali gruppi nazionali. Nè gioia nè dolore, in conclusione: nessun acuto ma l'aver qualificato tre ragazze per la seconda manche e la consapevolezza che in condizioni normali la Costazza è in grado di tenere il ritmo delle prime è un bilancio almeno sufficiente di questa prima uscita. Buttando invece l'occhio oltre confine è inevitabile fare una piccola considerazione su Germania, Svezia e Francia che stanno ricevendo grandi frutti dal lavoro giovanile praticato negli ultimi anni.
(sabato 11 novembre 2006)