Livio Magoni il Fante di Coppe alla corte di Petra Vlhova
Dietro ad ogni campionessa c'è sempre un grande lavoro di equipe. Dietro alla prima sfera di cristallo generale di Petra Vlhova c'è, infatti, un team che si è mosso nella penombra per quasi cinque anni ed oggi raccoglie i frutti di quell'estenuante, impegnativo e sfiancante lavoro in giro per il mondo.
A capo di tutto c'è lui, un italiano, un globetrotter del circo bianco, proveniente da un paesino della bergamasca, Selvino, fratello di una campionessa olimpica in slalom a Sarajevo '84, Paoletta e del calciatore, tra le altre di Atalanta, Napoli e Bologna, Oscar. Di nome fa Livio, di cognome Magoni. Un cognome che da quelle parti è legato indissolubilmente con la neve e con lo sci.
Compirà 58 anni ad agosto e la sua carriera inizia dalla base: responsabile della C femminile azzurra, poi della squadra B fino al 2005. In seguito ha siglato un contratto di due anni con la federsci del Principato di Monaco dove ha allenato l'ex-azzurra Alexandra Coletti e lavorando in seguito anche con la squadra femminile polacca. Era l'estate 2010 quando Magoni svolta e prende per mano Tina Maze e la porta nell'Olimpo dello sci. Al termine della stagione 2013 abbandona dopo tre anni di lavoro ed una coppa del mondo assoluta oltre a medaglie mondiali ed olimpiche il Team privato della campionessa slovena per tornare in Italia ed approdare alla corte di Flavio Roda a guidare le azzurre di gigante e slalom. Un matrimonio che però non durerà molto, solo due stagioni, 2014 e 2015. Il tecnico bergamasco fu messo letteralmente alla porta a causa di problemi di rapporti con alcune "senatrici" e con i vertici federali. Infine dopo una stagione di transizione l'approdo nel maggio del 2016 alla corte di una giovane Petra Vlhova sostituendo il suo storico coach Ivan Ilanovskehom con il quale aveva lavorato per ben 5 stagioni, dall'oro olimpico giovanile del 2012 a quello Mondiale (sempre giovanile) di Jasna 2014. Da li è stato un crescendo passando attraverso un titolo di campionessa mondiale in gigante a Åre 2019, oltre a 4 argenti e e 1 bronzo mondiale, 20 vittorie in coppa del mondo e 44 podi a cui si aggiungono due coppe di specialità 2020 (slalom e parallelo) ed ora quella più importante e sognata da ogni atleta: la Coppa del Mondo di sci alpino 2020-2021.
Pochi peli sulla lingua da buon bergamasco che guarda al sodo Livio Magoni è tra i pochi tecnici a tenere sempre i contatti diretti con i giornalisti, ritenuto però un difetto quando fu allontanato ai tempi della sua permanenza in Fisi. Foto, video, comunicati, starting list, commenti pre e post gara e degli allenamenti sono all'ordine del giorno sulla sua chat. Una volta disse: "Questo sport necessita di pubblicità, è uno sport povero, invece secondo alcuni sembra proprio che non bisogna parlare con la stampa...". Invece è proprio di questo che i media hanno bisogno e grazie a lui, un tecnico italiano che ha stravolto i canoni della comunicazione del circo bianco, Petra è entrata così nelle case di tutti per farsi conoscere ed apprezzare.
In Slovacchia sono ora tutti in attesa di Petra, Livio, l'allenatore e skiman Gigi Parravicini, il preparatore atletico Marco Porta, Skiman e allenatore Matteo Baldissarutti, Matej Gemza fisioterapista e Simon Klimcin, preparatore atletico. Si annunciano grandi festeggiamenti con un treno speciale che da Bratislava attraverserà tutto il paese per rendere omaggio a questa giovane campionessa che la Slovacchia dello sci alpino non ha mai incontrato. E sul quel treno ci sarà anche lui Livio Magoni di Selvino, tra i pochissimi tecnici che possano vantare di aver vinto due coppe del mondo generali con due atlete diverse e in due nazioni diverse.
(sabato 20 marzo 2021)