Lehmann: "no alla discesa in due manche"
a cura della redazione
Il CEO di Swiss-ski Urs Lehmann è ufficialmente uno dei candidati per la presidenza della FIS, e certamente un nome 'forte'. Dopo la candidura ufficiale è tempo di far capire come potrebbe cambiare la Federazione internazionale sotto la sua guida.
Nei giorni scorsi diversi media elvetici hanno intervistato il presidente.
Al di la delle preoccupazioni legate alla pandemia, che influenzano e influenzeranno anche la prossima stagione invernale (sciistica e sportiva), arrivando anche ad ipotizzare una edizione del Lauberhorn di Wengen riservato ai soli atleti elvetici, se non fosse (ancora) possibile viaggiare in quel periodo della stagione.
Lehmann non è preoccupato dal fatto che gli Austriaci, per primi, siano già tornati ad allenarsi sugli sci, ma ritiene che tutte le federazioni debbano fare maggiormente "squadra" per poter tornare a pieno ritmo, per convincere i Governi a dare priorità allo sport e ricevere gli aiuti necessari.
Parlando delle elezioni alla presidenza FIS che si dovrebbero tenere a inizio ottobre a Zurigo, Lehmann ha indicato chiaramente che la federazione internazionale dovrebbe essere "più imprenditoriale e meno associativa".
Non a caso sotto la sua guida Swiss-ski si è trasformata, ed oltre ad una struttura sportiva capace di vincere la Coppa per Nazioni dopo 30 anni, è diventata anche una struttura commerciale capace di generare utili, per milioni di franchi.
Un altro punto importante del suo "programma" è l'avvicinare i giovani, le nuove generazioni, allo sci alpino con un prodotto sempre più interessante in TV e all'avanguardia nel digitale.
Interessante anche il suo pensiero sulle discipline, come riporta il Kleine Zeitung: decisamente contrario alla discesa in due manche, del resto è stato campione del mondo della specialità a Morioka 1993; per slalom, gigante, superg e discesa 9 gare a testa, e 4 gare a testa per paralleli e combinate, per un totale di 44 gare. Troppe gare? Le prime ad essere sacrificate sarebbero le 4 combinate. I paralleli però dovrebbero essere semplici e facili da capire per gli spettatori, nonchè perfettamente bilanciati per essere equi per tutti gli atleti. E inoltre ci vuole un regolamento chiaro e unico tra City Event, slalom paralleli e giganti paralleli.
Il presidente di Swiss-ski vorrebbe anche portare la Coppa del Mondo in quelle nazioni dove lo sci si sta sviluppando, la Cina in primis, per aumentare la base di praticanti e appassionati.
(martedì 12 maggio 2020)