Batosta storica per il gigante maschile austriaco
Gli appassionati di sci con qualche anno sulle spalle ricorderanno certamente il gigante di Kranjska Gora del 4 gennaio 1992, una gara 'mitica' per diverse ragioni: quel giorno, sul ghiaccio 'verde' del pendio sloveno, trionfò per la prima e unico volta in carriera Sergio Bergamelli, il maggiore della grande famiglia di Trescore, rifilando 2.22 all'elvetico Hans Pieren e 2.76 a Sua Maestà Albertone Tomba, lasciando ai piedi del podio un altro grandissimo della specialità come Michael Von Gruenigen.
Se gli Italiani ricordano volentieri quella gara (dove piazzammo anche Holzer 12/o, Spampatti 15/o e Senigagliesi 16/o), gli Austriaci l'hanno presto dimenticata: Hubert Strolz fu 22/o a +6.61, Helmut Mayer 28/o e ultimo con +9.66, per un totale di 12 punti raccolti, ovvero il peggior risultato degli ultimi 30 anni per lo sci austriaco maschile in gigante.
Fino a ieri.
Infatti nel gigante di Garmisch, brillantemente vinto da Alexis Pinturault, gli aquilotti possono vantare solo il 28/o posto di Manuel Feller, 3 punti conquistati.
Che il 'dopo Hirscher' sarebbe stato difficile da gestire era chiaro a tutti, ma forse neanche i quadri tecnici austriaci pensavano di subire una batosta così.
Anche perchè non è un caso isolato, ma una stagione di vera crisi nella disciplina 'base' dello sci alpino: in classifica di specialità Roland Leitinger e Marco Schwarz sono 17/i con 70 punti, e sono i migliori austriaci della stagione, e attualmente gli unici qualificati per le Finali, dove rischiano di non andare Brennsteiner 32/o e lo stesso Feller 33/o, anche se naturalmente ci sono ancora alcune gare per rientrare nei top25.
Anche la classifica per nazioni piange, l'Austria è quarta con 2856 punti, alle spalle di Svizzera (3619), Norvegia (3378) e Francia (3222).
I media austriaci si interrogano su questo risultato: Hans Knauss intervistato dalla Blick e Manuel Feller dal Kronenzeitung sostengono che il problema derivi anche dagli alti pettorali, perchè i giovani austriaci sono abituati ad allenarsi su tracciati perfettamente preparati e non si adattano bene quando le piste sono segnate e rovinate, insomma nelle condizioni tipiche di chi parte con pettorali alti.
L'Head Coach degli austriaci Andreas Puelacher ci ha messo subito la faccia, anche sul sito ufficiale della OESV: "è un giorno nero per il gigante austriaco. Abbiamo fatto troppo poco, non c'eravamo oggi. Ci è mancata consistenza. Analizzeremo bene le ragioni per cui questa gara è andata così. Non voglio nascondere la testa sotto la sabbia. Continueremo a lavorare e a lottare. Comunque Adelboden ha dimostrato che possiamo fare ottimi tempi nelle manche, e lottare per la top5."
Se l'Austria si interroga e si preoccupa, la Svizzera sorride sotto i baffi: come vi abbiamo già riportato i media elvetici è da inizio stagione che sognano la vittoria nella coppa per nazioni, per spezzare l'egemonia austriaca e riprendersi la vetta dopo 31 anni e l'obiettivo sembra sempre più vicino.
(lunedì 3 febbraio 2020)