Nel mezzo del cammin del Mondiale di St.Moritz
Quindici medaglie assegnate, quindici ancora da assegnare (più le tre del Team Event di martedì), 5 gare disputate (superg e discesa uomini e donne, combinata donne), 5 ancora da disputare (combinata uomini, slalom e gigante uomini e donne).
Austria e Svizzera sugli scudi con 4 medaglie a testa, l'Italia purtroppo è ancora a quota zero.
Non è ancora tempo di bilanci, ci vorrà un'altra settimana e molto può cambiare, ma di un primo punto della situazione sì: la delusione di questa domenica 'veloce' è tanta, perchè al 'legno' di Sofia Goggia si sommano le prove di Peter Fill e Dominik Paris che sbagliano poco ma non riescono a fare velocità e non digeriscono la pista.
Sappiamo bene che con tre atleti di questo calibro era lecito sognare, anche e sopratutto considerando i tanti podi ottenuti in stagione. Da una parte la gara Mondiale è come le altre, con le sue numerose variabili, dall'altra non lo è affatto, perchè rimane l'appuntamento clou della stagione, perchè è la vetrina dello sci in tutto il mondo, perchè mette in palio tre preziose medaglie, e la relativa gloria.
Possiamo dire che la sfortuna non esiste, o meglio che chi è davanti lo è sempre con merito, soprattutto nello sci dove si lotta contro il cronometro, l'unico arbitro di questo sport.
La nebbia che hanno incontrato Fill e Paris potrebbe aver pesato ma non sapremo mai quanto: da una parte gli intermedi dicono che non è stato un grosso problema, e le primissime battute di Peter e Domme lo confermano, sono campioni troppo forti ed esperti per attaccarsi (solo) a questo. Però notiamo che il primo a scendere, Carlo Janka, ha chiuso con il 28/o tempo...
Registriamo anche una sensazione emersa chiaramente fin dalle prime prove: i nostri, Paris in particolare, non ha digerito questa pista e dalle sue parole, pur senza mai dirlo, si è capito che le sensazioni non erano quelle giuste. Poi, certo, in gara metti tutto quello che hai dentro, quello che hai visto, valutato e limato nei giorni precedenti, ma non c'erano i prodromi per un risultato clamoroso..
Discorso diverso per 'Sofi': la sua gara è un crescendo fino all'ultimo intermedio, quando uno sci malefico spigola e finisce sotto l'interno, costringendo la bergamasca ad un miracolo per portare a casa la pelle, ma vedendo sfumare in quel momento la medaglia. Dopo aver sbagliato il superg e aver chiuso lo slalom della combinata dopo poche porte per un bastone finito in mezzo agli sci, Sofia ha messo tutta se stessa in questa gara, dove voleva lasciare il segno...Ed ecco che il quarto posto è ancora più duro da digerire, una mazzata tremenda, sapendo oltretutto di aver sciato bene.
Al parterre c'è subito Lindsey Vonn a consolarla, a sussurrarle che avrà altre possibilità, che è una ragazza piena di talento...chi non la consola, ma la fa ancora più arrabbiare, è invece la TV di stato che insiste con domande totalmente fuori luogo e scentrate.
Sottolineiamo infine due decisioni del team Azzurro che dovranno essere rivalutate, senza presunzione di pensare che non siano corrette...ma si può sempre migliorare: 1) perchè non far correre ad Emanuele Buzzi anche la discesa? Possibile che in Italia non possiamo/vogliamo riempire il contingente della disciplina regina ad un Mondiale? 2) la spietata e rinomata 'selezione interna' austriaca è un must ad ogni appuntamento mondiale/olimpico: sarà come sarà ma è arrivata la medaglia inaspettata di Schmidhofer e di Venier (mai sul podio in discesa in CdM e insicura fino all'ultimissimo, nonostante il passo indietro di Anna Veith).
Come avrebbero gestito loro il nostro quartetto della velocità maschile e femminile?
(lunedì 13 febbraio 2017)