Rebensburg ingiocabile, ma Fede Brignone è terza
Giù il cappello per una Viktoria Rebensburg così, tornata d'incanto - pur se qualche avvisaglia c'era stata - l'esemplare gigantista capace di conquistare l'Olimpo dello sci a Vancouver. E' la bavarese a sorridere più di tutte al termine del nevoso gigante di Flachau: Vicky ha regalato una seconda manche superba, di fatto ingiocabile, che ha lasciato a quasi un secondo tutte le avversarie, con la slovena Ana Drev e la nostra Federica Brignone a farle compagnia sul podio, staccate rispettivamente di 94 e 99 centesimi. Diventano così 11 i successi nel massimo circuito per la Rebensburg che mancava l'appuntamento con il gradino più alto del podio da tre anni esatti, tre anni ed un mese se si considera l'ultima vittoria in gigante.
Per la carabiniera valdostana il ritorno sul podio è risultato da festeggiare, ma soprattutto quello che va ricordato di questa giornata è l'atteggiamento con cui Fede ha affrontato la manche decisiva, vogliosa di giocare tutto il possibile (forse anche un tantino di più) dopo l'errore che nella prima manche l'ha costretta a fronteggiare un distacco piuttosto ampio dalle leader. Forse anche senza l'inconveniente stare davanti a questa Rebensburg oggi sarebbe stato impossibile, ma per andare a prendere il bersaglio grosso (tradotto, le vittorie di tappa o la coppetta) bisogna necessariamente limitare gli errori. Intanto bene, benissimo per il podio: con Eva Maria Brem quarta e Lara Gut malauguratamente scivolata in 19ima piazza, la Brignone resta perfettamente in corsa nella classifica di specialità, guidata proprio da Brem (392) su Gut (362) e Federica (325), comprese in 67 punti a tre gare dalla fine della stagione.
A separare Federica dal secondo posto oggi si è inserita Ana Drev che ha fatto tesoro dell'esperienza di Lienz per gestire nel migliore dei modi la tensione tra le due manche e non farsi travolgere: il secondo posto, considerata la Rebensburg, era quanto di meglio potesse fare. Così come la giovane austriaca Stefanie Brunner, eccellente quinta in scia alla Brem grazie ad un'eccellente seconda discesa (era 13ima a metà gara), proprio come molte azzurre, tre delle quali la seguono in classifica, con Nadia Fanchini sesta e la coppia Francesca Marsaglia - Manuela Moelgg a braccetto in settima piazza. Un'altra prova d'insieme eccellente per il team azzurro che ha potuto festeggiare la quarta presenza stagionale della Brignone sul podio. Poco dietro, a completare l'ottimo bilancio italiano, ecco il 15imo posto di Sofia Goggia ed il 18imo di Marta Bassino, mentre Irene Curtoni è incappata in un errore nel finale di gara che l'ha costretta a dire addio ai sogni di gloria.
Dopo la tre giorni di Flachau, la classifica generale vede ancora Lara Gut davanti a tutte, ma la ticinese ha sprecato l'occasione di allungare ulteriormente dopo la prematura uscita di Lindsey Vonn: sono 50 i punti che le separano, con Frida Hansdotter terza a 89 lunghezze dalla svizzera.
(domenica 17 gennaio 2016)