S.Caterina: Theaux vince, Inner eroico 4/o
Doveva essere una 'Deborah Compagnoni' favorevole a francesi (Theaux), italiani (Innerhofer e Fill) ed austriaci (Reichelt) e così è stato, almeno parzialmente, con il francese Adrien Theaux che sfrutta il pettorale n.11 e forse la miglior visibilità, ed Hannes Reichelt che grazie ad uno splendido finale di gara chiude al secondo posto a +1.40.
Il francese torna alla vittoria poco meno di due anni dopo il successo di Kvitfjell del marzo 2013.
Ma l'eroe di giornata è senza dubbio Christof Innerhofer, autore di una gara assolutamente incredibile: partito con il pettorale n.3 dopo le uscite di Kilde (sci staccato) e Bank, Christof aggredisce subito il difficilissimo tracciato per ritrovare linee e sensazioni delle prove. Intorno ai 40" di gara, in ritardo di linea, sfonda un palo con la testa ed il telo (e il palo annesso) rimangono attaccati alla maschera, spostandola. Inner affronta il salto del Gallo praticamente al buio, con la maschera di traverso sugli occhi, un palo penzolante sulla schiena, a oltre 100 km/h. Niente può fermare un discesista concentrato sulla sua gara, evidentemente, perchè il campione di Gais non si ferma, si sistema al meglio la maschera e prosegue per altri 10-15 secondi con il palo al seguito, finchè riesce a sganciarlo con un rapido movimento della mano.
Solo verso il finale di gara Inner 'cede' un po', la sensazione è che alzi il piede dall'acceleratore pensando che la sua gara sia ormai, sportivamente, finita...ma non è così, la sua ottima prova lo porta sul podio virtuale per 24 discese, e solo il francese Poisson (al primo podio in CdM) gli nega la gioia di un meritatissimo terzo posto per 7 centesimi. Pazzesco.
Avrebbe vinto Inner? Impossibile dirlo, di certo avrebbe fatto meglio di così, di certo nella parte alta, sul muro Sobretta, ha sciato benissimo.
Come e più ancora che in prova la pista valtellinese si presenta lucida, perfettamente preparata, sconnessa, difficile, piena di salti, gibbosità e trabocchetti tali da incutere timore anche ai discesisti più navigati. Una pista davvero davvero difficile, che la luce piatta contribuisce a rendere ancor più complessa da affrontare.
La prova? 5 atleti tra i primi 30 non hanno chiuso la prova, tra cui purtroppo il nostro Peter Fill che perde uno sci nello parte alta, su una sconnessione.
Così a completare la top10 sono gli austriaci Baumann e Kriechmayr (in costante crescita), il leader della specialità Aksel Lund Svindal 7/o, il canadese Benni Thomsen 8/o, il francese Guillermo Fayed 9/o e il tedesco Andreas Sander 10/o.
Per Svindal non si può parlare di passo indietro: il campione norvegese (che coi 36 punti odierni controsorpassa Hirscher a +15) sciava per la prima volta su questo tracciato, e già nelle prove aveva confessato uno scarso feeling. E' sceso con un certo timore, non attaccando, ma con la sua grande classe limitando i danni a +1.61 di ritardo. Giornata storta per la Norvegia con Jansrud 27/o, totalmente in balia dei suoi sci, e Kilde che perde uno sci facendo un numero acrobatico per rimanere in piedi.
Giornata complicata per gli altri azzurri: detto dello sci perso da Fill, abbiamo Werner Heel 12/o, discreta prova per lui, mentre Dominik Paris (36/o a +4.14) sbaglia alla curva 'Gimondi', rimanendo in gara ma perdendo tutta la velocità, mentre stava viaggiando con intermedi da 4-5/o posto.
Mattia Casse 21/o a +2.44; Siegmar Klotz 28/o a +2.88; Silvano Varettoni 30/o a +3.12; fuori dalla zona punti Matteo Marsaglia 38/o e l'esordiente Davide Cazzaniga 40/o, che aveva fatto ben sperare dopo il 12/o tempo in prova.
(martedì 29 dicembre 2015)