Marcel Hirscher a segno in super-g, Casse 4/o
Hirscher risponde a Svindal. Quando tutti si aspettavano la quarta vittoria consecutiva del gigante norvegese, Marcel Hirscher piazza la sua zampata sulle nevi della Birds of Prey di Beaver Creek e si porta a casa la vittoria nel secondo super-g della stagione.
Un super-g decisamente anomalo, con partenza abbassata causa la nevicata e la nebbia nella parte alta, e con una tracciatura molto stretta disegnata dall'austriaco Winkler per facilitare la prestazione di Hirscher e dei gigantisti in genere. E la classifica lo dimostra. primo Hirscher, secondo Ted Ligety. Sì, perchè alla fine i due pi forti gigantisti si sono divisi i primi due scalini del podio. Se l'austriaco può essere una sorpresa, non lo è Ligety, uno che in passato si è portato a casa l'oro mondiale in questa specialità. Nonostante il 29 di pettorale lo statunitense, carvando come solo lui sa fare, ha fatto sentire il fiato sul collo all'austriaco, ma alla fine ha pagato 33 centesimi. Hirscher non delude, invece, le aspettative, visto il tracciato accorciato e la tracciatura da gigantissimo, riuscendo a cogliere questa vittoria sfruttando anche il pettorale basso (il 4), quando le condizioni del fondo e la visibilità erano ancora fattibili. A pagare dazio sono stati quasi tutti i migliori specialisti ad iniziare dal re di Beaver Creek Hannes Reichelt, finito nelle retrovie, seguito a ruota da Aksel Lund Svindal, complice un grave errore nel punto dove hanno sbagliato in molti. Il norvegese finisce lontano, fuori dai top15, con oltre un secondo di ritardo, ma non è il solo.
Nella giornata del primo successo in super-g per Marcellino, 32/a della carriera, il salisburghese si ritrova forse un po' a sorpresa sul primo gradino del podio in compagnia del suo avversario di sempre Ligety e di una vecchia volpe che risponde al nome di Andrew Weibrecht, terzo a 36 centesimi. Ai piedi del podio quindi l'accoppiata composta dalla rivelazione per noi decisamente lieta che si chiama Mattia Casse. L'azzurro, un talento ancora inesploso, come amava definirlo l'ex ct. azzurro Claudio Ravetto, trova finalmente la quadra del cerchio e nonostante il pettorale 1 riesce a trovare il miglior risultato in carriera alle spalle di due mostri sacri come Hirscher e Ligety, anche se in coabitazione con il francese Adrien Theaux. Fino all'ultimo Casse ha sperato di fare il colpaccio della vita, ma non aveva fatto i conti con un oste che di nome fa Ted.
Oggi l'Italia sorride a metà. Brutta gara, infatti, per un Peter Fill troppo falloso sia nella parte alta che in quella centrale. Il carabiniere di Castelrotto paga troppo chiudendo purtroppo fuori dai top20, solo 26/o. Meglio di lui fanno Matteo Marsaglia e Christof Innerhofer. Il romano chiude 18/o, mentre il finanziere di Gais è 14/o, preceduto di un solo centesimo dal compagno di squadra Dominik Paris 13/o: discreta la sua prova. Ventiquattresimo, invece, un bravissimo Riccardo Tonetti.
Tornando alla gara odierna ai piedi del podio troviamo, 6/o l'altro statunitense Travis Ganong (+0.56), a precedere il giovane norvegese Alexander Aamodt Kilde, quindi Carlo Janka, Erik Guay e Vincent Kirchmayr. Giornata nera, invece, per Kjetil Jansrud andato largo dopo un dosso affrontato malamente, come anche Alexis Pinturault, finito fuori a metà tracciato.
Domani appuntamento con il secondo gigante della stagione (prima manche ore 17.45 diretta su Raisport1 ed Eurosport).
(sabato 5 dicembre 2015)