Gran Risa tra gioie e dolori nel segno azzurro
Alta Badia Live - Gran Risa, sinonimo di azzurro. Eh, sì perchè questa è sempre stata la pista degli italiani. Quella dove Alberto Tomba centrò il poker, Max Blardone un terno, Richard Pramotton e Davide Simoncelli un successo ciascuno, come pure tra le donne Sabina Panzanini e Denise Karbon. Proprio il finanziere di Pallanzeno è stato l'ultimo a regalarci la gioia di una vittoria: era il 18 dicembre 2011. Sono passati ora un paio d'anni e i nostri ragazzi pare abbiano perso un po' il feeeling con questa pista che insieme ad Adelboden ha fatto un po' la storia della coppa del mondo.
Il calendario marca quasi tre decenni. Il prossimo anno, infatti, sulla torta del presidente del C.O. Marcello Varallo si accenderanno 30 candeline per festeggiare questo traguardo. Quando la prima volta il circo bianco si affaccio sul muro della Gran Risa, era il 1985, nessuno fino ad allora era mai stato abituato a correre un gigante su quelle pendenze. Le piste di coppa all'ora erano altre tra i pali larghi, le grandi pendenze erano lasciate agli uomini jet. Da allora un gigantista poteva dirsi tale solo se aveva affrontato la Gran Risa. Con i suoi 1.255 metri di lunghezza, un dislivello di 448 metri ed una pendenza massima del 63%, immersa in una pineta di abeti e larici, quasi completamente in ombra durante tutta la giornata che la rende quasi sempre dura o ghiacciata, questo tracciato è l'Università per ogni sciatore che si rispetti.
Quest'anno proprio l'assenza di neve stava giocando un brutto tiro ai ladini, ma con cabarbietà da autentici montanari quali sono non si sono arresi dandoci dentro con camion di neve e cannoni e alla fine il bianco della Gran Risa ha avuto il sopravvento sul verde dei prati e come nella vicina Val Gardena domani sarà certamente festa e speriamo anche spettacolo.
Il duello più atteso in questo trentesimo gigante della storia maschile, il trentaduesimo se aggiungiamo quelli femminili, sarà quasi sicuramente tra Marcel Hirscher e Ted Ligety, gli ultimi due vincitori dopo il nostro Blardone su questa pista. L'austriaco è in vantaggio 2 a 1 con lo statnitense dopo 3 prove (Soelden, Beaver Creek ed Are). Vedremo se Ligety, mano infortunata permettendo dove premono 4 chiodi, sarà in grado di pareggiare i conti.
I valori del gigante volgono ora verso altri lidi, l'Italia non è più quella armata di conquistatori guidata da Ravetto e Theolier e di ciò ce ne rammarichiamo, ma non è tempo di rimpianti e attendiamo al ora varco i giovani Roberto Nani e Giovanni Borsotti. Sono loro ora il nostro futuro e chissà che la Gran Risa non possa nuovamente portare gioia e soddisfazioni ai colori azzurri come quasi tre decenni fa seppero fare i loro predecessori Erlacher, Tomba, Pramotton e Toesch.
Appuntamento con la prima manche alle ore 9.30; seconda manche alle ore 12.30 (diretta su Raisport1 ed Eurosport1).
(sabato 20 dicembre 2014)