Denise Karbon:"la Coppa grande emozione"
a cura della redazione
(da fisi.org) Denise Karbon è serena dopo la decisione che ha pienamente maturato. E' arrivato il momento per lei di dare l'addio alle gare, ma Denise lo fa con il sorriso, quel sorriso pieno di forza e di coraggio che l'ha contraddistinta per tutta la sua lunga carriera.
"Non avrei mai pensato di essere capace di prendere questa decisione - spiega la campionessa di Castelrotto -. Ogni volta che vedevo un'atleta ritirarsi, mi prendeva un mal di pancia e un sudore alle mani tale da farmi pensare 'ma io non lo farò mai..' In realtà, è arrivata dentro di me la consapevolezza che il momento giusto è adesso, ne sono convinta. E non sono triste. Certo, un po' di magone viene ma la decisione è presa e sono felice così".
Denise entra in Nazionale nel 1997 e il suo debutto in Coppa del mondo avviene il 6 gennaio 1998, nel gigante di Bormio quando sta per terminare la carriera Deborah Compagnoni.
"Deborah era il mio idolo e quando io ho cominciato a gareggiare lei si è ritirata. E' stata molto carina con me, mi ha fatto gli auguri e mi ha detto di godermi la carriera perché avrei potuto fare cose importanti. Per lei era arrivato il momento di passare a me il testimone. Adesso è successa una cosa curiosa. Marta Bassino ha cominciato a vincere e debutterà in Coppa del mondo proprio nel giorno in cui io gareggerò per l'ultima volta. E ora io mi sento di dover passare il testimone a lei. E' come un filo rosso che prosegue. E lo farò. Dirò qualcosa a Marta. Sento di dover fare così".
Denise, dopo 154 gare, 16 anni di Coppa del mondo, 2 medaglie mondiali, 1 Coppa di gigante, 16 podi in Coppa del mondo di cui 6 vittorie quali sono i momenti più belli, quelli che rimangono ancora oggi?
Senz'altro l'anno della Coppa. Il 2007/2008 è stato un anno magico in tutti i sensi. Tutto è andato perfettamente. Tutto mi veniva semplice, facile. Arrivavano le vittorie una dopo l'altra. Il momento della consegna della Coppa del Mondo, a Bormio, mi è rimasto nel cuore. Ancora adesso faccio fatica a raccontare l'emozione che ho provato. Ho sempre considerato la Coppa più importante di una medaglia e tante volte ho anche sognato quel momento.
Erano gli anni in cui Denise Karbon era "il gigante".
Si, una bellissima sensazione. La sensazione di essere la donna da battere. Le altre atlete, che spesso io avevo studiato al video, in quel momento cercavano di copiare me, di osservare cosa facevo...
La famiglia, gli amici, il paese di provenienza. Tutte realtà molto importanti nella storia di Denise Karbon.
Lo sci è il filo che lega tutto. Io sono nata da un papà allenatore e abitavo proprio di fianco ad una pista di sci. Il paese dove sono nata è un paese di montagna, lì ho gli amici e, lì ho imparato a sciare. Sono valori fondamentali per me, che mi sono sempre portata dentro, che mi danno la sensazione di valere anche come persona e non solo come atleta.
Dal mio paese e dalle mie radici ho preso la forza per andare in tutto il mondo a praticare lo sport più bello, a giocare le mie carte e a dimostrare il mio valore. Gli amici, la famiglia hanno vissuto con me questa esperienza, per tanti e tanti anni. Io sono una loro, anche se molte volte è stato difficile mantenere il contatto a causa delle distanze. Ma è sempre stato così.
Denise, hai anche sofferto molto, a causa dei molti incidenti. Dove hai trovato la forza per rialzarti sempre?
Penso nella passione e nell'amore che ho per lo sci. E' sempre stato quello che volevo fare. Subito dopo ogni infortunio, il primo pensiero era quello di tornare in pista. Almeno, di provarci. Anche perché.... SECONDA PARTE
(venerdì 14 marzo 2014)