Schladming attende Hirscher, ma l'Italia...
Il gran finale si prospetta bollente: domani allo slalom conclusivo sono attese oltre 60 mila persone con gli organizzatori che stanno facendo le corse contro il tempo per ultimare nuove tribune dopo che i biglietti sono andati esauriti come l'acqua in un giorno di calura estiva. Forse non tutti, ma gran parte di quei 120 mila occhi saranno puntati su Marcel Hirscher, chiamato a regalare all'Austria quell'oro individuale sin qui sfuggito, con l'onore salvato solo dal Team Event: dopo l'argento in gigante il salisburghese può e vuole centrare il bersaglio più importante e quanto avvenuto sin qui in stagione depone inesorabilmente a suo favore, anche se come sottolinea Stefano Gross alla vigilia "la sua supremazia non è assoluta come quella di Ligety in gigante e con due manche fatte bene, pressochè perfette, si può anche battere".
Hirscher si può battere dunque, ma bisogna solleticare la perfezione, bisogna non sbagliare in una bolgia che si preannuncia infuocata. Il cammino del felino austriaco sin qui è impressionante, con quattro vittorie e tre podi in sette gare. Un ruolino di marcia che lo battezza inesorabilmente come uomo da battere nella gara di domani, da battere per una concorrenza che include in maniera massiccia anche i colori azzurri. Tutti i quattro alfieri del team di Jacques Theolier sono potenzialmente da medaglia. Lo è Manfred Moelgg che un metallo l'ha già raccolto in gigante ("ed in slalom ho sensazioni ancora migliori") ed altri due in passato in slalom, tra Aare (argento) e Garmisch (bronzo); lo è Stefano Gross anche se in questo inverno non è ancora riuscito a salire sul podio, fermandosi in quarta e quinta piazza ma godendo di un particolare feeling con la Planai, lo sono Giuliano Razzoli e Patrick Thaler.
Insomma, l'azzurro, inteso come team, si propone nel ruolo di ostacolo principale verso l'apoteosi di Hirscher. Servirà essere perfetti, si diceva. Ma su questo pendio mitico, nel clima infuocato che ha caratterizzato tante Night Race Manni e Sabo hanno già saputo convincere con il marebbano a cogliere proprio ai piedi del Dachstein il suo primo podio di Coppa, nove anni fa e Gross a far tremare proprio lo stesso Hirscher non più tardi del gennaio 2012, nonostante i 38 gradi di febbre.
Ma lo slalom di domani non sarà solo questione tra Hirscher e azzurri: Andre Myhrer sta bene e in gigante ha fatto intravvedere cose interessanti e lo stesso Felix Neureuther ha vissuto l'intera stagione come una cavalcata verso l'appuntamento mondiale. Loro due sono forse i principali terzi incomodi nel duello di cui sopra, preso atto delle difficoltà attraversate da Ivica Kostelic specie nel gigante di venerdì. Azzardarsi in pronostici è sempre esercizio difficile, in casi come questo diventa più che rischioso perchè più d'uno, azzeccando la gara, può sovvertire qualsiasi previsione, a cominciare dall'imprevedibile Pinturault.
Bisognerà non sbagliare: chi domani saprà avvicinarsi di più alla perfezione meriterà l'ultimo boato della Planai. Ma allo stesso tempo non bisognerà fare calcoli, perchè come dice Sabo Gross "nello slalom si deve solo attaccare, a fare calcoli si perde solo tempo".
Giù a tutta, insomma.
(sabato 16 febbraio 2013)