La Coppa del Gobbo - Sconto del 40 per cento
La recriminazione più grande è quella di non essere riusciti a sfruttare i palcoscenici dell'Alta Badia e di Madonna di Campiglio per dare slancio ed impulso alla già ansimante economia della neve la quale deve far fronte ad una crisi sempre più pesante e strisciante. Da alcune stagioni, purtroppo, la lucetta dello sci è attestata sul rosso nonostante il massimo impegno di tutte le componenti che concorrano a formare il "soggetto neve".
Tanti attendevano le gare tecniche italiane e tanti erano quelli pronti a puntare (io per primo) su risultati da capogiro, piazzamenti preziosi per le classifiche e anche qualcosa di più perchè nello sport nulla è vietato, nulla è impossibile. Nel gigante la squadra italiana è tornata quasi a quei livelli di ricchezza tecnica che le consentì, alcune stagioni fa, di concludere la Coppa del Mondo al primo posto nella classifica di specialità. Max Blardone, Manfred Moelgg, Davide Simoncelli sono atleti da podio in ogni gara ed i giovani De Aliprandini e Nani stanno imparando in fretta e bene. Le immagini di quanto sia accaduto sulla Gran Risa sono ancora molto nitide e non nascondo come ci sia un pò di amarezza nel dover accettare il risultato della pista. Ciò che ha fatto Ted Ligety nella prima manche è consegnato alla cineteca del gigante e contribuisce con un apporto di enorme rilievo tecnico a rendere ancor più "storica" questa specialità.
La dimensione della vittoria di Ligety ha esaltato i piazzati e penso agli entusiasmi che avrebbero scatenato Blardone, Moelgg, Simoncelli tra gli appassionati, tra gli sportivi autentici, tra coloro che si avvicinano allo sci per pochi secondi, se solo fossero finiti sul podio. Noi giornalisti avremmo speso un sacco di parole in più, il classico festival della retorica e dei luoghi comuni, Blardone avrebbe fatto un figurone con il nuovo sponsor Beretta, ma soprattutto avrebbe iniziato a prendere corpo un'onda enorme, dalle Alpi agli Appennini, un coro di autocelebrazioni, di feste, di pacche sulle spalle, di ritrovati e rinnovati entusiasmi, di VOGLIA DI ANDARE A SCIARE!
Grande rullo di tamburi per annunciare il ritorno dello slalom di Madonna di Campiglio...Giusto e legittimo! Era la scintilla che avrebbe dato una sferzata al movimento della passione pre-natalizia...e non solo! Siamo la squadra di slalomisti che ha tutte le carte in regola per dominare il mondo, Deville, Gross, Moelgg, Razzoli, Thaler e lo stesso Nani potrebbero occupare tutti posti del podio senza scandalizzare alcuno!
Il Canalone Miramonti ha rivissuto i fasti di un tempo, luci...pubblico..i campioni del passato...una attenzione mediatica che da tempo non accompagnava una gara italiana di CdM. Anche qui ricordiamo molto bene il film delle due manches, soprattutto la seconda di Hirscher, sceso con straordinaria bravura, doveva solo fare meglio di Neureuther...e Marcel, oggi, sa di essergli superiore. Nessuno aveva messo pressione nella testa di Hirscher, solo Razzoli lo avrebbe potuto fare, eccome! Che bello rivedere il campione olimpico sciare come un tempo...a Zagabria per un posto sul podio bisogna pensare a Razzoli! Anche qui podio negato al tricolore italiano.
Hanno ragione Ravetto e Theolier a non drammatizzare la situazione, il valore dei ragazzi resta intatto e anzi, aumenta la rabbia ed il desiderio del riscatto, a gennaio ci saranno occasioni per tutti, occasioni da non perdere per poter salire sul trenino che porta a Schladming...Coraggio ragazzi.
A Natale si spera di andare a sciare sospinti da un discreto entusiasmo, certo che, se tutti i comprensori concordassero una decisione unitaria, clamorosa...per dare il loro contributo in questo periodo di particolare crisi...per esempio praticando UNO SCONTO SUL PREZZO DEGLI IMPIANTI DEL 40 PER CENTO!
(venerdì 21 dicembre 2012)