Riesch irrefrenabile a Levi. Costazza 16ima
Il pendio di Levi le si adatta particolarmente e non è un caso se tre dei nove successi conquistati in carriera tra i rapid gates sono maturati proprio sulle nevi lapponi. E' quindi la firma di Maria Riesch ad impreziosire il primo slalom stagionale al termine di una gara che ha visto la tedesca chiudere in rimonta per superare la padrona di casa Tanja Poutiainen, costretta a chinare il capo per accontentarsi della piazza d'onore davanti alla teenager Mikaela Shiffrin; quarta Tina Maze, in ripresa Chiara Costazza, 16ima, con Irene Curtoni poco dietro, 19ima.
Due manche diverse, sulla Levi Black: una prima più rotonda, da spingere; una seconda più filante almeno nel pianoro iniziale; due tracciati che hanno consentito alla ventottenne di Garmisch di acciuffare la propria 24ima perla in Coppa del Mondo con un margine importante di 55 centesimi sulla Poutiainen che a metà gara sperava di poter finalmente interrompere l'incantesimo che la ha sin qui sempre vietato il successo davanti al suo pubblico. Con quello di oggi salgono a tre i podi della finnica a Levi mentre per la giovanissima Shiffrin il terzo posto (+0.74) profuma di investitura definitiva. Perchè se l'anno scorso la diciassettenne americana si era manifestata, quest'anno era chiamata alla conferma, conferma che è giunta perentoria alla prima occasione utile, nonostante una prova non pulitissima che testimonia il "manico" di questa ragazza che sicuramente non ama lasciarsi intimorire e non disdegna di scaricare gas e cavalli in pista. Riesch, Poutiainen e Shiffrin quindi, poi tocca a Tina Maze risalire dalla settima piazza parziale per fermarsi a ridosso del podio e incamerare un discreto gruzzolo di punti: dopo due gare è difficile azzardare discorsi riferiti al coppone, ma mentre la Vonn continua a dedicarsi ad altro (proposte, interviste, polemiche), la slovena ha già piazzato due colpi interessanti, nonostante oggi non sia stata esente da imperfezioni come invece all'esordio di Solden. Insomma, anche Levi ha detto che la Maze c'è, mentre lo stesso non si può dire del Wunderteam che ha perso nella prima manche Schild, Zettel e mezza Kirchgasser , poi saltata definitivamente in una seconda manche costata caro anche a Nicole Hosp (17ima dopo il 5° posto della prima): a salvare i colori biancorossi solo la giovane Alexandra Daum, buona nona.
Bene invece Veronika Zuzulova, quinta, e nel complesso il team svedese che piazza tre atlete nelle dieci (Borssen, Swenn Larsson e Pietilae Holmner, nell'ordine a ridosso della slovacca) e Sarka Zahrobska che cancella del tutto il ricordo del tumore con un buon 13imo posto; semaforo verde anche per le due giovani Wendy Holdener e Christina Geiger appaiate in 11ima piazza.
In chiave azzurra invece la migliore delle italiane è Chiara Costazza. Finalmente, verrebbe da dire, anche se il 16imo posto finale della fassana di Pozza non è ancora un risultato da gioia collettiva. Ma la buona, ottima notizia è stato rivedere la poliziotta ladina nuovamente presente e senza troppi timori: qualche ruggine da ripulire c'è ancora, ma dopo 2 anni e mezzo la trentina torna ad affacciarsi nei pressi delle top 15 ed è già qualcosa, se non altro per iniziare ad abbassare i pettorali di partenza. Insomma, la Costazza riparte da qui, in attesa di rivederla all'opera in Colorado. Ci si poteva aspettare qualcosa in più invece da Irene Curtoni: tra partenze un po' troppo pacate e scarsa incisività, la valtellinese ha raccolto meno del previsto, mentre per le altre azzurre c'è ancora da lavorare a cominciare da Manuela Moelgg in ovvio ritardo di forma.
(sabato 10 novembre 2012)
Due manche diverse, sulla Levi Black: una prima più rotonda, da spingere; una seconda più filante almeno nel pianoro iniziale; due tracciati che hanno consentito alla ventottenne di Garmisch di acciuffare la propria 24ima perla in Coppa del Mondo con un margine importante di 55 centesimi sulla Poutiainen che a metà gara sperava di poter finalmente interrompere l'incantesimo che la ha sin qui sempre vietato il successo davanti al suo pubblico. Con quello di oggi salgono a tre i podi della finnica a Levi mentre per la giovanissima Shiffrin il terzo posto (+0.74) profuma di investitura definitiva. Perchè se l'anno scorso la diciassettenne americana si era manifestata, quest'anno era chiamata alla conferma, conferma che è giunta perentoria alla prima occasione utile, nonostante una prova non pulitissima che testimonia il "manico" di questa ragazza che sicuramente non ama lasciarsi intimorire e non disdegna di scaricare gas e cavalli in pista. Riesch, Poutiainen e Shiffrin quindi, poi tocca a Tina Maze risalire dalla settima piazza parziale per fermarsi a ridosso del podio e incamerare un discreto gruzzolo di punti: dopo due gare è difficile azzardare discorsi riferiti al coppone, ma mentre la Vonn continua a dedicarsi ad altro (proposte, interviste, polemiche), la slovena ha già piazzato due colpi interessanti, nonostante oggi non sia stata esente da imperfezioni come invece all'esordio di Solden. Insomma, anche Levi ha detto che la Maze c'è, mentre lo stesso non si può dire del Wunderteam che ha perso nella prima manche Schild, Zettel e mezza Kirchgasser , poi saltata definitivamente in una seconda manche costata caro anche a Nicole Hosp (17ima dopo il 5° posto della prima): a salvare i colori biancorossi solo la giovane Alexandra Daum, buona nona.
Bene invece Veronika Zuzulova, quinta, e nel complesso il team svedese che piazza tre atlete nelle dieci (Borssen, Swenn Larsson e Pietilae Holmner, nell'ordine a ridosso della slovacca) e Sarka Zahrobska che cancella del tutto il ricordo del tumore con un buon 13imo posto; semaforo verde anche per le due giovani Wendy Holdener e Christina Geiger appaiate in 11ima piazza.
In chiave azzurra invece la migliore delle italiane è Chiara Costazza. Finalmente, verrebbe da dire, anche se il 16imo posto finale della fassana di Pozza non è ancora un risultato da gioia collettiva. Ma la buona, ottima notizia è stato rivedere la poliziotta ladina nuovamente presente e senza troppi timori: qualche ruggine da ripulire c'è ancora, ma dopo 2 anni e mezzo la trentina torna ad affacciarsi nei pressi delle top 15 ed è già qualcosa, se non altro per iniziare ad abbassare i pettorali di partenza. Insomma, la Costazza riparte da qui, in attesa di rivederla all'opera in Colorado. Ci si poteva aspettare qualcosa in più invece da Irene Curtoni: tra partenze un po' troppo pacate e scarsa incisività, la valtellinese ha raccolto meno del previsto, mentre per le altre azzurre c'è ancora da lavorare a cominciare da Manuela Moelgg in ovvio ritardo di forma.
(sabato 10 novembre 2012)