Massi, Magoni, Vianello: il triumvirato di Tina
Amazing Tina. Stupefacente Tina. Il fine settimana perfetto della slovena di Slovenj Gradec, cittadina di 7500 anime a due passi dal confine con la Carinzia, ha consentito una volta per tutte di puntare i riflettori sul lavoro e sulla programmazione che guidano il Team to aMaze, il team per stupire che da ormai 4 anni coccola Tina e le consente di continuare il proprio cammino verso la gloria. Se l'idea iniziale è maturata tra la stessa Tina ed il fidanzato Andrea Massi, con il passare degli anni il gruppo si è allargato coinvolgendo prima il bergamasco Livio Magoni nei panni di allenatore e negli ultimi mesi ha accolto anche Andrea Vianello, skiman di grande esperienza già al lavoro per altre big come Julia Mancuso e fino all'anno passato curatore delle lamine delle svizzere Gisin e Aufdenblatten.
Un autentico triunvirato, insomma, come lo definisce Andrea Massi. "Il segreto sta nel lavoro; in questi anni siamo cresciuti passo dopo passo aggiungendo ogni stagione qualcosa in più. Il grande salto di qualità è coinciso con l'arrivo di Livio Magoni, un autentico mago sia per le competenze tecniche, sia per quanto riguarda la capacità di approcciarsi e confrontarsi con l'atleta. L'aver avuto in famiglia una campionessa l'ha aiutato molto nel comprendere come gestire i vari aspetti della giornata e gli stessi atteggiamenti dell'atleta. Siamo in tre e ci dividiamo i compiti, per quanto mi riguarda la formazione di preparatore per tanti anni sui campi di atletica mi permette di lavorare bene sugli aspetti fisici ed il contributo di Vianello nella preparazione dei materiali si è rivelato fondamentale. A maggior ragione in questi mesi di cambiamenti di misure: Stockli ci ha garantito massimo supporto, ma in fase di sviluppo l'essere in pochi (nel senso di atleti con lo stesso marchio) riduce le possibilità di feedback e bisogna lavorare molto per avere un quadro completo".
Lavoro che comunque non è mancato e soprattutto non ha mancato di dare frutti e la supremazia espressa a Solden ne è il più chiaro esempio. "Tina è sempre stata tecnicamente eccezionale; l'anno scorso è mancata solo la vittoria perchè nel complesso la stagione, a parte qualche difficoltà iniziale, non è stata male. Certo, è mancata un po' di continuità ma proprio su questo aspetto abbiamo voluto lavorare tra primavera ed estate, specie sul piano fisico per farci trovare pronti ai nuovi sci. Il contributo di tutti e tre e la grande dedizione di Tina ci hanno consentito di farci trovare pronti al debutto, il resto l'ha fatto lei. E bene mi pare".
E' solo la prima gara stagionale, è presto per lanciare proclami perchè l'inverno, in fondo, deve ancora cominciare, ma come scrive la stessa Maze, "ho lavorato anni per riuscire a sciare come ho fatto a Solden ed ora non voglio fermarmi. Sono fortunata ad avere una squadra come il Team to aMaze, senza di loro non sarei sicuramente riuscita ad arrivare qui; ora spegniamo luci ed entusiasmo fino a Levi, c'è ancora da lavorare duro".
Lavoro, lavoro, lavoro: quasi un mantra per il team in nero, ormai sempre più di stampo italiano, sia per gli uomini, sia per i sostenitori (sponsor e fornitori) raccolti in questi mesi, una su tutti la trevigiana S.C.A.R.P.A.. Certo, quello del team privato costruito su misura per l'atleta non è una novità assoluta nel mondo degli sport invernali, anzi, le esperienze sono state molte e spesso foriere di ottimi riscontri: ora tocca a Tina Maze continuare su questo cammino, per capire veramente se il week-end perfetto del Rettenbach possa davvero legittimare sogni di cristallo.
(mercoledì 31 ottobre 2012)
Un autentico triunvirato, insomma, come lo definisce Andrea Massi. "Il segreto sta nel lavoro; in questi anni siamo cresciuti passo dopo passo aggiungendo ogni stagione qualcosa in più. Il grande salto di qualità è coinciso con l'arrivo di Livio Magoni, un autentico mago sia per le competenze tecniche, sia per quanto riguarda la capacità di approcciarsi e confrontarsi con l'atleta. L'aver avuto in famiglia una campionessa l'ha aiutato molto nel comprendere come gestire i vari aspetti della giornata e gli stessi atteggiamenti dell'atleta. Siamo in tre e ci dividiamo i compiti, per quanto mi riguarda la formazione di preparatore per tanti anni sui campi di atletica mi permette di lavorare bene sugli aspetti fisici ed il contributo di Vianello nella preparazione dei materiali si è rivelato fondamentale. A maggior ragione in questi mesi di cambiamenti di misure: Stockli ci ha garantito massimo supporto, ma in fase di sviluppo l'essere in pochi (nel senso di atleti con lo stesso marchio) riduce le possibilità di feedback e bisogna lavorare molto per avere un quadro completo".
Lavoro che comunque non è mancato e soprattutto non ha mancato di dare frutti e la supremazia espressa a Solden ne è il più chiaro esempio. "Tina è sempre stata tecnicamente eccezionale; l'anno scorso è mancata solo la vittoria perchè nel complesso la stagione, a parte qualche difficoltà iniziale, non è stata male. Certo, è mancata un po' di continuità ma proprio su questo aspetto abbiamo voluto lavorare tra primavera ed estate, specie sul piano fisico per farci trovare pronti ai nuovi sci. Il contributo di tutti e tre e la grande dedizione di Tina ci hanno consentito di farci trovare pronti al debutto, il resto l'ha fatto lei. E bene mi pare".
E' solo la prima gara stagionale, è presto per lanciare proclami perchè l'inverno, in fondo, deve ancora cominciare, ma come scrive la stessa Maze, "ho lavorato anni per riuscire a sciare come ho fatto a Solden ed ora non voglio fermarmi. Sono fortunata ad avere una squadra come il Team to aMaze, senza di loro non sarei sicuramente riuscita ad arrivare qui; ora spegniamo luci ed entusiasmo fino a Levi, c'è ancora da lavorare duro".
Lavoro, lavoro, lavoro: quasi un mantra per il team in nero, ormai sempre più di stampo italiano, sia per gli uomini, sia per i sostenitori (sponsor e fornitori) raccolti in questi mesi, una su tutti la trevigiana S.C.A.R.P.A.. Certo, quello del team privato costruito su misura per l'atleta non è una novità assoluta nel mondo degli sport invernali, anzi, le esperienze sono state molte e spesso foriere di ottimi riscontri: ora tocca a Tina Maze continuare su questo cammino, per capire veramente se il week-end perfetto del Rettenbach possa davvero legittimare sogni di cristallo.
(mercoledì 31 ottobre 2012)