La Coppa del Gobbo - XVI - Bicchiere mezzo pieno?
Ben vengano successi e podi nel Gran Finale di Schladming ma, per il settore della velocità, la Coppa del Mondo si è conclusa con le gare norvegesi di Kvitfjell, mentre quelle tecniche celebreranno l'ultimo atto sul palcoscenico sloveno di Kranjska Gora. I Pre-Mondiali austriaci sono importanti perché restano da assegnare quasi tutte le Coppe maschili, ma dopo tanti mesi di attività non potranno modificare in maniera sostanziale il rendimento espresso da ciascun atleta, quindi un bilancio per i nostri uomini-jet è già possibile!
Inutile negarlo, le attese erano diverse ed i risultati conseguiti dai ragazzi di Gianluca Rulfi - nel loro complesso - non ci hanno trascinati nell'entusiasmo che avevamo sperato. Un solo podio, il terzo posto di Innerhofer nella discesa di Wengen, che pur essendo un risultato di grande prestigio per l'azzurro e per lo sci italiano, è ingeneroso per un settore che può ambire a bilanci di ben altre dimensioni! Per fortuna i numeri esprimono altri valori, che non siano solo gli esclusivi piazzamenti fra i "primi tre", per cui possiamo entrare un po' nel dettaglio ed accorgerci come, per la velocità azzurra, si possa con serenità parlare di "bicchiere mezzo pieno".
Con il senno di poi siamo stati tutti bravi a ricordare come, dopo la caduta di Stubai, forse sarebbe stato meglio tenere un po' a riposo Innerhofer. Già, ma Inner ha fatto anche una bella discesa a Garmisch ed un eccellente supergigante a Crans, più altre sezioni tecniche pregevoli, potevano giungere altri podi, così non è stato! Ma ci vuole un bel coraggio per criticare un atleta solo perché a digiuno di vittorie. E' stato un anno difficile, come quello di Peter Fill e di Werner Heel, ragazzi che hanno sofferto più di tutti noi nel vedere, giorno dopo giorno, come tanti sforzi e sacrifici non fossero ricompensati. Heel ha finito con buone sensazioni in supergigante, saprà tornare quello che abbiamo ammirato nelle gare norvegesi. Peter, soprattutto a Beaver, a Wengen, Sochi, Crans e Kvitfjell, ha dimostrato di saper dialogare con la velocità, eccome! Ha già capito tutto e a novembre, a Lake Louise, comincerà a calare colpi pesanti. Staudacher si è visto poco, purtroppo, ha fatto solo un bel supergigante, in Coppa Europa, ma è un Campione del Mondo e ha il diritto di decidere sul proprio futuro.
Proprio bravi sono stati Paris, Casse, Marsaglia e Klotz...mentre Plank sta faticando un po', così come Pangrazzi e Patscheider, speriamo di non perderli, non ce lo possiamo permettere! Paris, tra un mal di schiena ed un'allergia, ha fatto passi da gigante ed in discesa la sua esperienza su tutte le piste del Circo Bianco si è consolidata. In supergigante ha ancora pettorali impossibili ma dategli il tempo e ne vedremo delle belle! Marsaglia sta studiando da campione, lo vedo su di un podio a Sochi! Klotz è tenace e testardo come la sua terra , in discesa e superg sa farsi valere alla grande, ed infine il bravo Casse, a punti in discesa, superg e gigante. Sono sicuro che nel gran finale di La Thuile conquisterà un posto in supergigante, il trampolino che lo farà decollare verso orizzonti che non oso immaginare!
Il bravo Rulfi ed i suoi tecnici hanno lavorato come meglio non avrebbero potuto, così come Alessandro Serra e Matteo Joris. La velocità azzurra è in salute, i ragazzi ci sono, le idee ed i programmi di lavoro non mancano. Spero che il nuovo consiglio della federsci, gli uomini e le donne che lo comporranno, non vanifichino il tutto con le solite "baruffe di bottega"!
(martedì 6 marzo 2012)
Inutile negarlo, le attese erano diverse ed i risultati conseguiti dai ragazzi di Gianluca Rulfi - nel loro complesso - non ci hanno trascinati nell'entusiasmo che avevamo sperato. Un solo podio, il terzo posto di Innerhofer nella discesa di Wengen, che pur essendo un risultato di grande prestigio per l'azzurro e per lo sci italiano, è ingeneroso per un settore che può ambire a bilanci di ben altre dimensioni! Per fortuna i numeri esprimono altri valori, che non siano solo gli esclusivi piazzamenti fra i "primi tre", per cui possiamo entrare un po' nel dettaglio ed accorgerci come, per la velocità azzurra, si possa con serenità parlare di "bicchiere mezzo pieno".
Con il senno di poi siamo stati tutti bravi a ricordare come, dopo la caduta di Stubai, forse sarebbe stato meglio tenere un po' a riposo Innerhofer. Già, ma Inner ha fatto anche una bella discesa a Garmisch ed un eccellente supergigante a Crans, più altre sezioni tecniche pregevoli, potevano giungere altri podi, così non è stato! Ma ci vuole un bel coraggio per criticare un atleta solo perché a digiuno di vittorie. E' stato un anno difficile, come quello di Peter Fill e di Werner Heel, ragazzi che hanno sofferto più di tutti noi nel vedere, giorno dopo giorno, come tanti sforzi e sacrifici non fossero ricompensati. Heel ha finito con buone sensazioni in supergigante, saprà tornare quello che abbiamo ammirato nelle gare norvegesi. Peter, soprattutto a Beaver, a Wengen, Sochi, Crans e Kvitfjell, ha dimostrato di saper dialogare con la velocità, eccome! Ha già capito tutto e a novembre, a Lake Louise, comincerà a calare colpi pesanti. Staudacher si è visto poco, purtroppo, ha fatto solo un bel supergigante, in Coppa Europa, ma è un Campione del Mondo e ha il diritto di decidere sul proprio futuro.
Proprio bravi sono stati Paris, Casse, Marsaglia e Klotz...mentre Plank sta faticando un po', così come Pangrazzi e Patscheider, speriamo di non perderli, non ce lo possiamo permettere! Paris, tra un mal di schiena ed un'allergia, ha fatto passi da gigante ed in discesa la sua esperienza su tutte le piste del Circo Bianco si è consolidata. In supergigante ha ancora pettorali impossibili ma dategli il tempo e ne vedremo delle belle! Marsaglia sta studiando da campione, lo vedo su di un podio a Sochi! Klotz è tenace e testardo come la sua terra , in discesa e superg sa farsi valere alla grande, ed infine il bravo Casse, a punti in discesa, superg e gigante. Sono sicuro che nel gran finale di La Thuile conquisterà un posto in supergigante, il trampolino che lo farà decollare verso orizzonti che non oso immaginare!
Il bravo Rulfi ed i suoi tecnici hanno lavorato come meglio non avrebbero potuto, così come Alessandro Serra e Matteo Joris. La velocità azzurra è in salute, i ragazzi ci sono, le idee ed i programmi di lavoro non mancano. Spero che il nuovo consiglio della federsci, gli uomini e le donne che lo comporranno, non vanifichino il tutto con le solite "baruffe di bottega"!
(martedì 6 marzo 2012)