Rebensburg, Viktoria ad Aspen. Karbon sesta
L'errore nella prima manche non doveva trarre in inganno. La più forte oggi ad Aspen era Viktoria Rebensburg e la seconda frazione l'ha certificato: i 93 centesimi di ritardo che la bavarese pativa a metà gara ai danni della leader Lizi Goergl sono stati spianati con una seconda discesa rasente la perfezione, che ha fatto scalare la stiriana sul gradino di destra del podio mentre sul più basso saliva Julia Mancuso. Un terzo posto che dopo la prima manche apparteneva ad una pimpante Denise Karbon, pronta a ribadire i concetti espressi un mese fa prima dell'uscita precoce sul Rettenbach: ovvero di essere ormai prossima a ritrovare la leggerezza e la precisione che a cavallo del 2008 le regalarono cinque vittorie in serie tra le porte larghe.
Oggi è mancato qualcosa nella seconda manche, quel qualcosa che ha fatto la differenza tra un posto sul podio e la sesta piazza finale, separata dalle posizioni che contano dalle altre due giovani terribili, Anna Fenninger e Lara Gut, entrambe alla migliore prestazione nei giganti di Coppa. Costante, precisa e concreta l'austriaca, strabordante nella prima frazione la ticinese, più compassata nella seconda; ma per entrambe - così come per la Rebensburg - ogni gara che passa il futuro è sempre più vicino.
Sesta la Karbon, si diceva: dopo le delusioni dell'apertura è un risultato importante che va a fare il paio con l'ottima prestazione generale della formazione di Stefano Costazza, tracciatore della seconda discesa. E forse non è un caso se il secondo tempo di frazione (alle spalle della Rebensburg) sia stato stabilito da Ieie Curtoni, lesta a risalire dalla 28ima alla 16ima piazza, seguita da vicino dalla tirolese d'Italia Lisa Agerer, 17ima. Poco dietro si trova una Manuela Moelgg visibilmente limitata dai soliti problemi alla schiena (19ima) e Nicole Gius (20ima), mentre Giulia Gianesini ha chiuso 23ima. All'appello della seconda manche è mancata dunque la sola Federica Brignone, scivolata nel cuore della prima manche per la seconda battuta a vuoto consecutiva; ci può stare anche se al prossimo appuntamento la milanese di Courmayer avrà sulle spalle il fastidioso fardello delle due uscite precedenti. L'attende una prova di maturità, la prima dell'ancor giovane carriera ma che viene resa inevitabile dal potenziale della figlia d'arte vicecampionessa iridata.
Dopo il trionfo di Solden, Lindsey Vonn ritorna nella sua dimensione di buona gigantista, 12ima nel giorno che ripropone una Tina Maze meno legnosa del debutto (settima la slovane) e propone un'ottima Lena Duerr (ottava): nulla da fare invece per Maria Riesch, uscita nella seconda frazione mentre la prima era stata fatale per Tessa Worley, l'altra possibile favorita di giornata.
Una buona prova di squadra azzurra, in conclusione: il gruppo delle gigantiste ha abituato nelle ultime due stagioni ad una costanza ad alto livello e alla densità di numero tra le prime 30; Agerer sta crescendo e accumulando esperienza, Irene Curtoni fa trasparire di poter puntare ad avvicinare le top 10, l'esperta Nicole Gius torna a sorridere e Giulia Gianesini continua a faticare nel ripetere in gara quanto mostrato in allenamento. Nel complesso, grazie anche al carisma della Karbon, la situazione di squadra consente di digerire nel migliore dei modi i peccati giovanili della Brignone ed i malanni della Moelgg: non appena i dettagli verranno sistemati, sembra proprio che ci sarà da divertirsi.
(sabato 26 novembre 2011)
Sesta la Karbon, si diceva: dopo le delusioni dell'apertura è un risultato importante che va a fare il paio con l'ottima prestazione generale della formazione di Stefano Costazza, tracciatore della seconda discesa. E forse non è un caso se il secondo tempo di frazione (alle spalle della Rebensburg) sia stato stabilito da Ieie Curtoni, lesta a risalire dalla 28ima alla 16ima piazza, seguita da vicino dalla tirolese d'Italia Lisa Agerer, 17ima. Poco dietro si trova una Manuela Moelgg visibilmente limitata dai soliti problemi alla schiena (19ima) e Nicole Gius (20ima), mentre Giulia Gianesini ha chiuso 23ima. All'appello della seconda manche è mancata dunque la sola Federica Brignone, scivolata nel cuore della prima manche per la seconda battuta a vuoto consecutiva; ci può stare anche se al prossimo appuntamento la milanese di Courmayer avrà sulle spalle il fastidioso fardello delle due uscite precedenti. L'attende una prova di maturità, la prima dell'ancor giovane carriera ma che viene resa inevitabile dal potenziale della figlia d'arte vicecampionessa iridata.
Dopo il trionfo di Solden, Lindsey Vonn ritorna nella sua dimensione di buona gigantista, 12ima nel giorno che ripropone una Tina Maze meno legnosa del debutto (settima la slovane) e propone un'ottima Lena Duerr (ottava): nulla da fare invece per Maria Riesch, uscita nella seconda frazione mentre la prima era stata fatale per Tessa Worley, l'altra possibile favorita di giornata.
Una buona prova di squadra azzurra, in conclusione: il gruppo delle gigantiste ha abituato nelle ultime due stagioni ad una costanza ad alto livello e alla densità di numero tra le prime 30; Agerer sta crescendo e accumulando esperienza, Irene Curtoni fa trasparire di poter puntare ad avvicinare le top 10, l'esperta Nicole Gius torna a sorridere e Giulia Gianesini continua a faticare nel ripetere in gara quanto mostrato in allenamento. Nel complesso, grazie anche al carisma della Karbon, la situazione di squadra consente di digerire nel migliore dei modi i peccati giovanili della Brignone ed i malanni della Moelgg: non appena i dettagli verranno sistemati, sembra proprio che ci sarà da divertirsi.
(sabato 26 novembre 2011)