Colpo grosso della Vonn: vittoria e 3a coppetta
Dopo due secondi posti, ecco la vittoria. Anche la Di Prampero si deve infine inchinare alla superiorità di Lindsey Vonn che infila il week-end quasi perfetto. Seconda in supercombinata, seconda in discesa, prima in superG portandosi a casa nel contempo anche tutte e tre le coppette di specialità. Ed ora "vede" la rivale Maria Riesch a soli 94 punti di distanza in classifica generale. Troppi? Forse sì, calendario alla mano. Ma intanto tre coppe se le è già intascate, la statunitense. Che ritrovata la fiducia smarrita per strada tra metà gennaio e metà febbraio è tornata ad interpretare il ruolo di schiacciasassi cui aveva abituato negli ultimi anni. Una neve più morbida rispetto al ghiaccio della Kandahar, qualche giorno di riposo per riprendersi dai guai alle ginocchia e alla capocciata rimediata poco prima di Zwiesel: è bastato poco per riprendere il cammino. Anzi, per tornare ancora più forte. Ieri in discesa solo una fantasmagorica Paerson l'ha privata del successo. Oggi in un superG (di nome, discesa di fatto) disegnato proprio dall'allenatore della svedese ha rimesso le cose a posto, precedendo di 23 centesimi la connazionale Julia Mancuso e di mezzo secondo la stessa Riesch che riesce comunque a limitare i danni, mantenendo un margine di sicurezza sull'amica in vista della due giorni ceca di Splinderv Mlyn.
Stelle e strisce sugli scudi, quindi. Anche perchè ai piedi del podio splende la stella dell'effervescente Lauren Ross che ha sognato sino all'ultimo di battezzare un terzetto tutto yankee; sogno interrotto solo dalla difesa della Riesch, ultima delle migliori a prendere il via. Ma si sa che su questa neve lo sci statunitense va a nozze: ricorda da vicino le condizioni nord americane; e si vede. Così la Paerson deve accontentarsi del quinto posto, precedendo la campionessa mondiale Lizz Goergl e l'ormai solita Tina Maze, diventata ormai un mostro di continuità capace di essere sempre alle spalle delle migliori anche nelle discipline veloci, approfittando di un fisico finalmente sano e soprattutto del livellamento (verso il basso) delle altre protagoniste delle discese del Circo Rosa.
E l'Italia paga un'altra volta le scarse doti di scorrevolezza (chiedete opinioni su questo superG anche a Lara Gut ed Anna Fenninger): 14ima Elena Fanchini, 15ima Hannah Schnarf, 18ima Elena Curtoni, lontane le altre. Tolta la bresciana di Montecampione per le altre era onestamente difficile sperare in un risultato migliore, su un tracciato così dritto, da affrontarsi in posizione per oltre il 90%. Ed è qui che magari andrebbe sollevato un discorso: che senso ha, presentare tracciati simili, in un superG? L'unico senso è quello di dare ragione alla Fis che non vede di buon occhio questa disciplina che sarebbe altrimenti affascinante, intrigante, emozionante come più volte, nel corso della stagione, si è potuto ammirare. E' ipotizzabile un giro di vite nei regolamenti per impedire - nel limite del possibile - troppe similitudini con la discesa? Lo dice il nome stesso, supergigante. Ed un gigante senza curve, proprio non si è mai visto.
Così il Circo Rosa saluta le nevi carniche con il ritrovato sorriso di una Lindsey Vonn che - c'è da giurarlo - vorrebbe organizzare lo sgambetto perfetto all'amica Maria. E la bavarese dovrà stare attenta, nel prossimo fine settimana boemo: una distrazione e la Coppa di cristallo potrebbe restare in Minnesota per il quarto anno consecutivo. Quattro, un numero che mette davvero l'acquolina in bocca alla ritrovata Lindsey.
(domenica 6 marzo 2011)
Stelle e strisce sugli scudi, quindi. Anche perchè ai piedi del podio splende la stella dell'effervescente Lauren Ross che ha sognato sino all'ultimo di battezzare un terzetto tutto yankee; sogno interrotto solo dalla difesa della Riesch, ultima delle migliori a prendere il via. Ma si sa che su questa neve lo sci statunitense va a nozze: ricorda da vicino le condizioni nord americane; e si vede. Così la Paerson deve accontentarsi del quinto posto, precedendo la campionessa mondiale Lizz Goergl e l'ormai solita Tina Maze, diventata ormai un mostro di continuità capace di essere sempre alle spalle delle migliori anche nelle discipline veloci, approfittando di un fisico finalmente sano e soprattutto del livellamento (verso il basso) delle altre protagoniste delle discese del Circo Rosa.
E l'Italia paga un'altra volta le scarse doti di scorrevolezza (chiedete opinioni su questo superG anche a Lara Gut ed Anna Fenninger): 14ima Elena Fanchini, 15ima Hannah Schnarf, 18ima Elena Curtoni, lontane le altre. Tolta la bresciana di Montecampione per le altre era onestamente difficile sperare in un risultato migliore, su un tracciato così dritto, da affrontarsi in posizione per oltre il 90%. Ed è qui che magari andrebbe sollevato un discorso: che senso ha, presentare tracciati simili, in un superG? L'unico senso è quello di dare ragione alla Fis che non vede di buon occhio questa disciplina che sarebbe altrimenti affascinante, intrigante, emozionante come più volte, nel corso della stagione, si è potuto ammirare. E' ipotizzabile un giro di vite nei regolamenti per impedire - nel limite del possibile - troppe similitudini con la discesa? Lo dice il nome stesso, supergigante. Ed un gigante senza curve, proprio non si è mai visto.
Così il Circo Rosa saluta le nevi carniche con il ritrovato sorriso di una Lindsey Vonn che - c'è da giurarlo - vorrebbe organizzare lo sgambetto perfetto all'amica Maria. E la bavarese dovrà stare attenta, nel prossimo fine settimana boemo: una distrazione e la Coppa di cristallo potrebbe restare in Minnesota per il quarto anno consecutivo. Quattro, un numero che mette davvero l'acquolina in bocca alla ritrovata Lindsey.
(domenica 6 marzo 2011)