La Coppa del Gobbo - XIV - L'Amore...
Ho sempre creduto alla forza dell'amore, inteso come impulso che ci spinge verso la bellezza sensibile delle persone e delle cose...e dopo lo slalom di Bansko vorrei proporVi una riflessione su Mario Matt e Giuliano Razzoli, due campioni per i quali l'attuale percorso agonistico è segnato "dall'amore"!
Mario Matt, il precursore dello sci corto, aveva concluso la scorsa stagione pensando con malinconia al proprio fulgido passato! Si ritrovava con due soli risultati validi, 8/o a Zagabria e 10/o a Kitzbuhel, la mancata qualificazione olimpica e l'esclusione dalla prima squadra! Passò alcune settimane in crisi, l'amore per lo sci era grande, ma erano altrettanto severe le difficoltà da superare, nonostante i due titoli mondiali vinti ed i numerosi successi ottenuti, non avrebbe avuto sconti, avrebbe dovuto lottare, impegnare ogni energia, sorretto e sospinto solo da pochissimi amici e dalla quella enorme forza interiore che ti può dare "l'amore", la passione per qualcosa in cui credi, quella parte essenziale della tua esistenza che ti sei posta come traguardo e che ti ha sorretto ogni volta che sei caduto...rialzandoti sempre con rinnovate energie, un vigore che il corpo ritrovava nella sfida con il tempo! Mario Matt aveva capito come, dentro di se, ci fosse ancora un alleato fantastico e così, in primavera, cambiò i materiali e dopo essere stato molto vicino a Volkl lasciò Salomon per raggiungere Blizzard e soprattutto l'amico Reini Herbst. Ancor più faticoso ma stimolante è stato il lavoro estivo...con tanta voglia di confrontarsi con i suoi sogni, le sue speranze! A Levi nel primo slalom della stagione (pett.29) non si qualifica per la seconda manche. Salta nella prima manche in Val d'Isère (n.30), non si qualifica a Zagabria (n. 42), poi comincia a risalire ed è 4/o ad Adelboden (n. 43), 5/o a Wengen (n. 25, con il miglior tempo nella seconda manche), 8/o a Kitz (n.21), 4/o ai Mondiali (con il miglior tempo nella seconda manche), ripescato dall'Austria per gli infortuni, quindi la meritata vittoria di Bansko, un successo tutto di Matt e del suo enorme amore per lo sci! Un bel regalo per tutti noi.
Di un altro "amore" è circondato Giuliano Razzoli, la cui stagione post olimpica non è stata facile. Noi tutti conosciamo i risultati e le vicissitudini che il bravissimo e simpatico sciatore emiliano ha sopportato e subìto sino ad oggi...Ci sono due fotogrammi dello slalom di Bansko che mi hanno colpito. La partenza, le prime porte della seconda manche e l'espressione di delusione, amarezza e sconforto sul viso di Alberto Tomba! Abbiamo detto delle carenze fisiche di Giuliano, dovute ad una assistenza non ottimale da parte della Federazione, ma credo che la confusione che Giuliano abbia in testa sia dovuta al grande, eccessivo "amore" dal quale è circondato in questa stagione! La presenza della famiglia credo che finisca per distogliere preziose energie alla concentrazione e alla preparazione della gara...Mi rendo conto come la gioia di vivere, l'amabilità e la spontanea freschezza emiliana siano componenti bellissime di un modo di vivere che tanti ci invidiano, ma per un atleta ci sono momenti di "quasi sacralità" da osservare... Quando Alberto Tomba gareggiava, Vi assicuro, non era assolutamente avvicinabile prima della gara, se non per pochi intimi...! Mi sembra che Giuliano abbia "troppo amore" attorno e gli manchi un po' di quell'altro "amore" dentro... Le mani giunte di Tomba, rivolte al cielo, sono un segno evidente di come esistano problemi tecnici per il campione olimpico ma, prima, ho la sensazione che sia indispensabile ricomporre altre situazioni.
(lunedì 28 febbraio 2011)
Mario Matt, il precursore dello sci corto, aveva concluso la scorsa stagione pensando con malinconia al proprio fulgido passato! Si ritrovava con due soli risultati validi, 8/o a Zagabria e 10/o a Kitzbuhel, la mancata qualificazione olimpica e l'esclusione dalla prima squadra! Passò alcune settimane in crisi, l'amore per lo sci era grande, ma erano altrettanto severe le difficoltà da superare, nonostante i due titoli mondiali vinti ed i numerosi successi ottenuti, non avrebbe avuto sconti, avrebbe dovuto lottare, impegnare ogni energia, sorretto e sospinto solo da pochissimi amici e dalla quella enorme forza interiore che ti può dare "l'amore", la passione per qualcosa in cui credi, quella parte essenziale della tua esistenza che ti sei posta come traguardo e che ti ha sorretto ogni volta che sei caduto...rialzandoti sempre con rinnovate energie, un vigore che il corpo ritrovava nella sfida con il tempo! Mario Matt aveva capito come, dentro di se, ci fosse ancora un alleato fantastico e così, in primavera, cambiò i materiali e dopo essere stato molto vicino a Volkl lasciò Salomon per raggiungere Blizzard e soprattutto l'amico Reini Herbst. Ancor più faticoso ma stimolante è stato il lavoro estivo...con tanta voglia di confrontarsi con i suoi sogni, le sue speranze! A Levi nel primo slalom della stagione (pett.29) non si qualifica per la seconda manche. Salta nella prima manche in Val d'Isère (n.30), non si qualifica a Zagabria (n. 42), poi comincia a risalire ed è 4/o ad Adelboden (n. 43), 5/o a Wengen (n. 25, con il miglior tempo nella seconda manche), 8/o a Kitz (n.21), 4/o ai Mondiali (con il miglior tempo nella seconda manche), ripescato dall'Austria per gli infortuni, quindi la meritata vittoria di Bansko, un successo tutto di Matt e del suo enorme amore per lo sci! Un bel regalo per tutti noi.
Di un altro "amore" è circondato Giuliano Razzoli, la cui stagione post olimpica non è stata facile. Noi tutti conosciamo i risultati e le vicissitudini che il bravissimo e simpatico sciatore emiliano ha sopportato e subìto sino ad oggi...Ci sono due fotogrammi dello slalom di Bansko che mi hanno colpito. La partenza, le prime porte della seconda manche e l'espressione di delusione, amarezza e sconforto sul viso di Alberto Tomba! Abbiamo detto delle carenze fisiche di Giuliano, dovute ad una assistenza non ottimale da parte della Federazione, ma credo che la confusione che Giuliano abbia in testa sia dovuta al grande, eccessivo "amore" dal quale è circondato in questa stagione! La presenza della famiglia credo che finisca per distogliere preziose energie alla concentrazione e alla preparazione della gara...Mi rendo conto come la gioia di vivere, l'amabilità e la spontanea freschezza emiliana siano componenti bellissime di un modo di vivere che tanti ci invidiano, ma per un atleta ci sono momenti di "quasi sacralità" da osservare... Quando Alberto Tomba gareggiava, Vi assicuro, non era assolutamente avvicinabile prima della gara, se non per pochi intimi...! Mi sembra che Giuliano abbia "troppo amore" attorno e gli manchi un po' di quell'altro "amore" dentro... Le mani giunte di Tomba, rivolte al cielo, sono un segno evidente di come esistano problemi tecnici per il campione olimpico ma, prima, ho la sensazione che sia indispensabile ricomporre altre situazioni.
(lunedì 28 febbraio 2011)