Moelgg 2°, Deville 4°: l'azzurro brilla a Garmisch
di Luca Perenzoni
Mannaggia, proprio oggi doveva risvegliarsi dal torpore Reinfried Herbst, l'austriaco autodidatta. Una stagione mediamente sotto tono, tanti propositi di riscatto annunciati anche nei giorni scorsi a piena voce e concretizzati oggi sulle nevi ghiacchiate di Garmisch Partenkirchen, in uno slalom vissuto da autentico dominatore che gli ha regalato il secondo successo in carriera dopo quello di Schigakogen, un paio di primavere fa. Una vittoria meritata quanto non mai per quanto visto in pista e sottolineata dal miglior tempo in entrambe le frazioni. Sempre davanti a Manfred Moelgg.
Manni è sempre lì: la neve è tornata ad avere un aspetto più invernale e Moelgg è tornato quello che negli ultimi dodici mesi ha saputo salire per ben 8 volte sul podio dello slalom mondiale, compreso l'argento iridato di Aare. Rapido, aggressivo, preciso e senza alcuna sbavatura, tanto da far pensare di essere pronto per agguantare il primo sigillo della carriera. La doppia discesa di Herbst l'ha allontanato nuovamente dal sogno vittoria, ma l'appuntamento è solo rimandato, perchè uno che scia così non può stare lontano per molto tempo dal gradino più alto del podio. E perchè, in fondo, se lo merita anche e soprattutto per come ha saputo ricostruirsi dopo il grigissimo periodo targato 2006. Se lo merita, come si merita un pizzico di fortuna in più, visto che ogni volta che inscena una prestazione da antologia trova sulla sua strada il fenomeno di turno che riesce a superarlo, robe da maledire qualcuno...
Ma in fondo è ancora un grande Moelgg quello che ci offre il fascino e la storia dello slalom di Garmisch, con gli atleti accolti nel tempio del salto, ai piedi dell'austero trampolino che tante pagine di storia ha regalato agli amanti degli sciatori volanti, di fronte ad un pubblico come quello tedesco che poco, per non dire nulla, ha da invidiare a chicchessia in materia di sportività, competenza e calore; in una parola, di cultura sportiva.
E come Moelgg, forse più di Moelgg, il muro bavarese ripropone un grandissimo Cristian Deville, tornato nel giro di pochi frangenti quello ammirato ad inizio dicembre a Bad Kleinkircheim, nel week-end più azzurro della stagione. Quinto in Carinzia, quarto in Baviera, il "Devil" fassano: alla faccia di sensazioni non eccezionali che ne avevano accompagnato gli ultimi allenamenti sulle nevi di casa, alla faccia di una stagione che sembrava non voler ingranare dopo l'ottimo debutto. Da queste parti il decimo posto dello scorso anno valse il miglior risultato della carriera, un record cancellato e ripetuto oggi a rimarcare quasi un feeling che avvicina il ventiseienne di Moena alla Germania, anche per motivi familiari. A privare il trentino del primo podio della carriera è solo un grande Ivica Kostelic mentre in quinta piazza si infila il francesino Julien Lizeroux che supera un brillantissimo Mitja Dragsic ed un Ted Ligety davvero spumeggiante; solo undicesimo Benjamin Raich, capace di inserire un errore macroscopico in entrambe le manche per non sfruttare appieno l'opportunità di avvicinare sensibilmente in classifica il leader Bode Miller, uscito nella prima frazione.
I colori azzurri possono però brillare anche per merito di Patrick Thaler, buon 13imo e costante nelle due discese; poco dietro Giorgio Rocca, 15imo, che raccoglie così qualche importante punticino, un po' come Giuliano Razzoli, 21imo, che vede avvicinarsi la soglia di ingresso nei primi 30. Domenica a Zagabria sarà ancora slalom, in questo sempre più insolito calendario di Coppa: sarà un'altra occasione per ammirare l'opera degli azzurri danzanti tra i paletti snodati.
(sabato 9 febbraio 2008)
Manni è sempre lì: la neve è tornata ad avere un aspetto più invernale e Moelgg è tornato quello che negli ultimi dodici mesi ha saputo salire per ben 8 volte sul podio dello slalom mondiale, compreso l'argento iridato di Aare. Rapido, aggressivo, preciso e senza alcuna sbavatura, tanto da far pensare di essere pronto per agguantare il primo sigillo della carriera. La doppia discesa di Herbst l'ha allontanato nuovamente dal sogno vittoria, ma l'appuntamento è solo rimandato, perchè uno che scia così non può stare lontano per molto tempo dal gradino più alto del podio. E perchè, in fondo, se lo merita anche e soprattutto per come ha saputo ricostruirsi dopo il grigissimo periodo targato 2006. Se lo merita, come si merita un pizzico di fortuna in più, visto che ogni volta che inscena una prestazione da antologia trova sulla sua strada il fenomeno di turno che riesce a superarlo, robe da maledire qualcuno...
Ma in fondo è ancora un grande Moelgg quello che ci offre il fascino e la storia dello slalom di Garmisch, con gli atleti accolti nel tempio del salto, ai piedi dell'austero trampolino che tante pagine di storia ha regalato agli amanti degli sciatori volanti, di fronte ad un pubblico come quello tedesco che poco, per non dire nulla, ha da invidiare a chicchessia in materia di sportività, competenza e calore; in una parola, di cultura sportiva.
E come Moelgg, forse più di Moelgg, il muro bavarese ripropone un grandissimo Cristian Deville, tornato nel giro di pochi frangenti quello ammirato ad inizio dicembre a Bad Kleinkircheim, nel week-end più azzurro della stagione. Quinto in Carinzia, quarto in Baviera, il "Devil" fassano: alla faccia di sensazioni non eccezionali che ne avevano accompagnato gli ultimi allenamenti sulle nevi di casa, alla faccia di una stagione che sembrava non voler ingranare dopo l'ottimo debutto. Da queste parti il decimo posto dello scorso anno valse il miglior risultato della carriera, un record cancellato e ripetuto oggi a rimarcare quasi un feeling che avvicina il ventiseienne di Moena alla Germania, anche per motivi familiari. A privare il trentino del primo podio della carriera è solo un grande Ivica Kostelic mentre in quinta piazza si infila il francesino Julien Lizeroux che supera un brillantissimo Mitja Dragsic ed un Ted Ligety davvero spumeggiante; solo undicesimo Benjamin Raich, capace di inserire un errore macroscopico in entrambe le manche per non sfruttare appieno l'opportunità di avvicinare sensibilmente in classifica il leader Bode Miller, uscito nella prima frazione.
I colori azzurri possono però brillare anche per merito di Patrick Thaler, buon 13imo e costante nelle due discese; poco dietro Giorgio Rocca, 15imo, che raccoglie così qualche importante punticino, un po' come Giuliano Razzoli, 21imo, che vede avvicinarsi la soglia di ingresso nei primi 30. Domenica a Zagabria sarà ancora slalom, in questo sempre più insolito calendario di Coppa: sarà un'altra occasione per ammirare l'opera degli azzurri danzanti tra i paletti snodati.
(sabato 9 febbraio 2008)