La favola di Marc Berthod: Adelboden è per lui
di Luca Perenzoni
Quando si dice fare la cosa giusta al momento giusto; non poteva di certo trovare giornata migliore, Marc Berthod, per azzeccare la manche della vita. Già bravo nel corso della prima manche a qualificarsi nonostante il pettorale 60, il ventiduenne di St. Moritz ha scelto le buche e la fragile neve di Adelboden per celebrare la sua prima giornata indimenticabile. Partito tra i primissimi nella seconda frazione, il giovane elvetico è riuscito a riportare fedelmente sul tracciato il disegno che si era creato in mente, chiudendo la prova con un paio di secondi di margine sullo sloveno Dragsic per poi infilarsi sotto i riflettori della leader zone, conscio di aver dato tutto e di aver sciato alla grande. Quello che forse non poteva sapere (o forse solo immaginare) era che l'aver sciato alla grande oggi poteva equilavelere al realizzarsi di un sogno: un sogno che ha preso via via sempre più sostanza, discesa dopo discesa. Prima l'ingresso nei venti, poi nei dieci in attesa di assistere alle prove dei migliori reduci da una prima manche piuttosto selettiva (fuori tra gli altri Pranger, Ligety, Kostelic ed il leader di Coppa Svindal). E parallela alla sua risalita, giusto alle sue spalle, si compiva il recupero di Manfred Mölgg, lui stesso in mattinata partito con un numero altissimo ma capace di trovare il giusto spunto per qualificarsi (e bene, 18imo) per poi incollarsi alla scia dello scatenato elvetico.
Con la partenza dei primi dieci l'antifona non cambia: dopo uno sfortunato Miller (l'attacco destro decide di abbandonarlo proprio oggi che era riuscito a concludere una manche), tocca a Schönfelder e Neureuther cedere il passo, stessa sorte che, pochi secondi dopo, spetta anche al fassano Christian Deville, ottimo ottavo dopo la prima frazione ma vittima, come il resto del gruppo, dei crateri che andavano via via formandosi sul tratto finale del Königsbergli. Byggmark chiude giusto alle spalle del marebbano, Bourgeat esce di scena anzitempo ed arriva quindi il turno di Giorgio Rocca, forte del quinto posto parziale. Il carabiniere di Livigno non si lascia intimorire dalle buche e dal tracciato rovinato, prova a lanciarsi all'attacco ma, grazie ad una certa dose di esperienza, si rende ben presto conto come non sia il caso di scendere con il coltello tra i denti su una pista tanto rovinata. La sua condotta ragionata non gli permetterà di precedere lo svizzero, ma almeno di chiudere con un buon piazzamento (il sesto, un centesimo davanti a Mölgg) e soprattutto di non peggiorare le cose nei confronti di un ginocchio non ancora perfettamente ristabilito.
Meglio di lui riescono a fare Matt e Palander ed è proprio il finlandese a regalare a Berthod la sicurezza del secondo podio in carriera. Un regalo che verrà confezionato da Beniamin Raich, alle sue spalle di soli 26 centesimi, e definitivamente consegnato dalle mani di Markus Larsson che non riesce a gestire i quasi 3 secondi di vantaggio maturati sull'elvetico, finendo col cedere anche la piazza d'onore al campione della Pitztal che torna così dalla due giorni di Adelboden decisamente rinfrancato e con 180 punti d'oro in saccoccia.
La giornata azzurra si chiude quindi con il sesto posto di Rocca, ma soprattutto con il settimo di Mölgg, un piazzamento atteso da molto tempo che va a fare il paio con la sesta piazza conquistata ieri tra le porte larghe. Il giovane ci ha messo un po' per riprendere ritmo e fiducia e pare che ora le cose vadano decisamente meglio. Resta invece il rammarico di trovare Deville solo sedicesimo: il ventiseienne di Moena forse meritava qualcosa di più, come anche Patrick Thaler che non è riuscito nella seconda manche a migliorare la ventsima posizione colta in mattinata, inforcando poche porte dopo il via.
Nei prossimi giorni il Circo Bianco resterà in terra di Svizzera, il fascino continua, con Wengen ed il Lauberhorn.
(domenica 7 gennaio 2007)
Con la partenza dei primi dieci l'antifona non cambia: dopo uno sfortunato Miller (l'attacco destro decide di abbandonarlo proprio oggi che era riuscito a concludere una manche), tocca a Schönfelder e Neureuther cedere il passo, stessa sorte che, pochi secondi dopo, spetta anche al fassano Christian Deville, ottimo ottavo dopo la prima frazione ma vittima, come il resto del gruppo, dei crateri che andavano via via formandosi sul tratto finale del Königsbergli. Byggmark chiude giusto alle spalle del marebbano, Bourgeat esce di scena anzitempo ed arriva quindi il turno di Giorgio Rocca, forte del quinto posto parziale. Il carabiniere di Livigno non si lascia intimorire dalle buche e dal tracciato rovinato, prova a lanciarsi all'attacco ma, grazie ad una certa dose di esperienza, si rende ben presto conto come non sia il caso di scendere con il coltello tra i denti su una pista tanto rovinata. La sua condotta ragionata non gli permetterà di precedere lo svizzero, ma almeno di chiudere con un buon piazzamento (il sesto, un centesimo davanti a Mölgg) e soprattutto di non peggiorare le cose nei confronti di un ginocchio non ancora perfettamente ristabilito.
Meglio di lui riescono a fare Matt e Palander ed è proprio il finlandese a regalare a Berthod la sicurezza del secondo podio in carriera. Un regalo che verrà confezionato da Beniamin Raich, alle sue spalle di soli 26 centesimi, e definitivamente consegnato dalle mani di Markus Larsson che non riesce a gestire i quasi 3 secondi di vantaggio maturati sull'elvetico, finendo col cedere anche la piazza d'onore al campione della Pitztal che torna così dalla due giorni di Adelboden decisamente rinfrancato e con 180 punti d'oro in saccoccia.
La giornata azzurra si chiude quindi con il sesto posto di Rocca, ma soprattutto con il settimo di Mölgg, un piazzamento atteso da molto tempo che va a fare il paio con la sesta piazza conquistata ieri tra le porte larghe. Il giovane ci ha messo un po' per riprendere ritmo e fiducia e pare che ora le cose vadano decisamente meglio. Resta invece il rammarico di trovare Deville solo sedicesimo: il ventiseienne di Moena forse meritava qualcosa di più, come anche Patrick Thaler che non è riuscito nella seconda manche a migliorare la ventsima posizione colta in mattinata, inforcando poche porte dopo il via.
Nei prossimi giorni il Circo Bianco resterà in terra di Svizzera, il fascino continua, con Wengen ed il Lauberhorn.
(domenica 7 gennaio 2007)