1000 Podi per lo Sci Alpino Azzurro
a cura della redazione
Sono passati più di 55 anni dalla vittoria di Giustina Demetz (gardenese) nella discesa del Sestriere il 3 marzo del 1967, e rappresentò ad un tempo il primo successo e il primo podio nello sci alpino per l’Italia. Dovettero passare poi due anni per il primo podio al maschile, che arrivò l’11 dicembre del 1969 nel gigante della Val d’Isère, grazie ad un giovanissimo Gustavo Thoeni. E fu anche quella una vittoria, che segnò l’inizio della carriera in Coppa del mondo per uno dei più grandi campioni dello sci alpino internazionale di tutti i tempi.
Oggi, nella gara numero 100 della Val Gardena, Mattia Casse, poliziotto piemontese classe 1990, ha messo il sigillo sul podio numero 1000 della storia dello sci alpino italiano, grazie al suo primo podio in carriera, uno splendido 3/o posto. Una storia ricca di grandi campioni, che hanno saputo collezionare negli anni successi memorabili e che hanno via via fatto crescere il numero degli appassionati italiani e non solo.
L’inizio fu tutto di Gustavo, che dopo la prima vittoria fu l’unico italiano a tornare a ripetizione sul podio per altre 15 volte consecutive. Quindi arrivarono grazie a Stefano Anzi il primo podio e la prima vittoria nella discesa maschile: era il 1971 e si gareggiava a Sugarloaf. Quindi ancora tanto Thoeni, finché non si affacciò alla maggiore ribalta Helmuth Schmalzl, terzo nel gigante di Banff del 1972. L’8 dicembre del 1972 irrompe sulla scena Piero Gros, alla prima gara di Coppa del mondo e subito vincente. Anche la sua sarà la carriera di uno dei più grandi di sempre. Quindi arrivò il primo podio in discesa di Marcello Varallo, sempre nel ’72 e sempre in Val d’Isère. Nel 1973, a Naeba, ecco tornare una donna sul podio: si tratta di Claudia Giordani, seconda in gigante.
Sono gli anni della Valanga Azzurra e sul podio si alternano Ilario Pegorari, Tino Pietrogiovanna, Erwin Stricker, e ancora Gros, e i due Thoeni (c’è anche Rolando). Herbert Plank vince la prima discesa della sua carriera, sempre in Val d’isère, ma nel ’73. Poi, via via scorrono i nomi di Fausto Radici, Giuliano Besson, Paolo de Chiesa.
Il centesimo podio è di Thoeni, nella combinata di Chamonix del ’75. Leonardo David iscrive il suo nome nel palmarès azzurro a partire dal gigante di Schladming del ’78, quando fu terzo. Maria Rosa Quario sboccia a Mellau, nel ’79, con una vittoria. Arriva anche Daniela Zini che con Giordani, Quario e Wanda Bieler contrassegnano il periodo della Valnga Rosa. Michael “Muchoe mair vince in superG a Campiglio nell’82. Due anni dopo, nel gigante di Borovetz sale sul podio anche Robert Erlacher. Siamo nel pieno degli anni ’80 quando si affacciano alla grande ribalta anche Ivano Edalini, Oswald Toetsch, Richard Pramotton, Paoletta Magoni, Alex Giorgi, Nadia Bonfini, Michaela Marzola, Marco Tonazzi. la squadra italiana cresce: aumentano i risultati e aumentano gli atleti in grado di primeggiare.
E arriva il 14 dicembre 1986, gigante dell’Alta Badia: 1/o Pramotton, secondo Toetsch e terzo Alberto Tomba. E’ il podio numero 259 della storia, ma comincia l’epopea del grande campione bolognese. mentre Tomba macina successi e podi della sua folgorante carriera, in velocità si fanno vedere Alberto Ghidoni, Werner Perathoner, Giorgio Piantanida, Igor Cigolla, Heinz Holzer, Danilo Sbardellotto: un vero squadrone capace di salire ripetutamente sul podio. Quindi arrivano anche Peter Runggaldier (che fa il podio numero 300) e Kristian Ghedina, che vince la discesa di Cortina nel ’90. Cresce anche lo slalom grazie a Konrad Kurt Ladstaetter e Fabio de Crignis.
L’8 dicembre 1991 nel gigante di Santa Caterina, esplode Deborah Compagnoni, seconda sulla pista di casa. Deborah e Alberto contrassegnano di successi gli anni ’90, interrotti nella loro striscia vincente da Sabina Panzanini, Fabrizio Tescari, Luigi Colturi, Morena Gallizio, Bibiana Perez. la squadra italiana di quegli anni è una delle più forti di sempre, con grandi campioni e atleti che crescono insieme ai migliori. Nella discesa di Garmisch del ’94 vince Isolde Kostner, altro grosso calibro che va ad arricchire la collezione italiana di successi. vanno a podio anche Pietro Vitalini, Matteo Belfrond e Barbara Merlin, anche se i trascinatori sono sempre Deborah e Alberto. Kristian e Isolde nella velocità. Questi grandi campioni continuano a vincere e a salire sul podio per anni, portando l’Italia ai vertici dello sci alpino internazionale, permettendo anche a nuovi talenti di crescere, vedi Matteo Nana, Lara Magoni.
Il podio numero 500 della storia lo mette a segno la Compagnoni vincendo il gigante di Tignes, il 25 ottobre del 1997.
Comincia negli anni a seguire il ricambio generazionale che porterà l’Italia a tifare nuovi nomi. Arriva Luca Cattaneo, arriva Karen Putzer, e poi Erik Seletto, Patrick Holzer e Giorgio Rocca, che il suo primo podio a Kitzbuehel nel ’99. Si affacciano alle zone alte anche Alessandra Merlin e Angelo Weiss, così come Betty Biavaschi. la squadra di velocità vede nuovi innesti: Alessandro Fattori, Roland Fischnaller e Kurt Sulzenbacher. del 2001 è il primo podio di Daniela Ceccarelli, nel 2002 tocca ad Edoardo Zardini e a Davide Simoncelli. Stesso anno anche per il debutto di Nicole Gius, mentre nel 2003 sbocciano Denise Karbon e Daniela Merighetti, che fa il podio numero 600 nel gigante di Are. Ancora un anno ed arrivano anche Massimiliano Blardone, nel gigante di Flachau e Manfred Moelgg, nello slalom di Schladming. Ci sono anche Alexander Ploner e Alberto Schieppati. E’ una nuova generazione che avanza, con nuovi campioni che si conquistano la ribalta.
Nella squadra femminile vanno forte Manuela Moelgg e Lucia Recchia e nel 2005 arriva anche la prima vittoria a Lake Louise di Elena Fanchini. Peter Fill fa il primo podio nella combinata di Wengen, nel 2006, così come Nadia Fanchini, 3/a a Lake Louise. Sono questi i nomi che dominano negli anni 2000 e riescono ad infilare una serie consistente di podi e vittorie. Si inserisce anche Chiara Costazza con il terzo posto nello slalom di Reiteralm del 2007.
Dal 2008 la nuova generazione dei velocisti azzurri si fa notare sempre di più, grazie a Werner Heel, Peter Fill, Christof Innerhofer, che vince la discesa di Bormio nel 2008 e Patrick Staudacher. Cresce anche lo slalom con Giuliano Razzoli, terzo nello slalom di Zagabria del 2009 e Patrick Thaler, terzo a Kitzbuehel lo stesso anno.
La prima fiamma della attuale generazione di supercampionesse la dà Federica Brignone, talento precoce e già terza nel gigante di Aspen del 2009, mentre in velocità si fa notare Johanna Schnarf, seconda nella discesa di Crans Montana del 2010.
Il primo podio di Dominik Paris è il secondo posto nella discesa di Chamonix del 2011, stesso anno in cui esplode anche Cristian Deville nello slalom, seguito l’anno successivo da Stefano Gross e da Irene Curtoni.
Negli ultimi dieci anni sono stati messi a segno ben 236 podi da moltissimi atleti diversi, segno di un lavoro capillare effettuato nelle diverse squadre, che a turno hanno saputo far gioire gli appassionati. I successi di Paris, Innerhofer, Marsaglia, Simoncelli, Blardone, Brignone, Moelgg, Fill, Fanchini, Merighetti, Gross, Heel, Razzoli, Curtoni, Bassino, Goggia , hanno accompagnato e accompagnano i tifosi azzurri già da molti anni.
Una curiosità: il primo podio di Marta Bassino e il primo di Sofia Goggia sono arrivati a distanza di un mese: Marta fu terza a Soelden nel 2016, Sofia terza a Killington, sempre in gigante, un mese dopo. Era il podio numero 829 della storia. da allora una lunga sequenza fatta dai campioni che tutti oggi conoscono, con qualche innesto di talenti più recenti come Nicole Delago, Alex Vinatzer, Luca De Aliprandini e, proprio oggi, anche Mattia Casse, che ha fatto seguire il podio numero 1000 nella discesa della Saslong, dopo che qualche ora prima Sofia Goggia aveva timbrato il numero 999 con la sua splendida vittoria a St.Moritz.
(sabato 17 dicembre 2022)