Goggia scopre le carte: andrà alle Finali
Con un lungo post via social Sofia Goggia ha infine sciolto i dubbi e - di fatto - annunciato che andrà in Svizzera, a Lenzerheide, a provare a difendere la leadership della classifica della coppa di discesa.
Ma come siamo arrivati a questo e perchè due giorni fa abbiamo scritto che non ci sarebbe andata?
Ripercorriamo insieme le tappe dell'incredibile comeback della campionessa bergamasca.
31 gennaio - A Garmisch è in programma il superg femminile ma la nebbia sulla Kandahar costringe gli organizzatori dapprima a rinviare e poi ad annullare la gara.
Preso atto dall'annullamento Sofia imbocca la pista di rientro, parallela a quella di gara, per tornare al pulmino della squadra, quando cade rovinosamente e - dolorante - deve venir soccorsa con un toboga.
Si teme subito un problema al ginocchio.
Sofia parte immediatamente alla volta di Milano dove, qualche ora più tardi, arriva la diagnosi della Commissione medica FISI: frattura composta del piatto tibiale del ginocchio destro.
Addio Mondiale e - si pensa - stagione finita e impossibilità di difendere sul campo quel vantaggio accumulato nella classifica di discesa.
1 febbraio - Ricoverata presso 'La Madonnina' di Milano, a Sofia viene rimossa una placca metallica, conseguenza della frattura scomposta al radio del braccio sinistro rimediata l'anno prima sempre a Garmisch.
Parlando dell'infortunio al piatto tibiale laterale della gamba destra il dott.Herbert Schoenhuber ai microfoni di RaisportHD dichiara: "I tempi di recupero saranno di circa 60-70 giorni per poterla rivedere nuovamente sugli sci. Tra una ventina di giorni si potrà però già iniziare la riabilitazione con fisioterapia e bicicletta."
9 febbraio - Mentre ha già iniziato il lavoro in palestra a Curno (Bergamo) Sofia riceve il 'tapiro d'oro' da Valerio Staffelli. Il ritorno? "Tra due mesetti. Quando guarirò farò di tutto per rimettermi in forma il prima possibile"
10 febbraio - Dalla sua casa di Bergamo Sofia incontra virtualmente la stampa nazionale durante i Mondiali di Cortina, dove purtroppo è grande assente. E sulle Finali dichiara: "è più no che sì, ci vorrebbe un miracolo nel prossimo controllo radiografico."
19 febbraio - Sofia, con le stampelle, si reca a Cortina per sostenere da vicino le compagne nel giorno del gigante Mondiale.
5 marzo - Sofia pubblica via social una foto intenta sul tapis roulant con una didascalia significativa: "...work in progress...", come a dire: stiamo lavorando alla possibilità di andare in Svizzera.
Lo stesso giorno la 'Gazzetta dello Sport' dà voce ai rumors e ipotizza che la campionessa bergamasca stia lavorando seriamente per tornare in pista, ipotesi non più campata per aria ma decisamente concreta.
Ne abbiamo parlato anche qui
10 marzo, mercoledì - Arriva il via libera della Commisione Medica FISI che, dopo una TAC e una risonanza, stabilisce che Sofia può rimettere gli sci ai piedi per verificare la proprio condizione. (vedi qui)
E' comunque una lotta contro il tempo, considerando che la prima prova è in programma lunedì 15 marzo.
A questo punto l'interesse mediatico verso Sofia e il suo recupero sale; tutti continuano a chiedersi - e a chiederle - se riuscirà a presentarsi al cancelletto.
Sofia decide di mettersi alla prova recandosi subito a Livigno, in segreto, che tale però non è stato perchè ovviamente c'era chi sapeva della sua presenza e chi l'ha vista.
11 marzo, giovedì - Alla richiesta di sapere dove si trovi e che programmi abbia per i prossimi giorni Sofia risponde di voler passare il weekend al mare e rimettere gli sci solo lunedì, nella bergamasca, in caso di impianti aperti.
Ecco il perchè del nostro articolo , parole riportate anche venerdì mattina su RaiSport nella telecronaca del primo slalom di Are.
In realtà Sofia si trovava, appunto, a Livigno pronta per mettersi alla prova per due giorni sulla neve prima di un ulteriore consulto con il dott.Panzeri della Commissione Medica FISI.
Perchè questo 'depistaggio'? Forse Sofia voleva tutelare la segretezza del suo allenamento, forse voleva evitare di 'appesantire' se stessa, forse voleva abbassare la pressione mediatica, forse un po' tutto insieme.
Forse da parte sua sarebbe bastato dire che, in quel momento, avrebbe preferito non dire nulla.
13 marzo, sabato - arriviamo così al post di questa sera: "....Il giorno dopo mentre camminavo sotto il sole di Bergamo per la prima volta completamente senza stampelle , composi il numero del Dott. Schonhubert: 'Herbert, ce la posso fare per le finali?' Era martedì. Era il 2 marzo. Ed è stata la prima volta in cui il mio cuore è stato nuovamente pervaso da un desiderio"
LA CLASSIFICA, SOFIA VINCE SE... - Lara Gut-Behrami si trova a 383 punti, Corinne Suter a 410 e Sofia guida ancora la classifica di discesa con 480.
Matematicamente significa che Lara vincerebbe la coppa solo vincendo l'ultima gara, sempre che la connazionale Corinne non arrivi seconda, mentre Corinne vincerebbe solo arrivando almeno seconda, a prescindere dal risultato di Gut.
Quindi se Sofia fosse al cancelletto le basterebbe arrivare 8/a e fare 32 punti per avere la matematica certezza di conquistare la coppa di discesa anche in caso di vittoria della Suter.
Se invece vincesse Gut davanti a Suter, a Goggia basterebbe arrivare 15/a per conquistare quella coppa che è già stata sua nel 2018.
Aggiungiamo che alle Finali sono iscritte solo le migliori 25 al mondo che si riducono a 23 considerando gli infortuni di Lie e Ortlieb.
Adesso manca solo il suo nome nella lista di partenza ufficiale della prima prova cronometrata, attese per il tardo pomeriggio di domenica.
(domenica 14 marzo 2021)