La Svizzera mette pressione all'Austria
Tra Svizzera e Austria nel mondo dello sci (e non solo) c'è una accesa rivalità, l'una festeggia quando perde l'altra e viceversa...ed anche se la Svizzera vanta, ed ha vantato, campioni di primissimo livello nella Coppa del Mondo di sci, maschile e femminile, è indubbio che l'Austria è stata negli ultimi decenni la nazione n.1, e i suoi campioni gli uomini da battere.
In particolare il presidente Schroecksnadel ha sempre sottolineato l'importanza e il primato dell'Austria nella Nation Cup, la coppa per nazioni, ovvero la somma totale dei punti ottenuti da tutti gli atleti di una singola nazione in una singola stagione.
Dal 1992 questa speciale classifica - considerando solo gli uomini e il totale - è sempre stata appannaggio dei colori bianco-rossi: con poco o tanto margine, è sempre stata l'Austria a guardare tutti dall'alto in basso alla fine della stagione.
Ma negli ultimi inverni qualcosa è cambiato...il distacco tra Austria e resto del mondo nel maschile si è assottigliato, e soprattutto si è concentrato nelle mani di un solo uomo, Marcel Hirscher, che con il suo bottino di punti (8 Sfere di Cristallo consecutive, serve ricordarlo?) ha tenuto a galla tutta la nazione.
Nel 2017 l'Austria ha vinto con 5048 punti, seguita da Francia, Norvegia, Italia e Svizzera con 2738.
Nel 2018 l'Austria ne aveva 5839, Norvegia 4596 e Svizzera 3689.
Infine lo scorso anno Austria 6102 e Svizzera 4650.
Dei 6102 punti conquistati ben 1559 sono arrivati da Hirscher, per cui - facendo due calcoli - senza il suo campione più rappresentativo l'Austria rischia di dover affrontare un testa a testa con la Svizzera, ed ecco dunque che i media elvetici hanno scritto più di un articolo sull'argomento, cercando di mettere un po' di pressione agli 'amici' austriaci.
Tanto che Schroecksnadel ha messo le mani avanti, dichiarando alla ORF che "...con il ritiro di Marcel sarà difficile vincere la Coppa delle Nazioni..."
Questa lotta per la leadership non è solo una pressione giornalistica, ma un chiaro obiettivo della federsci elvetica, tanto che senza nascondersi il presidente di Swiss-ski Urs Lehmann ha recentemente dichiarato di voler diventare i n.1 nello sci alpino maschile, e di averne la concreta possibilità.
Un obiettivo ambizioso e non facile, che mette la giusta pressione alla squadra dei 26 cantoni. Ci si aspetta che il maggior bottino di punti arrivi da atleti ormai maturi e affermati come Zenhaeusern e Yule, Odermatt e Meillard, Feuz e Caviezel, senza dimenticare qualche giovane, tutti uniti per andare a riconquistare quella vetta che manca proprio dal 1992, quando guarda caso la Sfera finì nella mani di un certo Pauli Accola.
Dall'opening di Soelden le due principali contendenti a questa speciale classifica non sono tornate soddisfatte. Male l'Austria, con 50 punti conquistati tra Feller (12/o), Mayer (15/o) e Leitinger (19/o), considerando che non era certo su Mayer (velocista) e Leitinger (pettorale #53, anche se bronzo a St.Moritz) che ci si aspettavano punti; nella seconda manche è uscito Brennsteiner, 7/o dopo la prima.
E' il peggior risultato di sempre a Soelden per il paese d'oltrebrennero.
Poco meglio la Svizzera con 73 punti conquistati grazie a Caviezel (9/o), Odermatt (13/o), Tumler (22/o), Murisier (23/o), Noger (24/o): ben 5 atleti nei top30, ma l'amaro in bocca per l'uscita di Meillard (9/o dopo la prima) e per l'errore di Odermatt, 3/o dopo la prima manche e in lotta per il podio.
Insomma la sfida è appena all'inizio, ma si preannuncia tirata e interessante per tutta la stagione. Per il momento, ma siamo solo al primo giorno di scuola, sorride la Francia, prima tra gli uomini con 189 punti, e prima anche considerando le ragazze, grazie ai 60 punti di Tessa Worley.
(venerdì 1 novembre 2019)