Crans: cronometraggio-show nella discesa donne
Nella patria degli orologi e della puntualità può accadere anche che il cronometraggio elettronico possa fare cilecca. Ne sanno qualcosa le atlete che oggi si sono cimentate nella discesa libera femminile di coppa del mondo a Crans Montana, sulle nevi elvetiche, a causa di problemi non meglio precisati di cronometraggio da parte della rinomata ditta, per altro di casa, "Longines".
Una gara durata una eternità, quasi 2 ore per 30 atlete, soprattutto a causa dei continui problemi di funzionamento delle fotocellule che segnano i tempi lungo il tracciato e al traguardo finale.
Numerose le atlete, soprattutto poi anche le elvetiche Haehlen, Flury e Gut-Berhami, che tagliato il traguardo risultavano per il cronometraggio ufficiale non arrivate al traguardo, non essendo scattata la relativa fotocellula.
Dopo l'arrivo di Jasmine Flury, pettorale nr. 2, partita dopo l'interruzione per la caduta della Stuhec, i tempi del cronometraggio hanno iniziato ad aver qualche problema, per poi scomparire misteriosamente poco dopo. Ironicamente, con la seconda svizzera in pista, Johanna Hählen, poi finita seconda in classifica, il cronometraggio si è intoppato di nuovo.
Per i minuti, i tecnici della Longines hanno armeggiato in pista con le fotocellule e l'austriaca Nicol Schmidhofer ha pensato di essere ancora in testa. Poi a gara riavviata è venuto fuori che la Haehlen era tre centesimi di secondo più veloce proprio della Schmidhofer, che abbandonava il recinto della leader e scalava di una piazza.
Il sistema di fotocellule ha poi nuovamente funzionato per un po', a parte l'inesattezza del quarto intermedio, fino a quando un'altra svizzera Lara Gut-Berhami ha tagliato il traguardo. Anche in questo caso il cronometro non si è fermato e per diversi minuti gara nuovamente interrotta - prima della partenza poi della vincitrice odierna, la nostra Sofia Goggia - in attesa di sapere quale tempo avesse ottenuto la padrona di casa. Alla fine è risultato il quarto tempo finale. Una situazione che il numeroso pubblico presente ha però accompagnato con sonori fischi di scherno all'indirizzo del servizio di cronometraggio.
A gara finita la Fis ha, infine, comunicato che la premiazione al traguardo sarà comunque effettuata, ma in base ai risultati non ufficiali, in attesa di verificare tutti i tempi. Tra l'altro Lara Gut-Berhami, quarta a 8 centesimi dalla Schmidhofer, è stata poi fatta scalare verso l'alto di una piazza, sempre non ufficialmente facendola diventare terza con un nuovo tempo (+0.46) davanti all'austriaca Schmidhofer che a questo punto è diventata 4/a (+0.52). Aggiustato anche il ritardo della seconda dietro la nostra Goggia, l'elvetica Haehlen finita a 36 centesimi dall'azzurra, mentre prima aveva 49 di ritardo. Inoltre l'elvetica Flury supera Federica Brignone in classifica che scala dal 7/o all'8/o posto e la Nufer, sempre svizzera, passa avanti a Nicole Delago (da 12/a a 13/a).
La cerimonia di premiazione ufficiale di stasera, prima dell'estrazione dei pettorali, sarà svolta solo dopo le opportune verifiche dei tempi per definire la classifica ufficiale finale. Insomma una situazione che ha dell'incredibile, nella puntuale Svizzera, e che non ci consente di esultare appieno, per il momento, per la prima vittoria stagionale della nostra Sofia Goggia.
(sabato 23 febbraio 2019)