Cuche dà l'addio allo sci. Grazie Didier!
Un misto di gioia e di tristezza ha invaso questa mattina il cuore degli appassionati di sci collegati con Schladming e degli oltre 30.000 spettatori al parterre. Prima dell'inizio della seconda manche dell'ultimo gigante della stagione la FIS ha permesso di rompere il rigido protocollo di gara e ha concesso l'ultima passerella allo svizzero Didier Cuche. Vestito con abbigliamento d'epoca, con cappello in testa, zaino in spalla (con dentro un casco, guanti e maschera) e sci di legno, Didier si è buttato sulla Planai, impresa che con quei materiali è tutt'altro che semplice, cadendo anche un paio di volte, e fermandosi dopo poche porte a salutare ed abbracciare Guenther Hujara, il Gran Capo della Coppa del Mondo con il quale non sempre è corso buon sangue. Con quell'attrezzatura, con quei vestiti, Didier era li a ricordarci come doveva essere agli albori lo sci agonistico, pensiamo ad esempio a Zeno Colò, e come si è evoluto fino ad oggi. Poi, all'arrivo, il suo marchio di fabbrica, lo "ski-flip", quella sua mossa di lanciare lo sci in aria e prenderlo al volo con la mano. Così, per omaggiarlo, arrivati al traguardo tutti gli altri han provato a rifarlo, riuscendoci in pochi... Mancherà a tutti Cuche, fan, avversari ed addetti ai lavori, a tutto il Circo Bianco. Ricordo la sua prima vittoria in Coppa, a Kitz, nel gennaio del 1998, con la tutina gialla "a buchi" usata dagli svizzeri in quel periodo...Vinse quella gara lasciandosi alle spalle i tre francesi Burtin, Cretier e Dudvillard; in pista per l'Italia c'erano Perathoner, Ghedina, Seletto, Fattori, Runggaldier...Un'altra epoca diremmo, ma Didier era già protagonista. In quel '98 fece una prima parte discreta della prima vera stagione di Coppa e poi quella vittoria magica, a 24 anni, nel tempio dello sci, primo podio, primo sigillo, il primo di un filotto che conterà ben 21 tacche...e una volta affezionato al podio Didier ci ritornerà altre 3 volte in meno di due mesi.
Come i vini più pregiati Cuche, invecchiando, è migliorato: non che dal '98 al '07 siano mancate vittorie e medaglie (compreso l'argento Olimpico a Nagano), ma nelle ultime 6 stagioni la sua classe e la sua esperienza gli hanno permesso di chiudere sempre tra i primissimi in classifica generale, conquistando 6 coppe di specialità (4 in discesa, 1 gigante, 1 superg), oltre all'Oro in superg a Val d'Isere e i due argenti a Val d'Isere e Garmisch.
E poi quelle 5 vittorie in discesa a Kitz, in casa del "nemico" austriaco, sulla pista più leggendaria del circuito, un record che abbraccia 14 stagioni, motivo d'orgoglio e di rispetto. Una curiosità: il campionissimo elvetico ha vinto e fatto podi in gigante, superg e discesa, ma in 15 stagioni di Coppa ha preso il via solo a 9 slalom, la metà a Kitz, senza mai fare neanche un punto!
Ecco i numeri di Didier: 369 pettorali in Coppa, 67 podi, 21 vittorie, 6 Coppe di specialità; 1 oro, 2 argenti, 1 bronzo ai Mondiali; 1 argento Olimpico.
(sabato 17 marzo 2012)
Come i vini più pregiati Cuche, invecchiando, è migliorato: non che dal '98 al '07 siano mancate vittorie e medaglie (compreso l'argento Olimpico a Nagano), ma nelle ultime 6 stagioni la sua classe e la sua esperienza gli hanno permesso di chiudere sempre tra i primissimi in classifica generale, conquistando 6 coppe di specialità (4 in discesa, 1 gigante, 1 superg), oltre all'Oro in superg a Val d'Isere e i due argenti a Val d'Isere e Garmisch.
E poi quelle 5 vittorie in discesa a Kitz, in casa del "nemico" austriaco, sulla pista più leggendaria del circuito, un record che abbraccia 14 stagioni, motivo d'orgoglio e di rispetto. Una curiosità: il campionissimo elvetico ha vinto e fatto podi in gigante, superg e discesa, ma in 15 stagioni di Coppa ha preso il via solo a 9 slalom, la metà a Kitz, senza mai fare neanche un punto!
Ecco i numeri di Didier: 369 pettorali in Coppa, 67 podi, 21 vittorie, 6 Coppe di specialità; 1 oro, 2 argenti, 1 bronzo ai Mondiali; 1 argento Olimpico.
(sabato 17 marzo 2012)