Tripletta Paerson: Regina Anja è nella storia
di Luca Perenzoni
Forse il bronzo di Jaerbyn nella discesa mattutina era un segno del destino: questa domenica di metà febbraio si è trasformata in festa nazionale svedese. Anzi, nella festa di Anja Paerson. Super-g, combinata e discesa: una tripletta mondiale nel giro di pochi giorni che permettono alla svedesona di Tarnaby di essere la prima atleta della storia sia al maschile che al femminile ad aver vinto almeno un oro in tutte le cinque specialità dello sci moderno. Sono sette gli allori iridati nella bacheca di casa Paerson: due in super-g e gigante, uno a testa per le altre discipline con la possibilità nemmeno troppo remota di vedere incrementare ulteriormente il bottino nelle prossime due gare. Un oro in gigante sembra assolutamente possibile; più difficile pensarla alla guida dello slalom ma con la Paerson di questi giorni meglio evitare previsioni, perchè si rischierebbero solo figuracce. Ha ritrovato la forma fisica, Anja. Ha ritrovato lo strapotere tecnico e fisico della dominatrice assoluta. Una dominatrice che ha firmato sulle piste di casa il definitivo contratto con la storia. Immensa Anja; anche quando, come oggi, non è stata perfetta. La sua discesa infatti è stata macchiata da qualche sbavatura di troppo che avrebbe potuto rischiare di privarla dell'oro ma l'unica in grado di starle quantomeno vicina oggi era Lindsey Kildow, incappata a sua volta in una pericolosa spigolata che, conti alla mano, si sono tamutato nei 4 decimi che al traguardo l'hanno separata dalla svedese. E' comunque un ottimo argento per la tranquilla ragazza di Vail che va a fare il paio con la medaglia del super-g inziale mentre sul terzo gradino del podio sale un'austriaca, a mitigare almeno un po' la delusione della debacle maschile. Ma non è Renate Goetschl come tutti si sarebbero attesi. No, si tratta di Nicole Hosp che conferma anche in discesa di gradire la pista svedese e di essere ormai in grado di dare del tu alla velocità. La ragazza di Bichlbach chiude con meno di mezzo secondo da sua maestà Paerson, precedendo un'omogenea coppia svizzera con l'esperta Nadia Styger a precedere il cristallino talendo di Dominique Gisin. In sesta piazza ancora Svezia, con una Nike Bent competitiva mentre tocca a Nadia Fanchini il ruolo di migliore delle azzurre. La bresciana di Montecampione ha chiuso al tredicesimo posto: un piazzamento da non disprezzare in una stagione per lei tormentata già a partire dall'estate passato ad attendere il via libera dai medici. I vent'anni e pochi mesi le permetteranno però di avere altre carte da giocare nel futuro, come la sorella Elena che con una maggiore sicurezza e una ritrovata forma fisica potrà tornare quella della passata stagione. Giornata difficile oggi anche per Daniela Merighetti (17ima) e per Lucia Recchia: non erano riposte nella gara odierna le speranze di medaglia azzurra, sapendo anche le difficili condizioni che hanno accompagnato le nostre ragazze-jet nei mesi scorsi.
Ma intanto al parterre impazza la festa svedese. Un paese intero si è fermato e si fermerà per tutta la settimana prossima per festeggiare la regina di Svezia. Non si parla di altro nel regno di Stoccolma: i successi in fila della Paerson vengono esaltati da una stagione fin qui balbettante. Ma come esige l'etichetta, ci si inchina davanti a sua maestà. Congratulazioni Anja!
E se un domani tornasse anche la vera Kostelic?
(domenica 11 febbraio 2007)
Ma intanto al parterre impazza la festa svedese. Un paese intero si è fermato e si fermerà per tutta la settimana prossima per festeggiare la regina di Svezia. Non si parla di altro nel regno di Stoccolma: i successi in fila della Paerson vengono esaltati da una stagione fin qui balbettante. Ma come esige l'etichetta, ci si inchina davanti a sua maestà. Congratulazioni Anja!
E se un domani tornasse anche la vera Kostelic?
(domenica 11 febbraio 2007)