L'incognita Paerson in un Mondiale di protagoniste
di Luca Perenzoni
Molto si gioca sulla padrona di casa e su come si presenterà al cancelletto delle cinque prove mondiali. Che Anja Paerson sarà? Quella di questi ultimi mesi che ha faticato a riprendere il giusto ritmo dopo l'intervento al ginocchio della scorsa primavera oppure le due settimane di pausa che si è presa dopo Cortina restituiranno al Circo rosa la dominatrice che, in assenza della Kostelic (due anni fa a Santa Caterina finì 3 a 2 per la croata in termini di ori vinti), potrebbe puntare senza mezzi termini ad un ruolo da cannibale iridato? L'interrogativo è doveroso alla luce di quanto visto in questi primi 2 mesi di una stagione senza dominatrici assolute, ma ricca di tante protagoniste capaci di ritagliarsi un significativo spazio sotto la luce dei riflettori. Su tutte Marlies Schild. La ventiseienne di Saalfelden si presenterà allo slalom mondiale con la coppetta di cristallo già in tasca, con cinque succesi stagionali a fare bella mostra di sè in bacheca e con la volontà di confermarsi anche sulle nevi svedesi la primadonna dei rapid gates. Se i valori son quelli emersi fin qui, solo la miglior Paerson potrebbe ostacolare la marcia della fidanzatina di Benni Raich che altrimenti si ritroverebbe quasi a lottare contro se stessa, contro i timori di una vittoria decisa a priori e proprio per questo ricca di insidie. E le altre? Brutto a dirsi, ma senza errori dell'austriaca sembrano destinate a correre per il secondo posto e, tra le varie pretendenti, uno spazio lo merita anche Chiara Costazza, capace ormai di tenere il podio a portata di vista nelle ultime uscite stagionali.
La stessa Paerson si presenterà poi al cancelletto di partenza del gigante con un titolo iridato da difendere. Proprio la sfida tra le porte larghe sembra essere quella più incerta: in stagione hanno vinto in tre (due volte Kathrin Zettel ed una a testa Nicole Hosp e Karen Putzer) ma nel novero delle pretendenti all'oro non possono escludersi la campionessa olimpica Julia Mancuso, la finnica Tanja Poutiainen e, perchè no, una Tina Maze data in costante crescita di condizione, così come Denise Karbon, autenticamente rigenerata dal podio di Cortina. Il gigante italiano è in gran forma e l'abbuffata di Cortina non è stato di certo un episodio; quindi l'intero quartetto azzurro si può candidare per un risultato storico, ma assolutamente alla portata di Manu Moelgg & c.
Diametralmente opposta la situazione nella velocità. Se in gigante c'è l'imbarazzo della scelta per trovare una possibile favorita, in discesa e super-g si rischia di assistere ad un dominio a tre: Renate Goetschl, Lindsey Kildow e Julia Mancuso hanno dimostrato di avere una (spesso anche due) marce in più e non sarebbe per nulla sorprendente assistere alla spartizione delle sei medaglie iridate tra queste grandi donne-jet. Ed è altresì difficile cercare di intuire chi possa spezzare il loro dominio: forse solo la sorpresa ed il talento di qualche giovane spregiudicata (una Gisin, una Holaus o, perchè no, una Nadia Fanchini) o magari l'ultima zampata di una Meissnitzer che vorrebbe chiudere la carriera con un meritato successo. Ed a proposito di prove veloci, Elena Fanchini e Lucia Recchia si presenteranno per difendere l'argento valtellinese; una medaglia che non ha portato troppa fortuna ad entrambe, una medaglia che ha fatto sentire il suo peso in queste stagioni difficili. Una loro conferma ai più saprebbe di sorpresa, ma augurarselo (e augurarlo a loro) costa poco quindi tanto vale crederci.
Tanti nomi quindi, tante possibili protagoniste ma, parafrasando irriverentemente un celebre pensatore del passato, viene quasi da dire: "Un fantasma si aggira per Aare", lo spettro è quello di Anja Paerson...
(giovedì 1 febbraio 2007)
La stessa Paerson si presenterà poi al cancelletto di partenza del gigante con un titolo iridato da difendere. Proprio la sfida tra le porte larghe sembra essere quella più incerta: in stagione hanno vinto in tre (due volte Kathrin Zettel ed una a testa Nicole Hosp e Karen Putzer) ma nel novero delle pretendenti all'oro non possono escludersi la campionessa olimpica Julia Mancuso, la finnica Tanja Poutiainen e, perchè no, una Tina Maze data in costante crescita di condizione, così come Denise Karbon, autenticamente rigenerata dal podio di Cortina. Il gigante italiano è in gran forma e l'abbuffata di Cortina non è stato di certo un episodio; quindi l'intero quartetto azzurro si può candidare per un risultato storico, ma assolutamente alla portata di Manu Moelgg & c.
Diametralmente opposta la situazione nella velocità. Se in gigante c'è l'imbarazzo della scelta per trovare una possibile favorita, in discesa e super-g si rischia di assistere ad un dominio a tre: Renate Goetschl, Lindsey Kildow e Julia Mancuso hanno dimostrato di avere una (spesso anche due) marce in più e non sarebbe per nulla sorprendente assistere alla spartizione delle sei medaglie iridate tra queste grandi donne-jet. Ed è altresì difficile cercare di intuire chi possa spezzare il loro dominio: forse solo la sorpresa ed il talento di qualche giovane spregiudicata (una Gisin, una Holaus o, perchè no, una Nadia Fanchini) o magari l'ultima zampata di una Meissnitzer che vorrebbe chiudere la carriera con un meritato successo. Ed a proposito di prove veloci, Elena Fanchini e Lucia Recchia si presenteranno per difendere l'argento valtellinese; una medaglia che non ha portato troppa fortuna ad entrambe, una medaglia che ha fatto sentire il suo peso in queste stagioni difficili. Una loro conferma ai più saprebbe di sorpresa, ma augurarselo (e augurarlo a loro) costa poco quindi tanto vale crederci.
Tanti nomi quindi, tante possibili protagoniste ma, parafrasando irriverentemente un celebre pensatore del passato, viene quasi da dire: "Un fantasma si aggira per Aare", lo spettro è quello di Anja Paerson...
(giovedì 1 febbraio 2007)