Bode Miller: "Ad Adelboden per sfatare un tabù"
di Luca Perenzoni
"La pista di Adelboden è magica, trasuda storia metro dopo metro; basti pensare a chi ha vinto su quel tracciato impareggiabile: da Tomba a Von Grünigen, da Stenmark a Girardelli. In gigante non sono mai riuscito a vincere, nonostante la Kuonigsbergli mi piaccia davvero molto: difficile dire cosa riuscirò a fare sabato ma sicuramente cercherò di sciare al meglio e sono sicuro che, se arriverò al traguardo, me la giocherò con i migliori."
E' un Bode Miller tranquillo e sereno quello che nel tardo pomeriggio odierno si è presentato nella sala municipale di Andalo per la conferenza stampa di presentazione della squadra americana che per i prossimi tre anni troverà la propria base europea sulle nevi trentine della Paganella. Invero la prima giornata "italiana" di Miller si è trasformata in una sorta di toccata e fuga: atterraggio in mattinata alla Malpensa dopo il capodanno passato a Parigi, prima di raggiungere Andalo per prendere confidenza, nel primo pomeriggio, con la Olimpica 2, la pista preparata a puntino dai tecnici della Ski Area Paganella. Domani mattina di nuovo in viaggio, direzione Adelboden. "Ogni tanto bisogna anche allenarsi! - scherza Bode - Ma oggi sono rimasto davvero impressionato dalla pista; in tanti anni non mi era mai capitato di allenarmi in situazioni tanto simili alla Coppa del Mondo: tracciato tecnico e preparato a puntino, sembrava di essere sulla Gran Risa. Un grazie quindi a tutto lo staff: il primo contatto è stato ottimo e ha permesso a tutti noi di allenarci con grande aggressività. Siamo veramente soddisfatti."
E soddisfatto, Miller, lo è anche della stagione in corso, che sembra avergli restituito parte dell'entusiasmo mancato l'anno passato, soprattutto nella parentesi olimpica. Non fatica a parlare il campione del New Hampshire: una parlantina sciolta e vivace, in cui non manca qualche battuta di spirito. "Devo ammettere che questa stagione è partita piuttosto bene: ovviamente non posso scegliere se preferisco vincere la Coppa del Mondo o un titolo mondiale. Cercherò di dare il meglio di me in ogni singola situazione, per gratificare nel migliore dei modi il lavoro mio e di tutto lo staff. Resto però convinto che anche il mio 2005/06 sia stato tutt'altro che fallimentare: ho vinto 2 gare, ad inizio e fine stagione, ho chiuso al terzo posto la classifica generale. Risultati importanti anche se mi è mancato l'acuto alle Olimpiadi. Quella di Torino è stata un'esperienza che ho vissuto male, quasi oppresso dalle tante aspettative che il pubblico e i media nutrivano su di me. Mi sentivo fuori luogo, non mi divertivo." E si sa come il divertimento sia importante, essenziale nello stile di vita di Miller che non disdegna una considerazione in merito ai tanto sbandierati propositi di ritiro: "Ormai vado per i 30 anni, non sono più un giovincello quindi è normale per me pensare al futuro. Una decisione che non dipenderà però da risultati più o meno positivi ma esclusivamente dal mio stato di salute fisico e dall'arrivo di eventuali nuovi interessi. Ma per il momento continuo a divertirmi sciando."
Imbeccato sul possibile futuro di Peter Fill, Miller non ha molti dubbi: "L'ho conosciuto 4 anni fa ed ho subito pensato che sarebbe diventato un grande dello sci. E' un ragazzo disponibile, cordiale e simpatico, ben diverso dall'altro vostro grande campione, Tomba. Certo, deve ancora sistemare alcune cosette ma se riuscirà a far collimare i vari aspetti della sua grande tecnica sono convinto che potrà competere per la coppa di cristallo."
Ultime parole, prima della festa di piazza, a ricevere l'ovazione di tifosi e turisti. Poi la testa torna ad Adelboden: l'unico suo successo svizzero risale all'Epifania del 2002 e arrivò in slalom; in gigante un solo podio, due anni fa, alle spalle di Max Blardone. Per Bode Miller è giunta l'ora di vincere.
(giovedì 4 gennaio 2007)
E' un Bode Miller tranquillo e sereno quello che nel tardo pomeriggio odierno si è presentato nella sala municipale di Andalo per la conferenza stampa di presentazione della squadra americana che per i prossimi tre anni troverà la propria base europea sulle nevi trentine della Paganella. Invero la prima giornata "italiana" di Miller si è trasformata in una sorta di toccata e fuga: atterraggio in mattinata alla Malpensa dopo il capodanno passato a Parigi, prima di raggiungere Andalo per prendere confidenza, nel primo pomeriggio, con la Olimpica 2, la pista preparata a puntino dai tecnici della Ski Area Paganella. Domani mattina di nuovo in viaggio, direzione Adelboden. "Ogni tanto bisogna anche allenarsi! - scherza Bode - Ma oggi sono rimasto davvero impressionato dalla pista; in tanti anni non mi era mai capitato di allenarmi in situazioni tanto simili alla Coppa del Mondo: tracciato tecnico e preparato a puntino, sembrava di essere sulla Gran Risa. Un grazie quindi a tutto lo staff: il primo contatto è stato ottimo e ha permesso a tutti noi di allenarci con grande aggressività. Siamo veramente soddisfatti."
E soddisfatto, Miller, lo è anche della stagione in corso, che sembra avergli restituito parte dell'entusiasmo mancato l'anno passato, soprattutto nella parentesi olimpica. Non fatica a parlare il campione del New Hampshire: una parlantina sciolta e vivace, in cui non manca qualche battuta di spirito. "Devo ammettere che questa stagione è partita piuttosto bene: ovviamente non posso scegliere se preferisco vincere la Coppa del Mondo o un titolo mondiale. Cercherò di dare il meglio di me in ogni singola situazione, per gratificare nel migliore dei modi il lavoro mio e di tutto lo staff. Resto però convinto che anche il mio 2005/06 sia stato tutt'altro che fallimentare: ho vinto 2 gare, ad inizio e fine stagione, ho chiuso al terzo posto la classifica generale. Risultati importanti anche se mi è mancato l'acuto alle Olimpiadi. Quella di Torino è stata un'esperienza che ho vissuto male, quasi oppresso dalle tante aspettative che il pubblico e i media nutrivano su di me. Mi sentivo fuori luogo, non mi divertivo." E si sa come il divertimento sia importante, essenziale nello stile di vita di Miller che non disdegna una considerazione in merito ai tanto sbandierati propositi di ritiro: "Ormai vado per i 30 anni, non sono più un giovincello quindi è normale per me pensare al futuro. Una decisione che non dipenderà però da risultati più o meno positivi ma esclusivamente dal mio stato di salute fisico e dall'arrivo di eventuali nuovi interessi. Ma per il momento continuo a divertirmi sciando."
Imbeccato sul possibile futuro di Peter Fill, Miller non ha molti dubbi: "L'ho conosciuto 4 anni fa ed ho subito pensato che sarebbe diventato un grande dello sci. E' un ragazzo disponibile, cordiale e simpatico, ben diverso dall'altro vostro grande campione, Tomba. Certo, deve ancora sistemare alcune cosette ma se riuscirà a far collimare i vari aspetti della sua grande tecnica sono convinto che potrà competere per la coppa di cristallo."
Ultime parole, prima della festa di piazza, a ricevere l'ovazione di tifosi e turisti. Poi la testa torna ad Adelboden: l'unico suo successo svizzero risale all'Epifania del 2002 e arrivò in slalom; in gigante un solo podio, due anni fa, alle spalle di Max Blardone. Per Bode Miller è giunta l'ora di vincere.
(giovedì 4 gennaio 2007)