PyeongChang2018: Via alla XXIII/a Olimpiade
Pronti via. Si apre oggi la XXIII/a Olimpiade invernale. E’ già stata ribattezzata l’Olimpiade dei record: 1702 uomini, 1217 donne, per un totale di quasi tremila atleti, con più 615 tra giudici di gara e arbitri. E, soprattutto, novantadue nazioni. Mai così tante nella storia delle Olimpiadi invernali. Un numero molto lontano degli oltre duecento Paesi che partecipano ai Giochi estivi. Come new entry ci sono Ecuador, Eritrea, Kosovo, Malesia, Nigeria e Singapore: mai presenti in una rassegna invernale.
La cerimonia di apertura prevista alle ore 20.00 in Corea del Sud (le 12.00 in Italia con diretta tv su Rai2 ed Eurosport1), sarà ospitata nell’Olympic Stadium di PyeongChang, cuore nevralgico dei Giochi. E’ caratterizzato da una inedita struttura pentagonale (per richiamare il simbolo di questa edizione, frutto delle prime due consonanti delle due sillabe che nell’alfabeto coreano formano la parola PyeongChang, così come i cinque continenti e lo spirito olimpico che li unisce) e contiene fino a 35mila spettatori: sarà la location anche della cerimonia di chiusura del 25 febbraio prossimo.
In tribuna sono attesi, oltre ai vertici dello stato della Corea del Sud, anche alcuni capi di stato, non molti per la verità, e qualche testa coronata: ci saranno quasi certamente il premier giapponese Shinzo Abe e il vicepresidente americano, Mike Pence, mentre per la Corea del Nord sarà presente Kim Yo-jong, sorella del presidente Kim Jong-un. Tra i regnanti il Principe Alberto di Monaco che è anche membro del Cio.
Ad inaugurare la sfilata delle nazioni presenti e degli atleti la Grecia naturalmente, paese culla dell’Olimpiade, poi tre paesi che con neve e ghiaccio hanno poca dimestichezza, se non altro geografica visto che provengono dall’Africa: Ghana, Nigeria e Sudafrica. Al 55/o posto sfileranno i russi (esclusi dai giochi ufficialmente per il doping) che gareggeranno sotto l’insegna O.A.R., al 26/o lo squadrone Usa, il più numeroso di questa edizione con 242 atleti. L’Italia con Arianna Fontana a portare il tricolore entrerà nello stadio come 59/o Paese.
La cerimonia è destinata a raggiungere il suo apice però quando sfilerà per ultima, insieme alla Corea del Sud padrona di casa, la nazione che non doveva esserci, la vicina Repubblica Democratica di Corea, la Corea del nord per intenderci, rimessa in pista un mese fa dalla celebre e inattesa apertura del dittatore Kim Jong-un. Un atteggiamento subito ricompensato dal Cio che ha concesso wild card a tre atleti dello sci alpino, tre dello sci di fondo, due dello short track, oltre alla coppia di danza su ghiaccio che si è qualificata sul campo e alle giocatrici di hockey della Corea unita.
Dopo i discorsi di rito e gli inni ufficiali nello stadio entreranno quindi i tedofori che accenderanno il braciere olimpico e che dovrebbero essere tre: le olimpioniche di tiro con l’arco a Rio 2016. Quindi il via allo show di colori e musica tradizionale coreana, di k-pop e storia, sport e tecnologia e gli immancabili fuochi pirotecnici conclusivi.
Finita la cerimonia inaugurale spazio alle gare e rapidamente torneranno protagonisti i campioni. L’Italia si presenta con la selezione “più forte dai tempi di Torino 2006oe, come assicura il presidente del Coni Giovanni Malagò, e composta da 121 atleti. Obiettivo secondo Malagò, la conquista di almeno 10 medaglie.
In un’edizione che si annuncia storica, l’Italia non vuole più essere comprimaria come a Vancouver 2010 con un solo oro, quello nello slalom speciale di Giuliano Razzoli, per cinque medaglie totali, e Sochi 2014: otto medaglie, ma zero ori, come non succedeva da trentaquattro anni, cioè da Lake Placid 1980.
(venerdì 9 febbraio 2018)