Kristoffersen supera Hirscher e si impone a Levi
Le renne Rudolf e Ferdinand che un anno fa sancirono le vittorie di Mikaela Shiffrin e Marcel Hirscher, non hanno portato troppo fortuna ai loro padrini. Con una differenza: se ieri Mikaela era lontano dalla prime dopo la prima manche, oggi Marcel era in testa alla classifica provvisoria, pronto a riassaporare il gusto della vittoria provato a Soelden.
Ma il campione austriaco aveva un vantaggio troppo esiguo da gestire: solo sei centesimi nei confronti del norvegese Henrik Kristofforsen, classe 1994, ormai stabilmente ai vertici della specialità, troppo pochi per fare i calcoli. Marcel è stato bravo nella parte alta, incrementando, poi sul muro si è ben difeso ma senza portar fuori la giusta velocità sul piano finale. Questione di centesimi, per l'esattezza 12, quelli che Marcel deve rendere ad Henrik: il norvegese conquista la seconda vittoria in carriera dopo il trionfo del gennaio scorso nella Night Race di Schladming. Il bronzo olimpico a Sochi mette sul tracciato tutte le qualità già viste nelle scorse due stagioni: grande tecnica, talento, ma anche potenza quando serve e capacità tattica. Kristoffersen ha continuato a spingere sul tracciato disegnato dal suo allenatore, in particolare sulla tripla di inizio muro, incrementando di quasi mezzo secondo su Neureuther, che pure aveva sciato benissimo.
Nonostante i problemi alla schiena, del lotto dei migliori fa parte anche Neureuther, bravissimo a recuperare 5 posizioni nella seconda manche e conquistare il 30/o podio della carriera, rimanendo però a +1'31 dal vincitore.
Per un solo centesimo rimane ai piedi del podio il norvegese Sebastian-Foss Solevaag, dimostrazione che ama questo pendio (fu 9/o qui l'anno scorso, miglior risultato in carriera fino a oggi), che allenarsi con Kristoffersen giova a tutta la squadra, e che i norvegesi sanno come sfruttare queste condizioni per loro usuali.
Quinto posto a +1.48 per il primo degli azzurri, Patrick Thaler, autore di una gara intelligente: nella prima manche era davanti a Hirscher fino due terzi di gara, nella seconda tiene linee troppo precise sul muro e perde quasi mezzo secondo, oltre ad un probabile podio.
In generale per tutta la squadra azzurra è stata una gara positiva e incoraggiante: il lavoro di Plancker e Costazza si vede, e le scelte di rimanere in Europa questa estate e di andare a Kabdalis (Svezia) ad allenarsi hanno pagato. Oltre a Thaler 5/o la classifica finale parla di Giuliano Razzoli 12/o, Cristian Deville 13/o, Riccardo Tonetti 17/o e Stefano Gross 21/o (non si sono qualificati Roberto Nani e Giordano Ronci).
Razzoli è stato ottimo nella prima frazione e veloce sul piano nella seconda, un po' troppo accorto sul muro, ma per lui era importantissimo fare punti, oggi partiva con il pettorale n.29 e rischiava di uscire dai top30, il che avrebbe avuto pesanti conseguenze sul numero di pettorale nelle prossime gare.
Ovvero la condizione di Cristian Deville: incredibile la sua prima manche al di la del gesto tecnico, una vera impresa, sia per il numero di pettorale, il 70, sia per la grinta con il quale ha voluto ribaltare un periodo difficile, considerando che a inizio stagione 2013 era in primo gruppo di merito! Devil, molto buono anche nella seconda, trova punti fondamentali per poter abbassare il pettorale di partenza, e nei prossimi giorni rimarrà in Scandinavia perchè convocato per lo slalom di Coppa Europa.
Bene anche Riccardo Tonetti che con il #45 porta a casa il miglior risultato della carriera; meno bene Stefano Gross che pasticcia nella prima ma migliora nella seconda, chiudendo comunque a punti.
(domenica 16 novembre 2014)