La Coppa del Gobbo - XVI - E adesso...?
Scusate il ritardo! Concluso il Gran Finale di Garmisch mi sono dedicato un paio di giorni alla famiglia ed ai nipotini, per cui nella prossima stagione (sempre se Voi ed il Buon Admin mi Vorrete ancora...) direi di chiamare questa rubrica "La Coppa del Nonno Gobbo"!
Allora! Stagione finita, passioni riposte sino al prossimo ottobre e sogni rimandati! Già...quanti sogni! Tanti, troppi, ma nello sport come nella vita contano i risultati, gli scarni numeri che ti danno l'esatta dimensione di un bilancio anche se è pur vero come ogni situazione sia "leggibile" in mille modi diversi! I Giochi Olimpici e le gare premondiali tedesche, a mio parere, hanno detto come lo sci azzurro goda di buona salute e NON abbia bisogno di "cambiamenti tecnici" alla guida delle diverse discipline. Semmai qualche spostamento, per stimolare ragazzi e ragazze (ma sarebbe un grande errore, per esempio, privarsi del valore di uno stupendo tecnico come Ghidoni). Claudio Ravetto e Much Mair sono professionisti seri, capaci e generosi e TUTTI gli allenatori si sono impegnati con enorme passione. Ho sentito parlare in questi giorni di cambiamenti epocali nel disegno degli organigramma...Vedremo tra l'altro come sarà il volto del nuovo consiglio della FISI(!!!???), ma credo che si debba piuttosto guardare a quanto accada a livello "ricambi generazionali", dove peraltro non siamo i soli ad avere problemi...basti pensare all'Austria! Comunque qualche riflessione deve pur essere fatta. La velocità gode ottima salute, anche tra le ragazze! Con il rientro di Peter Fill, la maturazione di Paris, l'arrivo di Klotz, Plank e compagni il gruppo di Heel potrà fare la voce grossa per molte stagioni! Nelle discipline tecniche il "nuovo che arriva" sta "facendosi le ossa", nel senso che i vari Fantino, Tonetti, Pangrazzi, Gross hanno ancora bisogno di tempo ma hanno dimostrato di avere doti sufficienti per salire sul palcoscenico della coppa del mondo. Spero che il Pianeta Giovani, curato con straordinaria bravura dall'indio Flavio Roda, possa continuare ancora. Il suo lavoro è prezioso. Magari con un po' di risorse in più si potrebbe fare qualcosa come i francesi che, non solo nei campionati mondiali juniores, hanno dato la sensazione di aver trovato formule diverse per garantire ai ragazzi studio ed agonismo ad alto livello. Attorno a Razzoli, Blardone, Simoncelli, Moelgg non c'è il vuoto, anzi! Ma il contatto con gli atleti, il rapporto con i loro problemi, eccetera eccetera non deve essere demandato troppo allo psicologo (io personalmente ho sempre creduto che è l'atleta il miglior conoscitore di se stesso)! Ci sono sicuramente altre vie da seguire, per dare ai ragazzi quella sicurezza e quella consapevolezza di cui hanno bisogno...prima che si giunga alla fragilità dell'anima! Mannaggia! Come è possibile che Manuela Moelgg (complimenti tra l'altro per la scelta della Lange!) non abbia ancora vinto in Coppa? Il suo carattere e la sua totale abnegazione per questo sport che ama avrebbero meritato altri riscontri! Il discorso potrebbe allungarsi e ciascuno avrebbe vari e motivati elementi da inserire...la sostanza però non cambia. Lo sci agonistico ad alto livello non ha mai risposte complete per tutti i problemi. Spesso basta una sola idea per dare la giusta sferzata all'ambiente. Ricordate i cartelli messi in Svizzera sulla "sparizione" degli atleti...Era stato molto forte l'abbinamento con gli "animali", però è servito parecchio...anche se non del tutto perché le loro ragazze continuano a faticare (Ansermoz è stato sostituito da Mauro Pini proprio per rilanciare il settore). Da noi non sarebbe servito perché lo sci in Italia ha sempre occupato un posto "strano". Siamo tutti tecnici, tutti bravi a giudicare, pronti a salire sul carro del vincitore e a criticare. Già, ma in fondo - forse - la vita è bella anche per questo! Buon cammino a tutti!
(mercoledì 17 marzo 2010)
Allora! Stagione finita, passioni riposte sino al prossimo ottobre e sogni rimandati! Già...quanti sogni! Tanti, troppi, ma nello sport come nella vita contano i risultati, gli scarni numeri che ti danno l'esatta dimensione di un bilancio anche se è pur vero come ogni situazione sia "leggibile" in mille modi diversi! I Giochi Olimpici e le gare premondiali tedesche, a mio parere, hanno detto come lo sci azzurro goda di buona salute e NON abbia bisogno di "cambiamenti tecnici" alla guida delle diverse discipline. Semmai qualche spostamento, per stimolare ragazzi e ragazze (ma sarebbe un grande errore, per esempio, privarsi del valore di uno stupendo tecnico come Ghidoni). Claudio Ravetto e Much Mair sono professionisti seri, capaci e generosi e TUTTI gli allenatori si sono impegnati con enorme passione. Ho sentito parlare in questi giorni di cambiamenti epocali nel disegno degli organigramma...Vedremo tra l'altro come sarà il volto del nuovo consiglio della FISI(!!!???), ma credo che si debba piuttosto guardare a quanto accada a livello "ricambi generazionali", dove peraltro non siamo i soli ad avere problemi...basti pensare all'Austria! Comunque qualche riflessione deve pur essere fatta. La velocità gode ottima salute, anche tra le ragazze! Con il rientro di Peter Fill, la maturazione di Paris, l'arrivo di Klotz, Plank e compagni il gruppo di Heel potrà fare la voce grossa per molte stagioni! Nelle discipline tecniche il "nuovo che arriva" sta "facendosi le ossa", nel senso che i vari Fantino, Tonetti, Pangrazzi, Gross hanno ancora bisogno di tempo ma hanno dimostrato di avere doti sufficienti per salire sul palcoscenico della coppa del mondo. Spero che il Pianeta Giovani, curato con straordinaria bravura dall'indio Flavio Roda, possa continuare ancora. Il suo lavoro è prezioso. Magari con un po' di risorse in più si potrebbe fare qualcosa come i francesi che, non solo nei campionati mondiali juniores, hanno dato la sensazione di aver trovato formule diverse per garantire ai ragazzi studio ed agonismo ad alto livello. Attorno a Razzoli, Blardone, Simoncelli, Moelgg non c'è il vuoto, anzi! Ma il contatto con gli atleti, il rapporto con i loro problemi, eccetera eccetera non deve essere demandato troppo allo psicologo (io personalmente ho sempre creduto che è l'atleta il miglior conoscitore di se stesso)! Ci sono sicuramente altre vie da seguire, per dare ai ragazzi quella sicurezza e quella consapevolezza di cui hanno bisogno...prima che si giunga alla fragilità dell'anima! Mannaggia! Come è possibile che Manuela Moelgg (complimenti tra l'altro per la scelta della Lange!) non abbia ancora vinto in Coppa? Il suo carattere e la sua totale abnegazione per questo sport che ama avrebbero meritato altri riscontri! Il discorso potrebbe allungarsi e ciascuno avrebbe vari e motivati elementi da inserire...la sostanza però non cambia. Lo sci agonistico ad alto livello non ha mai risposte complete per tutti i problemi. Spesso basta una sola idea per dare la giusta sferzata all'ambiente. Ricordate i cartelli messi in Svizzera sulla "sparizione" degli atleti...Era stato molto forte l'abbinamento con gli "animali", però è servito parecchio...anche se non del tutto perché le loro ragazze continuano a faticare (Ansermoz è stato sostituito da Mauro Pini proprio per rilanciare il settore). Da noi non sarebbe servito perché lo sci in Italia ha sempre occupato un posto "strano". Siamo tutti tecnici, tutti bravi a giudicare, pronti a salire sul carro del vincitore e a criticare. Già, ma in fondo - forse - la vita è bella anche per questo! Buon cammino a tutti!
(mercoledì 17 marzo 2010)