Herbst continua a volare, l''Ital-slalom c''è
LIVE DALL'ALTA BADIA
Ieri è stato il tricolore a trionfare e garrire alto sulla Gran Risa. Oggi, con lo slalom, è stato il biancorosso il colore di moda. Un podio tinto dagli stessi colori, con due austriaci, i favoriti Herbst e Pranger, a stringere in un figurato abbraccio un sorprendente svizzero, Silvan Zurbriggen, riscopertosi slalomista all'ombra delle Dolomiti per sfiorare il primo clamoroso successo in Coppa del Mondo. Ma dietro, ecco gli azzurri, guidati da un Manfred Moelgg per il secondo giorno consecutivo davvero vicino al podio. Quinto in gigante, quarto in slalom, il marebbano conferma di essere sulle piste di una forma davvero ottimale. Manca ancora qualche dettaglio, ma la condizione migliore sta arrivando, così come sta migliorando la situazione in casa Razzoli. Prima di concedersi alla festa a sorpresa organizzata dalla sorella per il fresco compleanno, il reggiano ha trovato nella seconda manche una maggiore fluidità. Il primo tracciato, piuttosto cerebrale e figlio di una delle solite trovate di Ante Kostelic, ha messo in difficoltà l'arrembanza dell'emiliano, trovatosi decisamente meglio nella seconda frazione, più fluida, meno complicata, più agevole da attaccare. Così, al termine della propria fatica Razzoli si è ritrovato in una pregevole sesta posizione, poco davanti ad un Rocca che, con l'esperienza, ha saputo far fronte ad una forma ancora precaria. Ha sciato bene a tratti, il livignasco. Gestendo qua e lasciando correre là: su questa pista difficilmente sbaglia clamorosamente, ed anche oggi ha infilato due dignitose manche che l'hanno condotto in ottava piazza. Ed a completare l'ottimo bilancio azzurro, ecco arrivare l'11imo posto di Patrick Thaler, autore di una pregevole rimonta nella seconda frazione.
Ma là davanti, i tre biancorossi erano imprendibili, soprattutto Herbst che sulla gobba del gatto ha trovato lo spunto per riportare l'Austria sul gradino più alto del podio dopo 12 anni: l'ultimo aquilotto a trionfare a La Villa era stato Cristian Mayer, nell'ormai lontano 97. Ma a sorprendere tutti, inutile ribadirlo, è stato Silvan Zurbriggen: difficile, quasi impossibile pronosticarlo sul podio. Un piazzamento che è stato lì lì per trasformarsi in vittoria e solo un'imprendibile Herbst ha impedito all'elvetico di fare bottino pieno, in questo slalom meno gustoso di tanti altri, con un pubblico ovviamente poco numeroso e nel complesso poco intrigante. La gara però, ha saputo dare indicazioni interessanti, come la crescita del giovanissimo svedese Axel Baeck (decimo, già in evidenza nella tournee italica della Coppa Europa), il pieno ritorno del canadese Michael Janyk (quinto), l'incostanza di un Benni Raich troppo propenso all'errore e le ottime prove di Filip Trejbal e di Jens Byggmark, sulla via del ritorno.
Max Carca dice che in allenamento gli azzurri vanno anche meglio di quanto fatto vedere sulla Gran Risa. Meglio così, perchè nell'intensissimo gennaio ci saranno slalom a ripetizione, su piste sicuramente più adatte agli uomini azzurri. Per ora, tra un World Alpine Rock Fest ed un Parallelo di Natale, è tempo di pensare agli auguri e a tirare un po' il fiato: e con un fine settimana così, il Natale si prospetta per molti sicuramente sereno.
(lunedì 21 dicembre 2009)
Ieri è stato il tricolore a trionfare e garrire alto sulla Gran Risa. Oggi, con lo slalom, è stato il biancorosso il colore di moda. Un podio tinto dagli stessi colori, con due austriaci, i favoriti Herbst e Pranger, a stringere in un figurato abbraccio un sorprendente svizzero, Silvan Zurbriggen, riscopertosi slalomista all'ombra delle Dolomiti per sfiorare il primo clamoroso successo in Coppa del Mondo. Ma dietro, ecco gli azzurri, guidati da un Manfred Moelgg per il secondo giorno consecutivo davvero vicino al podio. Quinto in gigante, quarto in slalom, il marebbano conferma di essere sulle piste di una forma davvero ottimale. Manca ancora qualche dettaglio, ma la condizione migliore sta arrivando, così come sta migliorando la situazione in casa Razzoli. Prima di concedersi alla festa a sorpresa organizzata dalla sorella per il fresco compleanno, il reggiano ha trovato nella seconda manche una maggiore fluidità. Il primo tracciato, piuttosto cerebrale e figlio di una delle solite trovate di Ante Kostelic, ha messo in difficoltà l'arrembanza dell'emiliano, trovatosi decisamente meglio nella seconda frazione, più fluida, meno complicata, più agevole da attaccare. Così, al termine della propria fatica Razzoli si è ritrovato in una pregevole sesta posizione, poco davanti ad un Rocca che, con l'esperienza, ha saputo far fronte ad una forma ancora precaria. Ha sciato bene a tratti, il livignasco. Gestendo qua e lasciando correre là: su questa pista difficilmente sbaglia clamorosamente, ed anche oggi ha infilato due dignitose manche che l'hanno condotto in ottava piazza. Ed a completare l'ottimo bilancio azzurro, ecco arrivare l'11imo posto di Patrick Thaler, autore di una pregevole rimonta nella seconda frazione.
Ma là davanti, i tre biancorossi erano imprendibili, soprattutto Herbst che sulla gobba del gatto ha trovato lo spunto per riportare l'Austria sul gradino più alto del podio dopo 12 anni: l'ultimo aquilotto a trionfare a La Villa era stato Cristian Mayer, nell'ormai lontano 97. Ma a sorprendere tutti, inutile ribadirlo, è stato Silvan Zurbriggen: difficile, quasi impossibile pronosticarlo sul podio. Un piazzamento che è stato lì lì per trasformarsi in vittoria e solo un'imprendibile Herbst ha impedito all'elvetico di fare bottino pieno, in questo slalom meno gustoso di tanti altri, con un pubblico ovviamente poco numeroso e nel complesso poco intrigante. La gara però, ha saputo dare indicazioni interessanti, come la crescita del giovanissimo svedese Axel Baeck (decimo, già in evidenza nella tournee italica della Coppa Europa), il pieno ritorno del canadese Michael Janyk (quinto), l'incostanza di un Benni Raich troppo propenso all'errore e le ottime prove di Filip Trejbal e di Jens Byggmark, sulla via del ritorno.
Max Carca dice che in allenamento gli azzurri vanno anche meglio di quanto fatto vedere sulla Gran Risa. Meglio così, perchè nell'intensissimo gennaio ci saranno slalom a ripetizione, su piste sicuramente più adatte agli uomini azzurri. Per ora, tra un World Alpine Rock Fest ed un Parallelo di Natale, è tempo di pensare agli auguri e a tirare un po' il fiato: e con un fine settimana così, il Natale si prospetta per molti sicuramente sereno.
(lunedì 21 dicembre 2009)